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I monti Simbruini e la valle dell’Aniene

Galvanica Bruni

Ad appena un’ora di auto da Roma, tra montagne che sfiorano i duemila metri e ampie faggete, c’è il Parco Naturale dei Monti Simbruini; 30.000 ettari di natura incontaminata che ne fanno uno dei parchi più belli d’ Italia. La caratteristica dei Monti Simbruini (il nome deriva dal latino e significa “sotto le piogge”) è ovviamente l’acqua: fiumi, torrenti, cascate, rivoli e sorgenti si incontrano lungo tutto il territorio del Parco la cui natura carsica è simile ad una spugna calcarea.

Tra i numerosi itinerari che è possibile percorrere, quello che costeggia l’Aniene, da Subiaco fino quasi a Trevi nel Lazio, è uno dei più suggestivi. Raggiungerlo è molto facile: da Roma si può percorrere la Via Tiburtina fino a Tivoli e poi seguire le indicazioni per Subiaco (oppure prendere l’autostrada Roma-L’Aquila e uscire a Vicovaro-Mandela). a Subiaco salire in direzione dei Monasteri di S.Scolastica e S.Benedetto (da non perdere!) e in prossimità di una curva a gomito prendere, sulla destra, la strada sterrata che scende verso il fiume Aniene. Si tratta di un itinerario lungo circa otto chilometri, interamente in piano, con numerose aree di sosta. L’auto può essere lasciata in una delle piazzole che costeggiano il sentiero.
Nell’ampia valle che collega i due abitati, l’Aniene con le sue acque freddissime e limpide, scorre in un paesaggio di grande bellezza: chi percorre per la prima volta questo itinerario stenta a credere che poco distante da Roma ci sia un luogo che può essere tranquillamente paragonato ad un paesaggio alpino.

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Le acque del fiume (che nasce dal Monte Tarino, poco distante), ingrossate da quelle del Simbrivio, scorrono a volte impetuose tra grandi massi ricoperti di muschio; oppure, placidamente, lambiscono spiagge dalla sabbia color avorio. A circa metà strada si incontra la Mola Vecchia, un vecchio mulino in parte restaurato: in questo punto, un antico ponte, consente di raggiungere la sponda opposta e osservare le grandi pozze di acqua color smeraldo, gioia e disperazione, dei pescatori locali. Le acque dell’ Aniene, fredde, pulite e limpide sono infatti l’habitat ideale di trote e gamberi di fiume.

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Se si vuole proseguire, la Valle ci riserva ancora grandi sorprese: l’acqua piovana e quella di scioglimento della neve, assorbita dal terreno, viene qui restituita sotto forma di sorgenti e cascate dalle acque spumeggianti. Le sponde, sempre accessibili, hanno una vegetazione molto rigogliosa con alberi d’alto fusto che contribuiscono a ombreggiare gli ampi prati utilizzati dai visitatori per i loro pic-nic.

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Il lungo itinerario termina sulla strada asfaltata che, passando per il bel paese di Jenne, riporta poi a Subiaco; in questo punto, è possibile rifocillarsi presso una trattoria che offre prodotti locali e visitare la cascata di Trevi con il suo salto di oltre trenta metri.
La Valle dell’ Aniene si presenta in tutta la sua bellezza in ogni periodo dell’anno e costituisce soltanto uno dei tanti itinerari panoramici che è possibile fare all’interno del Parco. Da Livata al Santuario della Santissima Trinità, dal Monte Autore al piccolo borgo di Vallepietra, dal pianoro di Camposecco (Camerata Nuova) alle Grotte dell’Inferniglio, il Parco dei Monti Simbruini ci regala, con poca fatica, grandi meraviglie.

Francesco Gargaglia

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