Home CRONACA Via Cassia ‘Antica’, un pasticcio di incroci e nuove palazzine

Via Cassia ‘Antica’, un pasticcio di incroci e nuove palazzine

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È stato fatto un passo in più per l’incrocio tra via Cassia ‘Antica’ e via Cortina d’Ampezzo, da sempre dibattuto e pericoloso. Chiamati a raccolta dal XV Municipio, gli organi competenti si sono incontrati per svolgere un sopralluogo e decidere i prossimi step per migliorare la viabilità di quel pugno di metri.

Il tema torna in modo ciclico, da tempo, perché quel tratto di strada dove via Cassia incontra via Cortina d’Ampezzo è un groviglio di entrate e uscite, che vede passare mezzi privati e pubblici a velocità elevate, senza dare precedenze o rallentare; causando talvolta gravi incidenti.

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Su quel crocevia, infatti, insiste l’ingresso/uscita di un supermercato con annesso centro commerciale, lo sbocco di via dell’Acqua Traversa con relativo elevato flusso di mezzi militari e il traffico in entrata e uscita di via Cortina d’Ampezzo. Il tutto condito dal via-vai di auto private e mezzi Atac provenienti o diretti verso via Cassia Nuova, senza infine dimenticare l’incrocio con via Cortina d’Ampezzo che da anni è il protagonista di un dibattito locale su come disciplinarlo.

A questo quadro si aggiungerà ben presto l’ingresso al nuovo comprensorio ad angolo con via Cortina d’Ampezzo, i cui lavori si concluderanno tra pochi mesi. L’entrata realizzata si affaccia proprio su via Cassia, una cinquantina di metri dopo questo incrocio. Abbiamo chiesto alla società Uptown Gardens, che sul suo sito web promuove la vendita delle prestigiose abitazioni, quali soluzioni prevedono per mettere in sicurezza l’uscita ed entrata di chi ci andrà ad abitare. Attendiamo una risposta.

Il sopralluogo tra XV e Comune

Durante la mattinata di giovedì 1 luglio, i rappresentanti degli Uffici competenti si sono presentati all’appuntamento richiesto da Stefano Simonelli, presidente del XV Municipio. Un briefing in loco per osservare la situazione dell’incrocio via Cassia-via Cortina d’Ampezzo in presa diretta.

Via Cassia, va ricordato, fa parte della rete stradale definita “grande viabilità” e come tale è di competenza del Campidoglio e non del XV Municipio. Proprio per questo all’incontro c’erano i dipartimenti capitolini Programmazione Urbanistica (PAU), Mobilità e Trasporti, Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana (SIMU) mentre per il XV c’era l’assessore ai lavori pubblici Paola Loglisci con l’Ufficio Passi Carrabili e l’Ufficio Manutenzione Strade. Infine, c’erano anche i rappresentanti del XV Gruppo della Polizia Locale di Roma.

Mancava il Consorzio Stradale Cortina d’Ampezzo, importante protagonista di questo dibattito ma assente all’incontro.
“Il Consorzio non è stato coinvolto perché questo sopralluogo voleva essere una riunione tecnica interna utile per avviare quanto il Municipio richiede da tempo, ossia l’avvio di un tavolo che preveda lo studio degli interventi a breve termine per questo incrocio, anche visto l’imminente fine lavori del comprensorio”, ci inizia a spiegare Simonelli.

Fu proprio il Consorzio il primo a richiamare l’attenzione su quel pericolo incrocio e a proporre la realizzazione di una rotatoria. “Il nostro Municipio – continua – aveva già anni fa recuperato la loro progettazione per condividerla con il Dipartimento Mobilità, che non aveva espresso una totale negazione ma aveva sottolineato le criticità della situazione rispetto alla presenza dei passi carrabili. Oggi il ragionamento deve essere più di ampio respiro”.

Impegni e promesse

Sotto il sole di luglio e con un sottofondo di clacson, il presidente Simonelli ha strappato ai presenti alcune promesse d’impegno.

“Il Dipartimento PAU verificherà se esistono le condizioni per poter aprire un altro passo carrabile su via Cortina d’Ampezzo per il nuovo comprensorio, questo secondo ingresso limiterà l’utilizzo di quello via Cassia”.

Il PAU ha anche mostrato ai presenti il progetto per la realizzazione della seconda entrata, che coinvolgerebbe l’area verde antistante e che permetterebbe di allargare la zona coinvolta nel progetto definitivo. “Potrà essere utile per uno sviluppo a medio-lungo termine, ma dovranno dirci se sarà un parco pubblico o un’area gestita dal Consorzio Cortina d’Ampezzo e bisognerà caprie meglio gli spazi che abbiamo a disposizione”.

Durante il sopralluogo è stata evidenziata una carenza di visibilità orizzontale. “Il Dipartimento mobilità e, ancor di più, la Polizia Locale – continua Simonelli – si sono resi molto disponibili; da parte loro c’è un gran interesse nel partecipare a interventi che possano migliorare la sicurezza su queste strade. A breve, la segnaletica verrà sistemata e resa più evidente, anche per agevolare l’intervento della polizia”.

Le soluzioni sono due, ma gli anni di più…

Le soluzioni d’azione emerse al momento sono due. “A mio avviso, – continua Simonelli – se la nuova area individuata è sufficiente a sviluppare un progetto ed è un’area pubblica, andrà fatta solo una variante urbanistica, in quanto comunque soggetto a vincoli urbanistici, e sicuramente ci vorranno alcuni anni ma non decenni”.

“Nel secondo caso, ove invece, la progettualità dovesse insistere anche su aree private, oltre alla variante urbanistica bisognerà prevedere la pubblica utilità dell’opera ed effettuare degli espropri; questa opzione richiederà 9-10 anni”.

“L’iter tecnico-amministrativo sarà lungo, ma l’importante – ci rassicura – è capire cosa si può fare subito e avviare immediatamente un tavolo per poter iniziare a lavorare formalmente e capire cosa si può fare a medio-lungo termine. Di fatto questa è una viabilità che sarà sempre di grande passaggio”.

Giulia Vincenzi

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11 COMMENTI

  1. DUE anni nella migliore delle ipotesi oppure DIECI anni nella peggiore.

    Ma non ci potevano pensare prima?

    Incapace il Comune a non accorgersi ,prima di aver rilasciato i permessi, degli effetti che questa apertura avrebbe avuto sul traffico locale.

    • Pienamente d’accordo, si sarebbe dovuto lasciare dello spazio in più da parte della nuova/e costruzioni per pubblica utilitá oppure il Comune avrebbe dovuto intervenire un sede di permessi. Tanto per cambiare costerá agli utenti molto di più in tutti i semsi

  2. Non riesco a capire come si possano acquistare gli appartamenti del comprensorio che si affacciano direttamente sulla Cassia.

    Gli unici aspetti positivi sono la fermata dell’autobus sotto casa e la possibilità di andare a fare la spesa a piedi.

    Per il resto:
    – l’affaccio è a pochi metri da via Cassia. Immagino l’inquinamento acustico (traffico e ambulanze) e lo smog. Senza contare i clacson degli automobilisti inviperiti per questa nuova apertura.
    – L’esposizione è a Nord. Il sole lo vedranno solo la mattina. E ne vedranno poco viste le fronde degli alberi a pochi metri dai balconi.
    – Zanzare. Con il fosso dall’altra parte della strada se ne vedranno parecchie.

  3. Un altro provvedimento, a parer mio a costo zero, sarebbe quello di utilizzare i due ingressi all’area commerciale uno per l’entrata e l’altro solo per l’uscita dalla stessa area.

  4. Ma ancora danno permessi di costruzione lungo via Cassia? Una strada che è praticamente un budello, impossibile da allargare, dove i mezzi pubblici rimangono imbottigliati nel traffico e la metropolitana se tutto va bene la vedranno tra 50 anni, magari poco dopo che avranno fatto la rotatoria…

  5. Dai commenti che vedo mi pare di capire che la parte del leone per la soluzione del “peggior incrocio d’Europa “ la potranno fare solo gli acquirenti ponendo serie norme riguardanti le modalita’ di accesso al comprensorio nell’atto di acquisto. Quando l’impresa vedra’ che chiunque viene a visionare gli appartamenti porra’ seri dubbi sulla viabilita’ prima di acquistare “forse” si decidera’ a mettere in progetto una soluzione privata e piu’ veloce da proporre all’attento acquirente.
    Come si dice : “ACQUIRENTE AVVISATO MEZZO SALVATO” !!!!

  6. La morale dell’articolo è che stiamo ancora a parlare di apertura tavoli, che minimo minimo per i prossimi due anni non cambia niente, che la rotatoria è stata archiviata e che di invertire gli stop pure. E intanto ieri sera c’è stato all’incrocio un nuovo incidente è una ragazza caduta dal motorino è stata portata via dall’ambulanza. Se vi sta bene così…

  7. Com’è possibile dare permessi per costruire in un punto nevralgico come la via Cassia? E soprattutto senza avere uno studio sull’impatto sul traffico? E’ mai possibile che si cerchi solo ora di trovare una soluzione alla viabilità dopo che il danno è fatto? Ma chi sono le persone che hanno autorizzato tutto questo? Concordo che è un azzardo acquistare una casa in quel punto, solo la difficoltà di entrare e uscire dal comprensorio dovrebbe far perdere di valore alle abitazioni. Comunque sono convinto che ora la “pezza” che metteranno sarà peggiore del “buco”.

  8. Che – al 2 luglio 2021 – questo sia lo stato dell’arte… la dice lunga sullo spessore “qualitativo” di chi amministra la cosa pubblica e di chi è tenuto a gestirne servizi e strumenti. desolante. Ancor più desolante la previsione temporale che viene fatta per le soluzioni. Poi ci si chiede come mail l’Italia è il fanalino di coda delle economie europee?

  9. Morale della favola:si sono riuniti in tanti e non hanno concluso niente!! L’unica cosa che dovevano decidere era di fare una rotatoria e anche subito!

  10. Condivido pienamente di dover riesaminare le responsabilità di chi ha autorizzato questo scempio urbanistico in barba a qualsiasi pianificazione stradale.
    Oltre a tutto questo è orribile anche lo scempio della cabina di trasformazione prefabbricata tipica di un area industriale e non di una zona residenziale e di pregio !
    Chi è che ha concesso questi permessi? Quali compensazioni ambientali saranno garantite per mitigare il danno paesaggistico ? In compenso traffico in tilt e rotture di tubature e fuori servizio abbondano … roba da matti nella Capitale di’Italia …

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