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I totem della Cassia

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totem2.jpgIl totem è una entità naturale che ha un particolare significato simbolico per una tribù o un clan; deriva dalla parola indiana ‘ototeman’ e lo ritroviamo in numerose culture. I totem, in base al loro simbolismo, assumono diverse forme: di animale oppure forme fantastiche. Il totemismo è presente anche nella cultura occidentale, ad esempio nello scoutismo o in alcune espressioni del movimento new-age.

Se invece vogliamo osservare degli esempi di totem moderno è sufficiente fare una passeggiata nelle strade della capitale e li ritroveremo ad ogni angolo, presso ogni semaforo o cartello stradale: perché la pubblicità, sempre alla ricerca di nuove simbolismi, ha individuato in questi supporti, la base ideale per creare “totem pubblicitari”.

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Lungo la Via Cassia e nelle strade adiacenti, ad esempio, non esiste semaforo, palo della luce, cartello stradale che non sia stato trasformato con tabelle, adesivi, fogli e cartoncini: appiccicati, incollati e in alcuni casi fermati dal solide fascette in plastica. Nulla si salva in questa furia mediatica: dalla base sino alla cima i poveri supporti metallici hanno perso la loro forma originale e sono diventati totem dalle forme bizzarre.
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Semafori e segnaletica stradale, trasformati in insegne pubblicitarie, stentano ad assolvere la loro funzione originaria; d’altra parte nessuno pensa bene di procedere alla loro rimozione. Negli anni ci è capitato di vedere degli operai impegnati nella manutenzione dei semafori, ma si è trattato di scene talmente rare da dubitare che si sia trattato di un qualcosa di reale: forse era un miraggio.
Al totemismo non sfuggono neppure cassonetti o cabine elettriche, anzi sembrano essere la base ideale per gli adesivi che pubblicizzano autotrasportatori e ripulitori di cantine. Questi adesivi, a centinaia di migliaia, ricoprono ogni superficie liscia disposti ad accoglierli: e a nulla servono raschietti e solventi.
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Ma chi trasforma semafori, segnaletica stradale e cassonetti in totem è responsabile in solido della violazione di legge in cui incorre e non sarebbe neppure difficile multarlo perché nomi, cognomi, indirizzi e numeri di telefono sono riportati in modo esplicito.

Le recenti ordinanze del Sindaco Alemanno (leggi qui) sembrano andare in questa direzione, si tratta solo di applicarle rigidamente.
Francesco Gargaglia

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2 COMMENTI

  1. Secondo il mio modesto parere si dovrebbe in parte cambiare la legge sulle affissioni. Multando, ad esempio, l’intestatario a cui si riferisce il manifesto. Un prodotto, una persona? A questo punto gli stessi responsabili del manifesto diventerebbero i diretti controllori verso un’affissione non autorizzata. La mia è un’utopia poiché i primi responsabili sono i “visi” dei politici:

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