Home CRONACA Vigna Clara-Valle Aurelia, per l’attivazione questione di mesi

Vigna Clara-Valle Aurelia, per l’attivazione questione di mesi

RFI stazione vigna clara
Galvanica Bruni

La riattivazione della linea ferroviaria Vigna Clara – Valle Aurelia, a parere del MIT, il Ministero della Infrastrutture e Trasporti, si configura come “un intervento di carattere regionale”.

Per il Ministero rimetterla in esercizio non necessita di autorizzazioni ministeriali e la VIA, Valutazione Impatto Ambientale, non deve avere pareri da enti superiori alla Regione, come peraltro previsto dal Decreto Legislativo 50/2016.

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Questa la sintesi della nota del MIT indirizzata al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Lazio con la quale si respinge al mittente ogni richiesta di coinvolgimento invitando implicitamente ad accelerare l’iter.

Una nota perentoria e puntuale, perché al mittente ricorda che già il TAR del Lazio, nel marzo del 2018, in merito alle attribuzioni dell’autorità competente ad esprimersi sulla riattivazione, aveva sancito che “[…] nel caso di specie, non si tratta di un’infrastruttura nuova ma dell’infrastruttura già all’epoca assentita ed oggi riportata, con modifiche operative, e con ripristino delle componenti tecniche che erano state temporaneamente dismesse, a nuovo funzionamento”.

E oltre che perentoria è anche pesante come un macigno quando afferma senza tema di smentita che “l’intervento di riattivazione della tratta Valle Aurelia – Vigna Clara non è riconducibile al progetto “Gronda Merci” di Roma, in quanto già esistente negli anni ‘90 e oggetto di numerosi interventi manutentivi, che sin dalla prima metà degli anni 2000 hanno consolidato e risagomato la galleria ferroviaria mediante ingenti interventi di manutenzione”.

Infine, nel ribadire che questa tratta sarà dedicata esclusivamente al traffico passeggeri, il MIT sottolinea che la sua riattivazione, “già confermata dall’intesa approvata da Roma Capitale e RFI, consentirà nuovamente di valorizzare un bene pubblico altrimenti destinato al degrado”.

Messo così a tacere il ricorso di una residente di Collina Fleming – si era rivolta al Ministero dell’Ambiente per bloccare la VIA a livello regionale sostenendo che l’attuale tracciato ferroviario risulta lo stesso di  un progetto già sottoposto alla VIA statale (La Gronda Merci, appunto) – la nota del MIT dovrebbe ora rappresentare un lungo passo in avanti sulla strada del completamento della VIA a livello Regione Lazio.

Passo fondamentale quest’ultimo; fondamentale e propedeutico per l’ultimo vincolante step: consegnare la documentazione all’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, che si riserva dai 150 ai 180 giorni per autorizzare l’esercizio viaggiatori.

Sperando che ad accelerare l’iter intervenga Vera Fiorani, commissario ad acta del progetto di chiusura dell’anello ferroviario, c’è poco da dire ancora: se Regione Lazio e ANSF volessero, i tempi per inaugurare la linea entro dicembre 2021 ci sarebbero ancora tutti.

Claudio Cafasso

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8 COMMENTI

  1. Grazie Direttore per aver condiviso questa preziosa informazione.
    Ora i ricorrenti non hanno più frecce al loro arco e spero se ne facciano una ragione.
    Dal canto nostro, come Comitato I Quartieri della Stazione di Vigna Clara e Dintorni, insieme all’Associazione Fleming-Vigna Clara per la Mobilità ed al Comitato Un Anello per Roma, abbiamo inviato una lettera al Ministro Giovannini affinché si adoperi per accelerare l’iter per la riapertura della tratta Vigna Clara-Valle Aurelia. Dopo questa nota del MIT i presupposti ci sono davvero tutti e non bisogna neanche sperare nella congiunzione astrale favorevole. Serve solo e soltanto la volontà politica di restituire alla collettività un’opera pubblica dal carattere strategico.

    Cristina Tabarrini
    Presidente Comitato I Quartieri della Stazione di Vigna Clara e Dintorni

  2. ormai finchè non vedo non credo. nel frattempo la stazione è stata vandalizzata e deturpata dai writers senza ritegno.. i parcheggi a via monterosi nemmeno l’ombra.. eppure lo spazio c’è.

  3. Secondo logica dovrebbe intravedersi la fine di questa odiosa vicenda che da troppo tempo si trascina, anche se credo che non rinunceranno a tentare altre manovre dilatorie, chissà…congiunzioni astrali come dice la Presidente, o forse richiamo in servizio di aruspici di classica memoria, o pareri di Psicologi sul pericolo di turbative interiori o di crollo dell’autostima, o magari di attacchi di panico da parte di alcuni nel vedere un treno (ORRORE!!!)…ormai è una stucchevole barzelletta che nemmeno fa più ridere…sperem!

  4. Sono passati i 180 giorni da questo articolo.
    È stato fatto un passo avanti ?
    È stata consegnata la documentazione ad ANSF ?
    E ANSF ha lavorato la pratica ?

    O siamo allo stesso punto di aprile, pure col Commissario ?

  5. Breve cronistoria: i lavori di ristrutturazione della stazione Vigna Clara sono terminati nell’estate del 2016, poi, tra ricorsi al TAR, pareri, perizie, prove tecniche, burocrazia etc. non si ha ancora notizia di una soluzione a tutta la vicenda; non lamentiamoci, in fondo sono passati solo poco più di cinque anni.
    Per gli appassionati di storia, le Mura aureliane vennero costruite appunto in cinque anni.

  6. Gentili Signori,
    la situazione ad oggi 22 ottobre 2021 e’ la seguente:
    nel mese di settembre 2021 l’Agenzia Nazionale Sicurezza Ferroviaria ha emesso il primo dei due certificati per la Circolabilita’ Ferroviaria.
    Per il secondo certificato e’ stata richiesta una ulteriore prova tecnica nel mese di ottobre 2021, che sara’ probabilmente effettuata e certificata nel mese di ottobre stesso.
    Con la certificazione in mano, RFI deve andare subito alla Regione Lazio a chiedere di contrattualizzare il servizio che in ogni caso deve pagare la Regione stessa.
    Nel caso in cui la Regione Lazio firmi il contratto subito, RFI deve preparare le Circolari Compartimentali e tutte le procedure per attivare l’esercizio commerciale, di concerto con Trenitalia.
    In teoria si potrebbe fare in tempo per l’orario invernale di Dicembre 2021, ma esistono vari timori da parte di tutte le parti interessate ed i Comitati coinvolti, che si debba rimandare all’orario di giugno 2022.
    Naturalmente noi spingiamo su RFI e tutte le sue strutture perche’ si faccia presto.
    Ora siamo in attesa di una veloce risoluzione della vicenda per la quale dobbiamo ringraziare sempre i nostri carissimi amici ricorrenti.
    Stefano Testi

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