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Progetto 00100, minori al centro dell’attenzione

progetto 00100
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Si chiama 00100 il progetto gestito dalle Cooperative sociali Parsec e Il Cammino  e, proprio come il codice di avviamento postale capitolino da cui prende il nome, interessa tutta Roma.

Finanziato dal Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale, 00100 è un servizio dedicato ai più giovani finalizzato a migliorare il rapporto con il territorio in cui vivono. L’obiettivo è proprio quello di comprendere le criticità presenti nei differenti quartieri romani che interessano gli adolescenti, individuare situazioni di disagio dei singoli individui ma anche di gruppi di giovani e procedere con soluzioni concrete che possano supportarli.

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Per farlo, le due cooperative che partecipano al progetto – che da sempre si occupano di riduzione del danno e riduzione del rischio sui soggetti fragili – sono organizzate in unità di strada che quotidianamente attraversano i quartieri romani ed entrano in contatto con i più giovani.

Team misti per un’azione concreta

Circa 15 operatori tra psicologi, educatori, assistenti sociali, mediatori culturali e linguistici e antropologi che organizzati in team, dal lunedì al sabato, scendono in strada a servizio degli adolescenti, con un calendario fitto che guida tutte le attività e le disciplina in base al tipo di azione da svolgere sul territorio, le tempistiche e la composizione del team.

Il modello d’intervento del servizio su strada è certamente il più valido per questo tipo di progetto perché gli operatori in questo modo entrano direttamente a contatto con l’utenza. Purtroppo a pochi mesi dalla partenza ci siamo ritrovati a fare i conti con la pandemia che ha rivoluzionato la vita di ciascuno di noi e necessariamente ha richiesto anche una riorganizzazione delle attività, ma non ci siamo mai fermati e tuttora il nostro lavoro continua”.

A spiegare meglio come funziona 00100 alla redazione di VignaClaraBlog.it è Mirco Pulicari della Cooperativa il Cammino che con Paola Vannutelli di Parsec, e guidati da Barbara Guadagni, coordinano il progetto.

00100 è iniziato a settembre 2019 e dopo tre mesi di mappatura del territorio sono partite le attività su strada. Ogni giorno, in base al calendario, i nostri team si recano fisicamente sul posto e dopo un periodo di osservazione entrano in contatto con i ragazzi che incontrano; l’aggancio può avvenire ovunque, in strada, nei parchi, nei cortili dei palazzi che in alcuni quartieri di Roma sono proprio i punti di ritrovo dei giovani.  A quel punto l’equipe propone delle tematiche e procede in base alla risposta che riceve dai minori”.

Le card informative

“Per farlo – continua Mirco – i team si aiutano con delle card informative contenenti numeri utili, link ai servizi dedicati alla salute, approfondimenti sulle tematiche trattate. Le card vengono distribuite ai ragazzi che incontriamo e sono un ottimo spunto per iniziare a parlare con loro ma anche uno strumento utile che rimane nelle mani dei giovani e che in qualunque momento può essere consultato e utilizzato.”

Le attività che il progetto propone riguardano un intervento a bassa soglia, mirano cioè alla riduzione dei fattori di rischio e all’emersione di situazioni di disagio puntando al potenziamento di fattori protettivi.

Contrasto alle dipendenze, educazione affettiva e sessuale, bullismo, ma anche orientamento e sostegno ai servizi, attività di counseling, mediazione culturale, interventi nelle scuole; tutti servizi che il progetto porta avanti di quartiere in quartiere, dalle periferie al centro.

E’ un lavoro complesso che riguarda tutta Roma, non dobbiamo pensare che i disagi e le richieste che arrivano dagli adolescenti possano provenire solo da alcuni quartieri. Certamente ci sono delle zone come le periferie in cui è necessario strutturare delle attività più complesse; parliamo degli sportelli antiviolenza per esempio o anche di eventi che in questi mesi abbiamo realizzato grazie proprio alla partecipazione e al coinvolgimento diretto dei ragazzi e delle realtà locali che collaborano con il progetto”.

Una rete, quella delle amministrazioni sul territorio e del sociale, che necessariamente deve intervenire a sostegno dell’iniziativa, azione indispensabile per l’individuazione di realtà che all’interno dei municipi necessitano di maggiore attenzione.

00100 nel XV Municipio

In questo senso grande collaborazione è arrivata dagli uffici del XV Municipio che durante questi mesi hanno supportato a pieno il progetto.

Mirco Pulicari ci spiega che “Nel quindicesimo è stato fatto un grande lavoro con i servizi sociali, insieme abbiamo individuato su quali zone del municipio lavorare maggiormente e organizzato le attività anche in base al target di riferimento. Si tratta di un territorio vasto ed eterogeneo ma il modello d’intervento del progetto è applicabile su tutte le aree. In questo quadrante della capitale le criticità che sono emerse finora riguardano principalmente il bullismo, che come anche riportato dai ragazzi, si fa sempre più strada non solo nelle scuole ma anche nei luoghi di promiscuità, per esempio i parchi.”

Violenza dei giovani sui giovani quindi, non solo fisica ma anche verbale e comportamentale, problematica che gli adolescenti del XV Municipio hanno segnalato più volte ai team di strada che in questi mesi hanno svolto attività prevalentemente tra Prima Porta e Labaro, ma anche a Cesano e Ponte Milvio.

Non solo periferia quindi ma anche quartieri più centrali in cui le attività di contatto con i giovani si sono concentrate soprattutto nella fascia oraria pomeridiana e serale facendo emergere spiccate dinamiche di rivalità tra gruppi di adolescenti e controversie dovute per esempio a relazioni finite.

A modificare le dinamiche comportamentali degli adolescenti non sarebbe tanto la localizzazione territoriale quanto piuttosto la combinazione del gruppo, per esempio la presenza o meno di un leader al suo interno e le differenti figure che possono comporlo.  Pur esistendo quindi delle realtà più complesse di altre non è detto che le situazioni più difficili si trovino solo in zone maggiormente disagiate.

Non solo, dalle attività di outreach che i team svolgono emergerebbe anche una netta distinzione tra gruppi di adolescenti transitanti, quelli cioè più propensi allo spostamento – per esempio i ragazzi incontrati a Ponte Milvio – e gruppi più stanziali che vivono maggiormente il loro quartiere, fenomeno amplificato dall’emergenza in corso.

Pandemia e adolescenti

Nota dolente è proprio il Coronavirus che in tutti questi mesi ha certamente amplificato fenomeni e criticità preesistenti e che nel corso dell’anno non hanno fatto altro che peggiorare.

Prima l’isolamento e poi la riapertura parziale sono stati la miccia che ha fatto esplodere e amplificare situazioni già complesse; pensiamo per esempio alla violenza di genere, diffusa anche tra i più giovani. La scuola in questo era un grande catalizzatore utile a stemperare possibili derive ma purtroppo a causa della pandemia gli adolescenti ne sono stati privati. La mancanza del gruppo in una scuola fisica porta i ragazzi alla ricerca di altri contatti, per strada per esempio, nei parchi ma vengono meno alcuni processi di normalizzazione fondamentali per lo sviluppo di ognuno di loro. Il disagio è grande e sono proprio i giovani\ a riferirlo durante i nostri incontri.”

00100 è un progetto interamente dedicato ai giovani ma trattandosi di minori ci sono casi in cui diventa doveroso il coinvolgimento delle famiglie, non solo per normativa – come spiegano i coordinatori del progetto – ma anche e soprattutto per utilità, perché l’intervento vada a buon fine.

Per seguire il progetto, richiedere informazioni e partecipare alle attività svolte sul territorio basta andare sulla pagina facebook dedicata a 00100 oppure consultare i siti internet delle due cooperative.

Ludovica Panzerotto

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