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Caro ciclista della domenica, mi manchi, manchi terribilmente, il primo maggio ero abituato a incrociarti per strada, e a mandarti amabilmente a quel paese, perché la strada è mia, e tu non puoi con quelle due ruote fine fine togliere spazio alla mia auto, al mio suv, al mio modo di guidare, che le frecce sono un optional e il mirino sul cofano sono stato costretto a toglierlo solo perché rischierei di ritrovarmi come i proprietari di quelle macchine tedesche con lo stemma staccato da qualche ragazzino dispettoso.
Il problema è grande, credimi, ciclista mio, tu e i tuoi colleghi mi mancate come l’aria, perché adesso, dopo avervi mandato anatemi e invettive, mi sento solo, e a osservar strade così desolatamente vuote, mi viene come un nodo alla gola.
Appassionati di ciclismo per favore, tornate a pedalare su bici vere e su strade vere, dopo settimane trascorse sulla cyclette. Chi è stremato dalle limitazioni ad attività fisica e sport; chi ha sofferto l’impossibilità di allenarsi in contesti più idonei dell’asfalto sotto casa torni a tirare un sospiro di sollievo.
Ve lo confesso, ogni volta che vi ho visto in gruppo pedalare davanti la mia auto, prima della pandemia e delle sue limitazioni, mi sono sempre chiesto “ma i matti sono loro che pedalano o io che resto in panciolle sul divano a cambiar canali?”. Insomma, visto che il 4 maggio sarò dato il via alla “fase due”, nella quale sarà permesso allontanarsi da casa,andate alla ricerca di percorsi adatti a voi e un po’ pure a noi, che abbiamo bisogno delle quattro ruote pure per andare a far la spesa sotto casa.
Ovviamente siate ligi al dovere, ricordate che si potrà andare soli o rispettando la distanza di due metri dal compagno di fatica. E allora, finalmente, ci potremmo rimandare a quel paese, ciclisti e automobilisti, perché la strada è mia, anzi no, un pezzetto è tua, anzi ma ricorda che comando io.
Suvvia, ricominciamo a duellare, automobilisti e ciclisti. Sarà divertente e forse la singolar tenzone fra noi e voi sarà meno rusticana rispetto al passato. E al posto del guanto di sfida ci lanceremo contro la mascherina…
Massimiliano Morelli
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