Home CRONACA Cassia, bus contro albero. Il PM: “Distrazione dell’autista”

Cassia, bus contro albero. Il PM: “Distrazione dell’autista”

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Duca Gioielli

Non ci sono dubbi per la Procura, l’autista del bus della linea 301 che alle 9.30 di mercoledì 16 ottobre 2019 si è schiantato contro un albero sulla Cassia si era distratto per prendere il cellulare dalla borsa poggiata sul pianale di guida.

E’ questa la conclusione a cui sono giunti i PM chiudendo le indagini con l’accusa di di lesioni stradali a carico del dipendente Atac alla guida del mezzo.

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La vicenda

Via Cassia, poco prima dell’incrocio con via Oriolo Romano. Sono circa le 9.30 di mercoledì 16 ottobre 2019 quando un bus della linea 301 devia improvvisamente sulla destra, sale sul marciapiede e si schianta con violenza contro un albero.

Circa cinquanta i passeggeri che restano feriti, di cui alcuni con conseguenze non lievi. Caos, strada bloccata, forze dell’ordine e tante ambulanze per tutta la mattinata.

Gli agenti del XV Gruppo della Polizia Locale di Roma procedono agli accertamenti finalizzati a ricostruire la dinamica dell’incidente e in quelle ore si vagliano tutte le ipotesi, dal guasto meccanico del mezzo ad un malore dell’autista oppure ad una sua distrazione, qualcuno infatti dice che fosse al cellulare. I test sull’assunzione di alcol e droga subito effettuati sono comunque negativi.

Nel frattempo la Procura della Repubblica apre un fascicolo per lesioni; una perizia mirata a verificare lo stato del mezzo pubblico prima del sinistro viene disposta dal Procuratore aggiunto, Nunzia D’Elia, e dal PM Gennaro Varone, che contemporaneamente sequestrano i due cellulari appartenenti all’autista: il primo è un telefono aziendale, il secondo è personale, e viene trovato nel suo zainetto.

La perizia: bus e velocità erano ok

Lo scorso febbraio i consulenti incaricati dalla Procura giungono alla conclusione che il bus, pur avendo 17 anni, non aveva problemi meccanici e strutturali, essendo stato peraltro soggetto a regolare manutenzione.

La perizia quindi, che avrebbe accertato che la velocità al momento dell’impatto non superava i 30 km orari, escludeva responsabilità a carico del mezzo per l’improvviso cambio di direzione e il successivo schianto contro l’albero.

I due cellulari

Gli inquirenti dirottano le loro attenzioni su i due cellulari per capire, tramite la Polizia Postale, se uno dei due fosse in uso al momento dell’incidente come alcuni testimoni avrebbero riferito. Altri avrebbero invece dichiarato che il conducente aveva ambedue le mani sul volante.

Il conducente, respingendo ogni ipotesi di comportamento scorretto alla guida, sostenne invece di aver perso il controllo del mezzo a seguito di un improvviso malore, come avrebbe dimostrato la certificazione medica redatta a seguito dei controlli avvenuti nelle ore successive all’incidente.

Indagine chiusa: “fu distrazione”

La perizia disposta dalla Procura della Repubblica di Roma inchioderebbe il conducente: si era distratto per prendere il cellulare dalla borsa.

Questa la conclusione dell’indagine resa nota oggi dal Corriere della Sera nella cui edizione romana si legge che “dalla ricostruzione del pm Gennaro Varone è emerso che l’autista in quei minuti si è piegato per afferrare il telefonino, distraendosi dal percorso e così non accorgendosi che la strada, in quel tratto, curva verso sinistra. Quando ha rialzato lo sguardo, non ha avuto più il tempo necessario per deviare la traiettoria del mezzo che è andato a schiantarsi su un tronco“.

Oltre alle lesioni stradali, il PM contesta all’autista anche la violazione di due articoli del Codice della Strada: il 140 che fa obbligo agli utenti della strada di comportarsi senza costituire un pericolo per la propria e altrui sicurezza, e il 172 che fa divieto dell’uso del cellulare.

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1 commento

  1. E oltre alle lesioni stradali e alla violazione dei due articoli del codice della strada dovrebbero addebitargli la falda testimonianza a lui e al medico che ha avvalorato la tesi del malore.

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