Home CRONACA Labaro, pennelli vernice e firme: Studio XX imbiancato ma sempre chiuso

Labaro, pennelli vernice e firme: Studio XX imbiancato ma sempre chiuso

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Galvanica Bruni

Detto e fatto. I giovani di Labaro sono stati di parola e, come promesso, alle 9.30 in punto di  sabato 29 maggio si sono dati appuntamento in Piazza Arcisate per dedicare la mattinata a Studio XX, lo studio musicale chiuso a marzo 2019 e mai più riaperto.

Una giornata organizzata da alcuni giovani residenti del quartiere che, insieme ai ragazzi di Fuori dal Gra e al supporto di PoP – XV Municipio, ancora una volta hanno voluto sostenere la riapertura delle tre sale di musica che oltre due anni fa hanno visto chiudere definitivamente i cancelli dopo dieci di attività.

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Un centro di aggregazione contro la solitudine della periferia

Un’ingiustizia – oltre che uno spreco – per i più giovani di Labaro, che in quello studio musicale intravedevano un’alternativa alla noia e alla disgregazione di un quartiere che ai ragazzi non ha molto di più da offrire che la strada. Centro educativo e punto di riferimento nel cuore dei palazzi popolari di Via delle Galline Bianche, a due passi dal centro anziani, Studio XX accoglieva invece i più piccoli con iniziative anche a scopo ludico e sociale.

Spazio pubblico ubicato in uno stabile di proprietà comunale e con accesso proprio da Piazza Arcisate, lo studio musicale dava la possibilità di usufruire delle sale a prezzi calmierati; addirittura il vecchio progetto prevedeva che il gestore, che all’epoca era la società Hi-Com S.r.l., dedicasse un monte ora settimanale a lezioni gratuite riservate ai bambini segnalati dai servizi sociali.

Fino a marzo di due anni fa quando, una volta scaduta la concessione, si è interrotto tutto, compresa la musica.

Così, dopo tanti altri tentativi fatti negli anni ma caduti nel vuoto, questa volta i ragazzi di Labaro hanno deciso di unire le forze e di ripartire proprio dalla piazza che ospita lo studio. Armati di scope, ramazze, cesoie e sacchi neri, sotto un sole cocente già di prima mattina, hanno ripulito tutta l’area antistante le sale musicali fino ai marciapiedi che scendono lungo le case Ater.

Raccolta firme e nuovi progetti in vista

Mentre con un banchetto chiedevano firme per la riapertura del centro culturale, hanno  ritinteggiato tutto il muro di cinta dello studio musicale, gettando le basi per un nuovo progetto.

“Speriamo che la tinta bianca usata questa mattina per ripulire le pareti esterne di Studio XX sia solo il primo passo per colorare nuovamente il nostro quartiere – ha raccontato Giulia Casalaina, residente a Labaro e organizzatrice dell’iniziativa insieme ad altri ragazzi – Labaro ha bisogno di musica e di progetti dedicati ai giovani; oggi siamo qui per chiedere agli altri cittadini di aiutarci a ottenere la riapertura delle sale musicali ma anche per dimostrare che vogliamo contribuire a custodire questa piazza e queste sale.

Un punto di partenza, quello di sabato scorso, per un progetto che i ragazzi sperano possa andare oltre le lungaggini burocratiche che al momento ne impediscono la riapertura.

Ci piacerebbe realizzare un murale sulla stessa parete che abbiamo tinteggiato questa mattina, se non possiamo entrare all’interno dello studio allora ripartiamo dall’esterno, ripuliamo la piazza e riqualifichiamo la zona antistante il centro; sarebbe bello però che la musica che vorremmo disegnare sul muro di cinta delle sale alla fine riuscisse a rientrare” – hanno proseguito i giovani volontari tra una firma e un incoraggiamento da parte dei residenti che li hanno raggiunti.

I Fuori dal Gra, l’associazione che da ormai due anni si impegna in progetti di riqualificazione delle periferie del XV Municipio e gli altri ragazzi del quartiere non hanno davvero intenzione di mollare, non si arrendono davanti ai cavilli burocratici che stanno tenendo chiuse le sale musicali e soprattutto chiedono di essere ascoltati dalle istituzioni – in primis il Municipio XV – che, secondo loro, dovrebbero procedere alla pubblicazione del nuovo bando per l’affidamento dei locali e con la conseguente riapertura.

Gli ostacoli della burocrazia

Alla base dei ritardi ci sarebbe infatti un problema di trasferimento dell’immobile dall’ATER al Comune di Roma, trasferimento che sarebbe stato possibile grazie a un protocollo d’intesa del 2006 stipulato tra Regione, Comune, Municipio XX e Agenzia Territoriale.

E’ necessario però che prima della cessione del bene venga fatta una stima del valore dell’immobile e che il Comune di Roma estingua il saldo, previa deduzione delle spese sostenute per la sua ristrutturazione. Secondo gli uffici di Via Flaminia quindi, il Municipio seppur affidatario al momento sarebbe impossibilitato a procedere al nuovo bando e alla conseguente riapertura dello stabile.

A firmare contro la chiusura sine die dello studio musicale e a supporto dei ragazzi di Labaro sabato mattina in Piazza Arcisate c’erano anche i consiglieri Gina Chirizzi, Daniele Torquati e Marcello Ribera (PD) e il Presidente del XV Municipio Stefano Simonelli (5S) che ha assicurato tutto il suo impegno per la risoluzione del contenzioso che non ne permetterebbe la riapertura.

Studio XX è al centro di Labaro e vorremmo tornasse anche a essere al centro della vita di tutti noi che abitiamo il quartiere – ha aggiunto Matteo Mannocchi dei Fuori dal Gra – Per noi è davvero importante che si vada avanti su questa strada, vogliamo essere ascoltati da chi può aiutarci concretamente a riaprire il laboratorio musicale; vorremmo davvero che le istituzioni facessero la loro parte e siamo pronti a dare il nostro contributo perché da questi cancelli vengano tolti i lucchetti. Noi andiamo avanti, cominciamo da fuori, speriamo qualcuno ci aiuti a tornare a fare musica dentro.”

Ludovica Panzerotto

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1 commento

  1. Articolo puntuale ed appassionato.
    Questa iniziativa, creata dal nulla e avviata efficacemente nell’arco di oltre 14 anni (includendo la fase progettuale e tutti gli espletamenti tecnici burocratici), come giustamente sottolineato è stata il fulcro di una vincente operazione di riqualificazione territoriale ma anche un punto di riferimento culturale per giovani ed appassionati musicali di una ben più ampia area di Roma nord.
    Non si comprendono le ragioni per cui le amministrazioni municipale e comunale abbiano deciso solidalmente di chiudere l’attività e gettare alle ortiche tutto il lavoro svolto anzichè garantirne la continuità (attraverso l’estensione provvisoria della gestione per il tempo necessario alla sistemazione delle carte e alla preparazione del nuovo bando di affidamento).
    A mio modesto avviso questo è stato un errore politico imperdonabile e ancor di più una grave mancanza di rispetto per il quartiere.

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