In un sabato pomeriggio di primavera anticipata, la nazionale italiana di rugby ha battuto per 16-12 la Scozia in un incontro valido per la terza giornata del torneo internazionale delle Sei Nazioni. Grazie all’incitamento incessante di uno Stadio Flaminio pieno in tutti i settori e al grande cuore del XV nostrano, gli azzurri hanno riportato una vittoria che li schioda dall’ultimo posto e con ogni probabilità farà loro evitare l’onta del cucchiaio di legno.
In anticipo sul calendario, la capitale ha avuto in regalo una splendida giornata primaverile della quale hanno approfittato i tifosi del rugby, che già dalla tarda mattinata hanno assaltato pacificamente la zona intorno allo Stadio Flaminio e all’auditorium per un pranzo al sacco e una birra da consumarsi in completo relax prima della partita.
Parrucche tricolori, ragazze invitanti con le bandiere delle due squadre disegnate sulle guance, rugbysti dilettanti (e un poco appesantiti) a petto nudo, supporters scozzesi di tutte le età che sfoggiano con disinvoltura il tradizionale kilt. Uno sciamare pacato e sereno di due popoli che vogliono godersi una giornata di sport in armonia, senza che vengano sminuiti l’agonismo e l’attaccamento alla propria squadra. I tifosi delle due formazioni si incrociano, si sorridono, si stringono la mano, si chiedono vicendevolmente foto ricordo.
Entriamo nello stadio, che si va riempendo lentamente ma con costanza. Lo speaker del Flaminio inizia a riscaldare l’atmosfera e a martellare il pubblico con informazioni varie. Parte la litania dei consigli pubblicitari, degli sponsor e dei fornitori ufficiali, mentre le squadre rifiniscono la preparazione al match sul terreno di gioco. Ci siamo, è il momento degli inni nazionali. La banda della Polizia Municipale di Roma viene simpaticamente bersagliata da qualche fischio quando fa il suo ingresso sul campo, applausi per la Banda delle Cornamuse di Roma, che esegue The Flower of Scotland, l’ inno non ufficiale della Scozia, che viene suonato nelle partite di calcio e di rugby e che commemora la battaglia di Bannockburn del 1314 nella quale l’esercito scozzese sconfisse quello inglese. Dopo l’orgoglio scozzese, è tempo dell’inno di Mameli: ben eseguito, cantato da tutto lo stadio, vibrante, mette la carica ai giocatori e al pubblico.
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L’Italia parte con il piglio giusto, è aggressiva, si fa sotto e per i primi 15 minuti costringe gli scozzesi alla difensiva. Mirco Bergamasco, con due calci piazzati (al 10′ e al 13′) porta il risultato sul 6 a 0 per gli azzurri. Reagiscono gli scozzesi, che iniziano a macinare gioco veloce e alla mano nonostante la formazione rimaneggiata. Al 15′ Parks riduce le distanze, muovendo lo score sul 6 -3. Ancora Scozia nei successivi minuti: l’Italia annaspa in avanti ma è precisa e concentrata in difesa e nelle mischie, perdendo però quasi tutte le touche. Al 32′ ancora un piazzato di Parks porta le squadre in parità. Il primo tempo finisce 6 a 6, grazie anche ad una punizione sbagliata dallo stesso Parks a due minuti dal termine.
Secondo tempo: dopo 2′ Mirco Bergamasco centra di nuovo i pali e l’Italia torna in vantaggio (9 a 6). All’ 11′ un drop di Parks, che alla fine sarà giudicato dalla stampa internazionale man of the match, ristabilisce la parità. Gli azzurri tentano di costruire la manovra offensiva ma sono lenti e prevedibili, gli scozzesi mostrano sprazzi di bel gioco e sfiorano la meta, evitata per un pelo dalla straordinaria linea difensiva italiana (Mirco Bergamasco è un gigante!). Per la prima volta, gli ospiti passano in vantaggio grazie ancora ad un calcio piazzato di Parks dopo 26′ dall’inizio della ripresa. Sul 9 a 12 in loro favore, gli scozzesi si fanno ancora avanti cercando il colpo di grazia. Ma il grande cuore della nazionale azzurra produce un’azione veloce: Canale sguscia tra due avversari e, placcato dal terzo, si libera abilmente dell’ovale servendo Canavosio (entrato nel secondo tempo) che schiaccia in meta. Pubblico in delirio, i giocatori azzurri si abbracciano. La successiva trasformazione di Mirco Bergamasco, da noi scelto come man of the match, porta (e fissa) il risultato sul 16 a 12.
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Negli ultimi dieci minuti, gli scozzesi assediano i 22 metri azzurri ma non riescono a sfondare la concentratissima difesa italiana. Scade il tempo, ma la palla non esce. Si soffre ancora per tre minuti. Poi è il trionfo, lo stadio esplode. L’Italia ha vinto.
Gli scozzesi fanno il “corridoio”, si schierano cioè nei pressi dell’uscita per onorare i vincitori. Gli italiani ricambiano e salutano gli avversari sconfitti. Dopo, la nazionale azzurra si concede un giro di campo per ringraziare il pubblico, che applaude calorosamente.Una bella vittoria, con il cuore e con la determinazione, un bellissimo pomeriggio di sport e di relax.
Negli altri due incontri, la lanciatissima Francia ha sconfitto il Galles 26 a 20 al Millennium Stadium di Cardiff mettendo una seria ipoteca sulla vittoria finale, mentre l’Irlanda ha espugnato Twickenham (20 a 16) in una combattutissima partita contro l’Inghilterra.
Giovanni Berti
RBS SIX NATIONS 2010: CLASSIFICA DOPO TRE GIORNATE
1) FRANCIA 6 punti 3 3 0 0 77 39
2) INGHILTERRA 4 punti 3 2 0 1 63 49
3) IRLANDA 4 punti 3 2 0 1 59 60
4) GALLES 2 punti 3 1 0 2 68 80
5) ITALIA 2 punti 3 1 0 2 39 58
6) SCOZIA 0 punti 3 0 0 3 45 65
LE PARTITE DEL QUARTO TURNO
Sabato 13 marzo ore 15.30: IRLANDA – GALLES
Sabato 13 marzo ore 18.00: SCOZIA – INGHILTERRA
Domenica 14 marzo ore 15.30 : FRANCIA – ITALIA
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