Home CRONACA Cassia, cadavere in un’abitazione di via Gradoli. Indagano i Carabinieri

Cassia, cadavere in un’abitazione di via Gradoli. Indagano i Carabinieri

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Nella serata di sabato 12 giugno, il corpo di un uomo di 57 anni, di origine russa, è stato trovato senza vita all’interno di un’abitazione di via Gradoli, sulla Cassia, in zona Tomba di Nerone.

La scoperta è avvenuta a seguito della segnalazione al 112 di alcuni conoscenti allarmati dal fatto che l’uomo non rispondeva alle loro telefonate da diverse ore. I Vigili del Fuoco, giunti sul posto con i Carabinieri della locale Stazione assieme ai colleghi della Compagnia Trionfale, hanno sfondato il portoncino consentendo ai militari di accedere e di trovare il corpo senza vita dell’uomo, riverso a terra in mezzo a numerose bottiglie vuote di alcolici.

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Dalle primissime indagini pare che sulla porta non ci siano segni di effrazione e che il corpo dell’uomo non presenti segni di violenza. La salma è stata comunque messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per l’eventuale autopsia mentre proseguono a tutto campo le indagini dei Carabinieri.

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12 COMMENTI

  1. Alle ore 20.00 circa incontravo la figlia nel cortile del
    civico 65 che mi chiedeva informazioni sul padre.
    Se avessi visto ambulanza o altri mezzi di pronto intervento,
    ma purtroppo non sono stato in grado di fornire alcuna
    indicazione utile, non avendo tra l’altro identificato l’inquilino,
    residente all’ interno S 6, uno dei quattro monolocali interrati
    sfuggiti ai controlli e di conseguenza all’ordinanza di inabitabilità
    e sgombero del 2007.

  2. In realtà era sfuggito ai controlli del 2005/2006, ma era stato ispezionato
    dai sopralluoghi congiunti del 2013/14 e i servizi ispettivi dell’ ASL RM-E
    avevano proposto al comune, unitamente ad altri monolocali del 65 stesso
    e dei civici 35 e 96, che fosse oggetto del medesimo Atto Amministrativo,
    non avendo i requisiti minimi igienico-sanitari previsti per civile abitazione.
    Dal 2014 stiamo ancora aspettando……

  3. Qualcuno dimentica di citare le svariate sentenze del Consiglio di Stato pubblicate nel 2020 dove ha accolto i ricorsi dei proprietari gli immobili possono essere utilizzati come civili abitazioni rigettando le sentenze del TAR. Il comitato ha fallito in pieno.

  4. Il comitato non si è neanche costituito parte civile nei ricorsi presentati al CONSIGLIO DI STATO! Ma di cosa parliamo! Di un comitato virtuale non hanno neanche il coraggio di insinuarsi nei procedimenti!

  5. Devo ancora capire il nesso fra il ritrovamento di un cadavere e l’ordinanza di sgombero e bla bla bla…superata di gran lunga dalle sentenze da parte del Consiglio di Stato a favore dei proprietari degli immobili e bla bla bla…a fronte di un comitato che non si è neanche costituito parte civile e bla bla bla…nel senso, lancio il sasso e nascondo la mano!!! Verande abusive al civico 65 ne abbiamo???

  6. In realtà le sentenze del Consiglio di Stato favorevoli ai proprietari
    sono state solo due, a fronte di quindici ricorrenti: tutte le altre
    hanno respinto i ricorsi presentati al TAR.
    Il comitato si era presentato “ad adiuvandum” dell’avvocatura
    comunale in prima istanza nel ricorso al TAR. Nel ricorso al
    Consiglio di Stato, l’avvocato ha sconsigliato il comitato di
    costituirsi, in quanto riteneva la sua partecipazione pleonastica,
    vista la inconsistenza delle memorie difensive dei rappresentanti
    legali dei ricorrenti.

  7. I ricorsi respinti in Italia la legge dice che le sentenze fanno giurisprudenza ( vengono utilizzate nelle cause citandole) e nel caso specifico anche se solo due sono state quelle positive prevalgono sui ricorsi non accolti.

  8. Tralasciando le fantasticherie oniriche del sig. Mauro, devo alcune precisazioni in merito
    al mio ultimo intervento.
    Ho citato erroneamente il Comitato per via Gradoli quale partecipante, come attore
    secondario, nel primo grado di giudizio amministrativo nella sede del TAR del Lazio.
    In verità non si costituì il Comitato (ancora non esisteva), ma un gruppo di proprietari
    residenti al civico 65, e sottolineo residenti.
    In merito al nesso tra l’episodio luttuoso e lo sgombero, è vero, forse non esiste o
    forse trattasi solo di una delle molteplici convergenze “parallele” che da oltre mezzo secolo
    si avvicendano in via Gradoli. Ma potrebbe essere solo una suggestione.
    Il Comitato non ha mai nascosto la mano, ha sempre agito a viso scoperto, a differenza
    di altri “proprietari” : a buon intenditor ….. Prova sia che numerosi sui membri sono stati
    ripetutamente oggetto di minacce, intimidazioni, e danneggiamenti, tali
    da indurli a vendere la proprietà e trasferirsi altrove. Altri invece resistono.
    Autore diretto e/o mandante di tali malversazioni il noto faccendiere D.C. responsabile del
    sacco edilizio della via e attualmente a giudizio presso la Corte d’ Assise del Tribunale
    di Bologna per depistaggio in merito alla strage del 1980.
    Ma anche da imputato non manca di far sentire la sua voce e impartire direttive ai suoi
    sodali di ieri e di oggi, che continuano a lucrare impunemente.

  9. Anche con una sola sentenza a favore e altre 15 non accolte e rigettate per qualsivoglia motivo in Italia le sentenze di ultimo grado fanno giurisprudenza. Nel caso specifico l’accoglimento a favore rigettando il TAR i giudici del CDS hanno confermato che gli immobili condonati possono essere utilizzati come civili abitazioni in Via Gradoli 65.
    La sentenza potrà essere utilizzata da qualsiasi legale nel caso vi fosse una situazione similare.
    In poche parole fa giurisprudenza.

  10. Gentili signori, basta, grazie.
    Ai nostri lettori interessano i fatti, molto meno le diatribe fra residenti. Non pubblicheremo altri commenti che attengano a questa seconda sfera.
    Cordialmente,
    La Redazione

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