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Tor di Quinto, giù le baracche ma resta la discarica

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Sono iniziate questa mattina le operazioni per liberare un’area occupata all’interno della discarica abusiva di via del Baiardo, a Tor di Quinto, forse la più grande discarica di Roma, sei ettari di area golenale interamente coperti da rifiuti inquinanti d’ogni tipo.

Là, sulla sponda del Tevere, nei pressi di piccolo manufatto diroccato di Acea, erano sorte sette baracche di cui quattro coperte con lastre di amianto, le stesse lastre che fino a tre anni fa giacevano abbandonate a centinaia al centro della discarica.

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Ad effettuare l’intervento odierno è stata la la Polizia Locale di Roma con personale del  XV Gruppo e del nucleo Reparto Tutela Fluviale del GSSU  che con il supporto di personale e mezzi messi a disposizione dal XV Municipio hanno smantellato tre baracche e reso inaccessibile l’ingresso al manufatto fatiscente per evitare nuove occupazioni.

Le restanti quattro baracche,  a causa della presenza di eternit, saranno rimosse nei prossimi giorni a cura di ditte specializzate.

Da campo nomadi a terra dei fuochi di Roma Nord

La mega discarica abusiva di via del Baiardo, a Tor di Quinto, si trova a soli millesettecento metri da Ponte Milvio; là brilla la movida, qui c’è uno scenario d’inferno.

Sono servite a poco le barriere di cemento installate a dicembre 2016 per impedire l’accesso ai furgoni e ai mezzi pesanti. Il via vai era continuo, a scaricare rifiuti in quei sei ettari di area golenale diventata nel giro di pochi anni la più grande discarica abusiva di Roma ci andavano tutti.
Cominciarono ad andarci dalla fine del 2012 quando, dopo aver sgomberato un campo nomadi che lì aveva sede da un ventennio, l’area fu abbandonata dalle istituzioni diventando un letamaio di sei ettari.

Materiale di risulta, mobili, elettrodomestici, lastre di eternit, pneumatici, televisori, computer, secchi di vernice, centinaia di sacchi con calcinacci e mattonelle: ci hanno scaricato di tutto per anni ma ora, col tempo, la vegetazione ha coperto questo ammasso di rifiuti.

Chi vi si avventura oggi pensa di salire e scendere per collinette, in realtà basta scavare appena appena con la punta della scarpa, basta strappare qualche rovo per far emergere la drammatica realtà: tonnellate di materiale inquinante che marcisce nel tempo condannando inesorabilmente a morte certa il terreno e l’ambiente.

Una situazione nota alle istituzioni a tutti i livelli e che si protrae fra rimpalli di competenze su chi spetti la bonifica fra Comune e Regione, e fascicoli aperti in Procura contro ignoti per inquinamento ambientale, mentre quella che poteva essere una riserva naturale, una grande area verde a disposizione della collettività sta morendo a colpi d’inquinamento dimenticata da Dio e dagli uomini.

Documentata da decine di articoli di VignaClaraBlog.it e di altre testate, giunta in TV su emittenti locali ma anche sul TGR Lazio, oggetto finanche di un’interrogazione parlamentare, nessuna amministrazione succedutasi da nove anni in qua nel Municipio XV, in Campidoglio e in Regione Lazio può dire di non essere al corrente di questo scempio ambientale.

Oggi la discarica  sta sempre lì e continua a crescere. Ora i furgoni arrivano e scaricano direttamente al di là dei new jersey, le barriere in cemento poste a bloccare l’accesso. E scaricano ancora calcinacci, elettrodomestici, bidoni, carcasse di mobili, vecchi computer, televisori, materassi a volontà, come se non bastassero quelli già distribuiti lungo i sei ettari.

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3 COMMENTI

  1. E poi questi buffoni del Comune ci vengono a fare pure le lezioni sullo sviluppo sostenibile, le ciclabili, le funivie…Dopo tanti anni è veramente inammissibile uno schifo simile!

  2. … è stata presentata una variante per la funivia che dovrà servire a togliere quanto presente a Via del Baiardo; sarà ecologica, a metano prodotto dai rifiuti attualmente presenti, anzi mi dicono che sarà diesel, non metano…!

  3. Guardateli bene quando vanno in televisione: facce addolorate, occhietti umidi…parlano di inclusione, di accoglienza, di aprire le frontiere…in realtà se ne strafregano, guadagnano una barca di soldi, vivono in case di lusso al centro o ai Parioli, usano gli extracomunitari come servitù e alla fine neanche li pagano… sono quelli che per farsi votare usano l’INCLUSIONE come un colluttorio…CI SI SCIACQUANO LA BOCCA!!!! Avete mai visto uno di questi politici, ministri, presidenti di regione, sindaci, assessori andare in una borgata, in una periferia degradata, in un quartiere popolare o un campo nomadi per accertare quale siano le condizioni di vita di questi disgraziati? Li avete mai visti fare del volontariato? Li avete mai visti parlare con chi vive sotto i ponti in luride baracche?
    Perchè il Sindaco di Roma o il Presidente del XV° Municipio non ci dicono dove questi disgraziati sfrattati da Via del Baiardo andranno a vivere e dormire?
    Forse a Monte delle Grotte o sotto il cavalcavia di Via Flaminia o forse sotto a quello di Via Flaminia Vecchia, proprio davanti al municipio?

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