Home CRONACA Stazione Vigna Clara, Comitati a Calabrese: “Dal Campidoglio il nulla”

Stazione Vigna Clara, Comitati a Calabrese: “Dal Campidoglio il nulla”

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Le recenti esternazioni di Pietro Calabrese, assessore e vicesindaco del Comune di Roma, sulla riapertura stazione Vigna Clara e attivazione della linea verso Valle Aurelia-Ostiense non sono piaciute ai cinque comitati impegnati da anni sul tema mobilità di Roma Nord e relativa messa in  esercizio della linea ferroviaria che tanto smog e auto toglierebbe dalla circolazione.

Da febbraio la Regione Lazio ha sospeso l’iter per l’apertura della stazione di Vigna Clara. Da allora tutto tace. Un’attesa ingiustificabile per chi da anni attende che questa fermata possa tornare in servizio. La stazione, nel quadrante nord-ovest della Capitale, va aperta quanto primaha scritto l’assessore sostenendo che a causare lo stop “sono bastate le osservazioni d’un singolo cittadino. La sospensione della Regione è inaccettabile per chi vuole una mobilità più ecologica e sostenibile. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: – ha concluso Calabrese – una stazione pronta, ma ancora fuori uso dopo anni di attesa“.

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“Non la Regione ma una sparuta potente minoranza”

“Riscontriamo con stupore la mancanza di informazioni che ha generato il post del Vice Sindaco ed Assessore alla Mobilità del Comune di Roma, Pietro Calabrese, pubblicato sulla sua pagina Facebook in data 14 Aprile 2021. Da questo post, Il nemico della linea risulta essere la Regione Lazio e non un comitato di affari che ha prodotto un numero spropositato di ricorsi al TAR ed anche al Ministero della Tutela dell’Ambiente per bloccare l’apertura negli ultimi cinque anni”.

Così replicano, in una nota congiunta inviata a VignaClaraBlog.it, il Comitato Un Anello per Roma, il Comitato I Quartieri della Stazione di Vigna Clara e Dintorni, il Comitato per la Mobilità sostenibile Quadrante Nord Ovest di Roma, il Comitato Legalità Ponte Milvio e l’Associazione Fleming-Vigna Clara per la Mobilità ricordando che “attualmente la procedura di attivazione risulta ferma ma speriamo che si sblocchi presto con la nomina del nuovo Commissario ad acta, incaricato della chiusura dell’Anello Ferroviario di Roma, Dottoressa Vera Fiorani, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RFI.”

“In realtà – affermano – la  linea è pronta da Luglio del 2016 ma RFI non ha mai potuto attivare l’esercizio commerciale per i continui e pretestuosi ricorsi al TAR di una sparuta ma potente minoranza”.

Tre domande all’assessore

Tre le domande che, tramite la nota, i cinque comitati pongono all’assessore per sapere quali iniziative siano state prese dal Campidoglio per incentivare il futuro uso della stazione.

“Cosa hanno fatto i 5 Stelle in questi 5 anni, nonostante una commissione mobilità tenuta nell’anno 2018 presso la stazione di Vigna Clara ed oltre ad una seduta del consiglio municipale del XV Municipio, dove i 5S hanno peraltro votato contro una mozione favorevole all’apertura della stazione?”

“Cosa ha fatto questa maggioranza a livello di Municipio XV e di Roma Capitale per trovare una nuova sistemazione ai banchi del mercato di Piazza Diodati, piazza di proprietà di RFI e destinata a parcheggio?”

“Cosa hanno fatto Municipio XV e Comune 5Stelle per trasformare l’area di proprietà comunale di via Monterosi in parcheggi pubblici a servizio della stazione?”

“La risposta a queste domande per noi cittadini della zona Nord Ovest di Roma, prigionieri del traffico di Corso Francia e della vostra sacra e amatissima ATAC che non effettua servizio di trasporto pubblico degno di questo nome su tutto questo quadrante, è una sola e molto semplice: nulla”.

Duemila utenti certi e in più

“Quando nei prossimi mesi – ricordano i Comitati – tremila dipendenti TIM verranno trasferiti nella loro nuova sede di Via Oriolo Romano, disgraziatamente piccola per accogliere loro e le loro auto, Corso Francia diventerà un inferno di autovetture che cercheranno di raggiungere quel posto di lavoro”.

“Se invece fosse attiva la linea Ostiense-Vigna Clara, almeno duemila di questi dipendenti potrebbero raggiungere Corso Francia in treno trovando alla stazione Vigna Clara una navetta aziendale pronta a coprire i 3-4 chilometri che la separano da via Oriolo Romano”.

“Se Lei, Assessore – incalzano i Comitati – si chiedesse cosa poter fare per favorire l’apertura della linea, la risposta di migliaia di cittadini di Roma sarebbe una sola: favorire sempre e non ostacolare gli Enti preposti allo scopo cioè Trenitalia, RFI e la Regione Lazio, poiché Trenitalia fornisce i treni, RFI la linea ed un operatore al Posto Centrale di Roma Termini, mentre la Regione Lazio si assume il costo del servizio.
Le suggeriamo poi di informarsi bene prima di pubblicare post su Facebook, perché forse i suoi troll non se ne accorgeranno, ma noi cittadini impegnati da anni nel cercare di migliorare la qualità degli spostamenti in questo quadrante dimenticato da Dio e dagli uomini, evidenzieremo subito gli errori, le imprecisioni e soprattutto gli spot elettorali”.

Un augurio: salire sul treno prima di Natale

“Nel ringraziarla per averci dato modo di informare correttamente la cittadinanza sulla vicenda, Le ricordiamo che l’inerzia o il ritardo negli adempimenti dell’Ente pubblico può sostanziare l’ipotesi di “danno indiretto” derivante da responsabilità amministrativa, sottoponibile alla valutazione della Magistratura della Corte dei Conti. Tale ipotesi di danno è valutabile, in termini economici, in rapporto alla loro entità conseguente a mancata “culpa in vigilando” delle opere realizzate con finanza pubblica non tutelate ai fini della loro salvaguardia per inerzia o per mancata applicazione delle misure di conservazione in special modo suggerite da cittadini portatori di interessi diffusi”.

“Detto ciò – concludono il Comitato Un Anello per Roma, il Comitato I Quartieri della Stazione di Vigna Clara e Dintorni, il Comitato per la Mobilità sostenibile Quadrante Nord Ovest di Roma, il Comitato Legalità Ponte Milvio e l’Associazione Fleming-Vigna Clara per la Mobilità – le auguriamo di salire presto sul treno a Vigna Clara, possibilmente prima del prossimo Natale”.

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8 COMMENTI

  1. Grazie per l’approfondimento sul danno indiretto risarcibile; se si tratta di opera realizzata con fondi pubblici, dovrebbe essere soggetta all’obbligo di rendiconto.
    La bussola per l’utilizzo dei soldi dei contribuenti deve essere una sola: Responsabilità

  2. Che faccia tosta! Se c”è proprio un’istituzione che è stata sempre assente in questa vicenda è proprio il Comune; parlano solo ora che si avvicinano le elezioni del sindaco.

  3. Cosa c’entra il Comune su un qualcosa che è bloccato dai continui ricorsi al TAR di una signora? Il Comune non ha nessuna competenza su quella tratta ferroviaria. I comitati sono oltretutto in malafede, non è certo la presenza del mercato che blocca l’apertura della stazione.

    • Lei, egregio Massimo, sa poco, o ha capito poco, o un insieme delle due cose. Veda, i comitati ce l’hanno col Comune perchè non ha fatto niente in ottica apertura della stazione: fare nuovi parcheggi o portare altrove il mercato per aumentare i posti auto su una piazza = parcheggio di scambio è compito del Comune. O no ?
      Egregi saluti.

  4. Comitati, istituzioni o amministratori (governo), se questi sono i soli interlocutori riconosciuti deve proseguire l’opera di riavvicinamento alla politica per scoprire che a la Stazione Vigna Clara riaprà sicuramente ma dopo la fine dell’emergenza Sanitaria che dura da circa un anno e mezzo e che ha comportato il drammatico lock down con il fermo di tutte le attività tutte, comprese quelle dei tribunali già peraltro affaticate da innumerevoli cause accumulate nel tempo, tribunali o Sistema della Giustizia Italiana in corso di ripensamento per una riforma attesa da anni come tutti sanno.
    Chi frequenta la città Giudiziaria avrà visto appiccicati qua e la foglietti riportanti quello che da marzo 2020 il DPCM consente di discutere ovvero soltanto situazioni di massima gravità, situazioni di massimo disagio (familiari e locali), situazioni massima urgenza (legata a minori o bisognosi) appoggio drammatico alla prescrizione e fedina penale intonsa per gli altri casi, blocco salvo alcune rarissime eccezioni dell’attività civile o amministrativa.
    Giusto fare ancora della filosofia del diritto basta non dimenticare i costi della “macchina della giustizia” sempre meno per la crisi e l’emergenza sostenibili e attesa di riforma.
    L’avvicinamento alla politica con la compromissione di un’adesione ad un partito o ad un movimento resta l’invito alto utile indispensabile anche per conoscere la sorte della Stazione Vigna Clara dove comunque sono state collocate le colonnine di ricarica dei monopattini sharing della mobilità sostenibile.

    • Egregio Leosc, rieccola con la solita solfa, la solita campagna tesseramento (ma per quale partito lei si spende? Orsù, ce lo sveli) come se senza tessera (stile mi manda Picone dell’impareggiabile Nanni Loy) nulla si possa in questa città. Oltretutto, egregio, legga e si aggiorni: la vicenda è ferma non per il fermo dei tribunali.

  5. Come già detto in altro post la direzione di questo blog dovrebbe esercitare in taluni casi la “censura preventiva”, non come atto di arbitrio e prepotenza, ma come “tutela sanitaria” dei suoi lettori che potrebbero, a forza di leggere sempre le stesse fesserie e commenti indecifrabili, rischiare un black-out mentale o un grave esaurimento nervoso. Certo chi segue VCB potrebbe sempre evitare di leggere i commenti di taluni personaggi con le loro “ossessioni” ma il pericolo resta comunque alto.

  6. Perché non pubblicate i nomi dei ricorrenti al TAR? Credo sia opportuno leggere i contenuti di questi ricorsi per capire la forza degli avvocati redigenti ed eventuali distrazioni degli uffici giudiziari. Ciò ci porterebbe a capire chi paga le ingenti parcelle degli avvocati dei ricorrenti ed eventuali distrazioni dei professionisti incaricati dal proprietario e gestore della Stazione Vigna Clara. Ho il sospetto che Vigna Clara sia diventata un “vitalizio” per partite Iva iscritte agli Ordini professionali.
    Ma i ricorrenti vari di cui non si fanno i nomi, salvo la Ars Medica, sono cosí ricchi? La trasparenza è il sale della democrazia che l’informazione supporta?

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