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XX Municipio – Gaetano Rizzo si e’ dimesso da consigliere

Galvanica Bruni

Questa mattina Gaetano Rizzo, con una lettera consegnata personalmente in via Flaminia 872 ed indirizzata al Presidente del Consiglio Simone Ariola ed al Presidente del XX Municipio Gianni Giacomini, ha rassegnato le sue dimissioni “immediate ed irrevocabili” dalla carica di Consigliere Municipale.

La storia.
Gaetano Rizzo, già assessore al commercio della precedente giunta capitolina, fu candidato dal centro sinistra a contendere a Gianni Giacomini, candidato del centro-destra, la poltrona della Presidenza del XX Municipio nelle scorse elezioni amministrative. Al ballottaggio del 28 aprile 2008 il 61% degli elettori scelse Giacomini e Rizzo entro’ di diritto in Consiglio come consigliere. Ma come vi entrò così vi uscì, visto il gran numero di assenze ingiustificate collezionate nei mesi successivi creando non poco imbarazzo nel suo stesso  gruppo politico.

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A Marzo 2009 il colpo di scena: durante la seduta di Consiglio, il Presidente d’aula Simone Ariola dette lettura di una nota pervenuta da parte di alcuni cittadini nella quale venivano chieste le dimissioni del consigliere Gaetano Rizzo a causa del mancato rispetto del mandato conferitogli, risultando egli  assente ingiustificato a ben 42 delle ultime 52 sedute. Contestualmente il capogruppo del PD Alessandro Sterpa comunicò che anche il suo gruppo aveva consegnato pochi minuti prima una lettera nella quale, per gli stessi motivi, si chiedeva l’avvio della procedura di decadenza dalla carica di Consigliere Municipale per Gaetano Rizzo.

Il coinvolgimento della Commissione Trasparenza fu inevitabile e  L’audizione di Gatetano Rizzo in commissione si tenne il 22 aprile 2009. “Ho avuto difficoltà a partecipare alle sedute per seri motivi personali, familiari e di reinserimento nel lavoro.  So che avrei dovuto di volta in volta giustificarmi, non l’ho fatto e di ciò chiedo scusa alla commissione ed al consiglio tutto” ebbe a dire nell’occasione confermando la sua volontà di mantenere fede al mandato elettorale. “Qualora non riuscissi a mantenere tale impegno – dichiarò – mi dimetterò dall’incarico”. La commissione che doveva votare sul portare o no in Aula Consiglio la proposta di decandenza dall’incarico non raggiunse un voto unanime: i commissari Antonini (La Destra) e Mori (PdL) votarono a favore, Calendino e Derenti (PdL) e Pandolfi (Gruppo Misto)  votarono contro mentre Sterpa (PD) e Targa (PdL) si astennero.

Ma l’impegno non venne mantenuto. Le assenze ingiustificate, consiglio dopo consiglio, continuarono costringendo il Gruppo PD ad una prima decisione: il 10 Maggio 2009 Gaetano Rizzo venne sospeso dal gruppo.  Il resto è storia recente. Continuano le assenze finchè il 10 Novembre il Gruppo PD gli chiede le dimissioni da consigliere. Le dimissioni non  arrivano ed il Gruppo lo espelle formalmente nello stesso mese.
Con le dimissioni di oggi si chiude questa vicenda.

Alessandro Sterpa, capogruppo PD al XX Municipio, interpellato telefonicamente così dichiara a VignaClaraBlog.it: “Le dimissioni di Rizzo da consigliere municipale, volute e chieste dal gruppo del Pd, rappresentano ùn gesto di chiarezza e rispetto dei cittadini. Adesso l’opposizione alla giunta Giacomini può contare su nuove energie. Rifletta bene chi nel 2008 preferì candidare Rizzo alla guida del municipio XX per il centrosinistra non rispettando le richieste del territorio.”

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9 COMMENTI

  1. EVVIVA ! Che Dio sia lodato ! … e i cittadini residenti nel Municipio XX° vissero felici & contenti SENZA … Rizzo ! A quando le prossime dimissioni del Giacomini ? Potremmo risparmiare … felici di poter organizzare una unica GRANDIOSA festa … Felicità a tutti i lettori di VCB !

  2. Apprendo dal blog la decisione di Gaetano Rizzo, anche se assunta dopo “un’ampia” pausa di riflessione, di dimettersi dall’incarico di consigliere del Municipio.
    Ma quello che più mi ha sorpreso nella notizia sono le critiche mosse dal consigliere Alessandro Sterpa nei confronti delle oligarchie di partito, di qualunque schieramento esse siano, pronte a “calare” dall’alto candidature che “non rispettano le richieste del territorio”.
    In questi due anni ho imparato a conoscere ed apprezzare il consigliere Sterpa per la sua preparazione e attaccamento al territorio, anche se le sue idee sono molto distanti dalle mie; con le dichiarazioni di oggi, di chi non si fa problemi a denunciare un “malcostume” che riguarda tutti i livelli della politica italiana, imparano anche a conoscerne il coraggio.

  3. Piu’ che dimissioni..è stato cacciato!!

    E meno male, mi era sempre sembrato un personaggio se non un po’ losco almeno con delle decisioni discutibili (sua se non erro quella di riempire Roma di parapedonali pubblicitari)

    Ora quello che vorrei sapere è: i soldi (o i benefici) ricavati da un incarico che praticamente non ha svolto (perchè non era mai presente) li ridarà alla collettività che lo ha finanziato??

    Oltre ad essere cacciato c’è qualche ammenda che il suo partito potrebbe o dovrebbe versare al Comune/Municipio per un incarico svolto MALE per la collettività?

    Grazie e saluti.

  4. Meglio tardi che mai, e adesso, dopo il passaggio da FI al PD, aspettiamo la prossima mossa dell’ex “consigliere” Gaetano Rizzo. .

  5. Bene ha fatto il Cons. Rizzo a dimettersi.
    Il suo rimane un gesto nobile, seppur tardivo.
    L’unico triste sarà il presidente del Municipio costretto a confrontarsi con un altro rappresentante dell’opposizione!
    Lo stesso che fino all’ultimo voleva che non si dimettesse e che era pronto a far votare a scrutinio segreto a parte del gruppo dei suoi fedelissimi Pdl la contrarietà
    alla contestazione e alla decadenza.
    Grazie anche al Cons. Antonini che ha avuto il coraggio (l’unico) a fronte dei tanti politicanti di presentare la delibera da portare in consiglio.

  6. Andrò controcorrente, ma voglio esprimere la mia solidarietà al Cons. Rizzo. Il quale, come ha già spiegato in una seduta della Commissione Trasparenza, non ha potuto svolgere la sua attività di Consigliere, poichè impedito da serissimi problemi familiari. La sua decisione di dimettersi è conseguenza del perdurare di tali problemi ed è per questo che gli rivolgo un sincero augurio. Per quanto riguarda la domanda sui benefici economici ricavati, posso tranquillizzare il cittadino ( che non ha nemmeno il coraggio di firmarsi ), poichè l’assenza dai Consigli e dalle Commissioni non ha determinato nemmeno un centesimo di indennità. Caro Gaetano, sarebbe bello pubblicare l’elenco di tutti quei Consiglieri che da te hanno ricevuto favori e oggi infieriscono sulla tua persona o sil limitano a tacere. Purtroppo così è la vita, ma il tempo è galantuomo.

  7. Non metto in dubbio l’esistenza di “serissimi problemi familiari” che hanno impedito al consigliere Rizzo di partecipare alle sedute del consiglio e per questo esprimo il mio dispiacere.
    Però, qualche considerazione è inevitabile. Se, per motivi più o meno gravi, non posso andare al lavoro, io (tutti) mi preoccupo (si preoccupano) di far presente la cosa all’azienda. Chiunque abbia un mandato da parte degli elettori, se non può mantenerlo a causa delle sue prolungate assenze, è tenuto a giustificarsi (ed eventualmente a dimettersi) e il consigliere non l’ha fatto se non quando è stato convocato in commissione trasparenza.
    Per quanto riguarda le dimissioni, sono arrivate quando il consiglio stava per stabilire la decadenza del consigliere, a seguito di ulteriori assenze non giustificate.
    Vorrei vedere che avesse anche percepito mezzo centesimo per un lavoro non svolto.
    Forse questi sospetti sarebbero dissipati se il municipio fosse più trasparente su indennità e gettoni percepiti.
    Buona domenica a tutti.

  8. Rispetto e apprezzo la scelta difficile di Gaetano che però scioglie un nodo importante per la dignità del nostro Consiglio. (da entrambe le parti)
    Ho conosciuto Rizzo in questi due anni, dopo aver fatto una dura battaglia elettorale contro di lui.
    Preferisco non commentare, ma invito a non promuovere divisioni e ulteriori rancori tra i consiglieri.
    Le posizioni sono state chiare già col voto in Commissione Trasparenza.
    G.Mori

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