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Cassia Antica – in attesa della riapertura fioccano multe non del tutto regolari

Galvanica Bruni

Cassia AnticaIl 4 febbraio, nel concludere un suo intervento in Consiglio il Presidente del XX Municipio, Gianni Giacomini, ha fatto intendere che qualche novità è in arrivo per via Cassia Antica: “Spero di dare prossimamente al Consiglio ed ai cittadini notizie positive anche in merito alla riapertura di via Cassia Antica” ebbe a dire sorridendo e quindi facendo intendere che veramente si sta per passare dalle parole ai fatti (leggi qui). Vogliamo credergli e restiamo in attesa fiduciosi.

Ciononostante e senza tregua continua lo stretto presidio da parte degli “ausiliari del traffico”. Ogni giorno, negli orari di punta, una autovettura con stemma del Comune di Roma sosta sulla destra della carreggiata, “arrampicata” sul marciapiede, dunque in palese violazione del Codice della Strada oltre che costituire barriera per eventuali pedoni. A bordo, due ausiliari con tanto di fascia catarifrangente al braccio.  L’appostamento sembra non conoscere requie: con una puntualità ed una costanza invidiabile, ogni giorno, proprio quando l’intensità del traffico è maggiore e le lunghe file invitano a cercare una scappatoia, la coppia di addetti è di sentinella.
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La cosa curiosa è che nessuna autovettura, di quelle che violano il divieto, viene mai fermata. Ora potremmo anche sbagliare ma ricordiamo che sia il Codice della Strada sia recenti sentenze della Cassazione impongano l’obbligo di fermare le auto al fine di contestare l’infrazione all’automobilista. Unica eccezione è l’impossibilità materiale a farlo, ad esempio se l’operatore è occupato alla radio o se sta contestando l’infrazione ad un altro automobilista ovvero se il fermare l’auto costituisce pericolo per terzi od intralcio alla circolazione. Nel nostro caso non c’è niente di tutto questo. Abbiamo provato in giorni diversi a controllare e documentare (che i giorni siano diversi lo si capisce dalla targa della foto n.1 diversa da quella della n.3 e 4), ma il comportamento è sempre stato lo stesso.
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L’incauto automobilista che, nel tentativo di sfuggire alla morsa del traffico di Via Cassia Nuova, tenta la “furbata” di scendere per via Cassia Antica, troppo tardi si accorge del controllo. Non vogliamo giustificarlo, fintantoché esiste un divieto di transito è dovere di tutti rispettarlo. Ma perché – ci chiediamo – viene lasciato passare e gli si prende la targa senza preventivamente accertarsi se ha i titoli per farlo o se è in palese contravvenzione? La legge dovremmo osservarla tutti, accertati ed accertatori.

Francesco Gargaglia

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19 COMMENTI

  1. E’ un modo per fare cassa e basta. Non è il solo luogo di Roma dove viene usato questo metodo da banditi.

    Tra l’altro ogni multa può essere contestata proprio per via della sentenza della Cassazione da voi citata. Se lo fanno è perché oltre alla multa, chi la riceve deve anche pagare undici euro di spedizione.

    Suggerisco una bella class action contro Atac e Tevere Tpl, in modo da far passare loro la voglia.

  2. figurati.. lo fanno solo e unicamente per fare cassa. massacrando noi poveri cittadini 🙁
    al centro gli ausiliari si nascondono per fare multe che poi vengono recapitate a casa dopo mesi senza che in nessun modo il malcapitato sia stato in qualche modo allertato.
    a me ‘e successo con la moto. dopo 4 mesi mi sono arrivate 10 (dieci!!!) multe in cui era scritto che non avevano potuto contestarmi la contravvensione “per non intralciare il traffico”….
    questo perche’ una moto occupa evidentemente lo spazio di un camion :-/
    qualsiasi cosa… ma fermiamoli!!! questo modo di funzionare e’ assolutamente fuori da ogni logica!!!!

  3. Io sono un disabile che esponendo il contrassegno sul parabbrezza anteriore ha tutto il dirittpo di passare sulle corsie riservate. Il fatto è che i signori ausiliari, stando seduti in macchina, volgendo le spalle a chi arriva, non possono vedere il contrassegnno esposto, ma possono leggerer bene la targa, strainfischiandosene del fatto che adesso il ricorso costa anche sa hai ragione.
    Proposta:
    Se chiamiassimo i vigil di Via Caprillii ogni volta che notiamo una macchina dell’ATAC che ferma sul marciapiedi ostacola il passaggio dei pedoni e soprattutto dei disabili in carrozzella?

  4. potrebbero sostare davanti alla scuola, lato sinistro a scendere in direzione di giuochi delfici. in quel modo non sarebbero d’intralcio ai pedoni e potrebbero controllare chi è dotato di permesso invalidi. certo in questo modo l’auto sarebbe ben visibile al cittadino che decide di percorrere la preferenziale e non potrebbe più essere multato con tanta facilità come accade ora.
    la prevenzione probabilmente non rientra nei programmi aziendali, la repressione risulta più fruttuosa.

  5. Purtroppo quella che avete presentato è la realtà della nostra vita. Concordo sul battere cassa ma c’è anche il deterioramento dell’approccio alla vita che ormai praticamente non esiste più.

    Purtroppo ormai cittadini romani siamo soffocati dalla elefantiasi del sistema “Comune”. Quello che spiace che anche i responsabili dei Municipi, di dimensioni minori di quello del Campidoglio, non hanno capito il concetto del contatto umano che si è perso. Probabilmente è solo un problema di “Cassa”.

    Se riflettiamo il XX^ è una cittadina di oltre 140.000 abitanti il che vuol dire che è equivalente ad un Capoluogo di Provincia se non di Regione.

    Scusatemi se il mio più che un commento è stato quasi uno sfogo !!

  6. Io ritengo tutti questi sfoghi privi di fondamento, a parte la corretta osservazione sulla prevenzione. Se c’è un divieto, che sia criticabile o meno, VA RISPETTATO!!!! Rimane però il fatto che a Roma ormai la maggior parte degli automobilisti è incurante delle regole. Di esempi ve ne sono tanti, l’inosservanza della precedenza (vedi ad esempio il già trattato tema di piazza Giuochi Delfici per chi vi si immette), la sosta sulle strisce pedonali, la sosta in doppia fila (quest’ultima ormai è diventata un’abitudine). La sostanza è che sia gli amministratori che i cittadini si sentono, i primi non responsabilizzati dsulla decisionalità dei divieti e delle norme di circolazione (basta fare un giro per Roma per notare delle atrocità terribili per quanto riguarda la segnaletica orizzontale e verticale a volte in piena discordanza tra loro), i secondi si sentono in dovere di giudicare se un divieto sia “facoltativo” o meno. Con l’invitoa tutti al rispetto di TUTTE le regole mando un caloroso saluto a tutti, Carlo.

  7. non è vero che non si possa multare a distanza, è solo che, nei casi non previsti, si inverte l’onere della prova. la necessità la deve motivare il vigile.

    tra i motivi che possono addurre i vigili ci sono l’impossibilità di raggiungere il veicolo, l’impossibilità di fermare il veicolo in modo conforme al regolamento, o senza intralciare il traffico.
    ed in quel punto potrebbero ricorrere pure tutti questi casi.

    ma noi continuiamo così, sempre al fianco dell’automobilista furfantello (quando non criminale)…… prendiamocela coi vigili, pure quelle rare volte che lavorano, attacchiamoci ai cavilli, agli errori formali, ai termini. che fa tanto italiano.

  8. Invece di protestare e basta, perché non querelare i due lestofanti a titolo aziendale e personale? Chi ha interesse di farlo, proceda. Possibile che non ci sia nemmeno un avvocato tra i vessati dalle multe?

  9. E’ giusto che facciano le contravvenzioni a chi passa con il divieto di transito, ma con contestazione immediata e non fare come i cacciatori che si appostano per non farsi vedere e poi sparare. Perchè gli ausiliari non li mandate in giro a fare le contravvenzioni a chi parcheggia sui marciapiedi o in doppia fila intralciando il traffico.

  10. la municipale con la motocicletta si nasconde dietro gli angoli con pochi alberi con l’incrocio di via Val Gardena ed anche gli ausiliari ma non quelli del comune di Roma:Ma quando sarà la riapertura dele macchene e ciclomotori?Grazie.

    Margarita Carmen Cannsillo

  11. @ piero: Scendere la Cassia non è un comportamento “furfante” e tantomeno “criminale”. Chi lo fa “contravviene” ad un uso capzioso ed ingiustificato che l’amministrazione del municipio fa del Codice della Strada.

    Quel divieto non porta alcun beneficio alla sicurezza della circolazione, od alla sua “scorrevolezza”. Si tratta solo di un “residuo” di quando la galleria Giovanni XXIII° non c’era ed i flussi di traffico erano molto diversi dagli attuali.

    Maggior danno “sociale” ed ambientale causano le auto in doppia fila, in intralcio, in aree ben note: Ponte Milvio, largo di Vigna Stelluti, via della Farnesina… ma gli automobilisti, indisciplinati ed incivili (non furfanti o criminali), continuano ad approfittare della colpevole inerzia della Polizia Municipale.

  12. sorchisciotte:
    lo so, non mi deve spiegare l’inutilità di quel divieto, ho persino firmato per abolirlo. ma finché c’è, io lo rispetto, e lo rispettino anche gli altri.

    sull’inerzia della municipale a ponte milvio e farnesina in tema di sosta selvaggia,, è un’indecenza e uno scandalo, ma i commercianti sono molto “riconoscenti” si sa.

    circa l’idea di aragorn, ovvero valutare se un divieto è favorevole alla maggioranza, e in caso contrario violarlo liberamente, è un’idea grandiosa.

    non vedo l’ora di fare un bel frontale con uno che decide di “abbattere” il senso unico di via della farnesina perché evidentemente contrario alla logica.

    di tutte le cavolate…
    pardon. vabbé la roma ha vinto,
    buonanotte a tutti

  13. se non sbaglio c’è un divieto quindi VA RISPETTATO!!!! Ormai a Roma ormai la maggior parte degli automobilisti è incurante delle regole. Di esempi ve ne sono tanti, l’inosservanza della precedenza ,la sosta sulle strisce pedonali, la sosta in doppia fila. Solo “bastonandoli” con multe salatissime prima o poi torneranno alla ragione.

  14. Sincermanete io non sono per niente contro quel divieto per due ragioni; 1) E’ l’unico tratto della Cassia dedicato solamente agli autubs il che non è poco visto il traffico 2) Piazza GiochI Delfici non è nelle condizioni di poter sostenere anche il traffico che verrebbe dalla Cassia, già è incasinata così, figuriamoci con quel tratto di strada aperto a tutti. Detto questo, che sono e rimangono mie opinioni, trovo del tutto fuori luogo questo aritcolo che vuole far passare per santi ” gli incauti automobilisti” che per non fare il traffico deviano su un tratto VIETATO e per diavoli gli ausliari del traffico o vigili che fanno le multe.

    E tutte le persone che invece rispettano le regole e passano per la Cassia cosa sono… idioti ??

    UN DIVIETO è UN DIVIETO… che piaccia o meno!!!!!!!

  15. Ognuno è libero di pensarla come vuole ed esprimere le opinioni che vuole ma alcuni commenti mi lasciano piuttosto perplesso perchè nell’ articolo per ben 2 volte viene ripetuto che se un divieto esiste va rispettato e che pertanto gli automobilisti che lo violano non “vanno giustificati” (da qui a dire che li si vuole far passare per santi………). Nell’articolo viene invece messo in rilievo il fatto che, in contrasto con le norme del CdS (le stesse che stabiliscono i divieti!!!!!!!) gli ausiliari non procedono alla contestazione immediata dell’ infrazione.

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