Home POLITICA Olgiata, Torquati (PD): “Quel pasticciaccio del PVQ”. Chiesto Consiglio straordinario

Olgiata, Torquati (PD): “Quel pasticciaccio del PVQ”. Chiesto Consiglio straordinario

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Galvanica Bruni

“Leggere la sentenza del Consiglio di Stato, e ancor prima le sentenze del Tar, aiuta a comprendere l’ingarbugliata vicenda del Punto verde qualità di Olgiata e del suo depuratore”.

Così in una nota Daniele Torquati, Capogruppo PD del Municipio XV, ricordando che “nel 2015 l’Amministrazione capitolina disponeva la decadenza dalla concessione della s.r.l. “Olgiata Verde” per il mancato pagamento delle rate dei finanziamenti agevolati di cui beneficiava e in base all’art. 7 della convenzione stessa acquisiva tutto al patrimonio comunale. Nelle more dell’individuazione del nuovo concessionario, in via provvisoria, concedeva ai vecchi destinatari di continuare la gestione imponendo un canone di oltre 80 mila euro al mese”.

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“A fronte di ciò, cambia anche il modello autorizzativo per il depuratore: se prima la responsabilità dello stesso ricadeva sui vecchi concessionari, garanti di tutti gli esercizi commerciali, dal 2015 ricade su Roma Capitale essendo divenuto tutto patrimonio indisponibile dell’Amministrazione. Questa diventa infatti deputata a chiedere le autorizzazioni all’ente che le concede, ovvero la Città metropolitana: entrambi gli enti – sottolinea Torquati – sono governati dalla stessa Sindaca, Virginia Raggi. Per 4 anni quindi, Roma Capitale e Roma Città Metropolitana si sono rimpallati le responsabilità su queste autorizzazioni: alcuni esercizi commerciali, che pagavano l’affitto al Comune di Roma, hanno trovato nel frattempo altre sedi, come il McDonald’s, mentre altri hanno fatto appello al Tar”.

Risultato? “Roma Capitale ha perso introiti e il Punto verde Qualità potrebbe perdere realtà significative come il Comitato 15 della Croce Rossa Italiana che lì ha la sede e che si inaugurò proprio nel 2015. Comitato che ha anche ristrutturato i locali e oggi è in prima linea nella lotta alla pandemia, ma lo è stato anche per emergenze passate come l’alluvione di Prima Porta nel 2014”.

Secondo Daniele Torquati “E’ del tutto evidente in questi anni la timidezza dell’amministrazione municipale che risulta completamente nulla, e la totale incompetenza e mancanza di responsabilità di quella comunale che rischia di disintegrare un lavoro di anni che non solo ha messo ordine ad un passato a dir poco confuso, ma ha anche migliorato la qualità del quadrante grazie all’opera di centinaia di volontari che rendono la struttura utile per la nostra società. Le sentenze parlano chiaro e non sarebbero state necessarie: il depuratore è di proprietà dell’Amministrazione centrale, deve essere preso in carico dal Dipartimento di Roma Capitale e poi gestito, come sanciscono tutte le leggi vigenti tra cui il Decreto Legislativo 152/2006, da ACEA per conto di dell’amministrazione capitolina”.

“Roma Capitale non indugi oltre – conclude Torquati – e faccia il suo dovere nel più breve tempo possibile per salvaguardare le persone che lavorano negli esercizi commerciali e il presidio di volontariato su cui non abbiamo nessuna intenzione di fare un passo indietro”.

Consiglio Straordinario

Nel frattempo il Gruppo PD informa di aver chiesto un Consiglio Municipale straordinario sul tema chiedendo alle altre forze di opposizione e di maggioranza di unirsi  in questa richiesta.

“Il Gruppo del PD – recita una nota – per mancanza di numeri non può chiedere da solo un Consiglio straordinario, quindi ringraziamo la Consigliera Luisa Petruzzi che ha sottoscritto la richiesta e invitiamo le altre forze ad unirsi. Crediamo sia necessario che Roma Capitale come proprietario della struttura si faccia carico di chiedere le autorizzazioni per il depuratore, faccia rispettare il versamento dei canoni non pagati e contribuisca a salvaguardare le piccole e grandi attività commerciali nonché i livelli occupazionali e lo spazio del Comitato 15 della Croce Rossa italiana”.

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1 commento

  1. Stato confusionale anche dell’ex presidente del MXV che a quanto pare ragiona a modo tutto Suo, prosegue nella nota come neanche i democristiani di allora si sono mai permessi di fare, assimila e aggrega problematiche economiche e quelle sociali senza dare alcun indirizzo di tipo politico, se Torquati è di Sinistra dica cose di Sinistra.

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