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    Pietrangelo Buttafuoco: “Salvini e/o Mussolini”

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    Per la rubrica “letti per voi” segnaliamo un libro arrivato in edicola e nelle librerie il 27 febbraio dal titolo “Salvini e/o Mussolini” del giornalista-scrittore Pietrangelo Buttafuoco (Ed. PaperFIRST, 155 pag., 10,20 Euro).

    Buttafuoco, spesso ospite nel salotti televisivi, collabora con “Il Fatto Quotidiano” e proprio a seguito delle insistenze del suo editore e collega Marco Lillo scrive un divertente illuminante libello ispirandosi ad una incredibile quanto poca conosciuta opera di Ezra Pound (“Jefferson e/o Mussolini”).

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    Buttafuoco è uno scrittore di classe, grande esperto dell’Islam e autore di numerosi libri di successo;  è anche un giornalista misurato, elegante e erudito e le sue citazioni hanno il potere di arresto di un caterpillar.

    In “Salvini e/o Mussolini” mette a confronto con ironia  e determinazione il “truce” capo della Lega (considerato dai suoi avversari un “fascista, nazista, razzista”), con la figura tanto odiata quanto non dimenticata del Duce.

    Quello che ne viene fuori è un esilarante siparietto recitato con le lettere dell’alfabeto dove, in questa Italia del “Giuseppi1” e del “Giuseppi2” niente e nessuno sembra salvarsi; dal “Salvini mer**” di Asia Argento agli “schizzi di me***” evocati nell’omelia da un sacerdote nemico della Lega; dalle frasi volgari di Toscani Oliviero (costate al fotografo 8.000 euro di risarcimento) alle accuse di razzismo provenienti da ogni dove (anche se è proprio Salvini a correre a Tel Aviv per solidalizzare con Israele e plaudire alla morte del Generale Qassem Souleimani, giocandosi così la simpatia di Alfio Krancic: “Il mio viaggio con la Lega finisce qui!”).

    Secondo Buttafuoco, la “vicinanza” del Duce della Lega con il dittatore fascista è di una tale “lontananza” da fargli evocare una “battaglia di civiltà” che include la Bignardi, Fabio Fazio, Miche Serra, Sandro Veronesi e tanti altri e che riporta alla mente del giornalista siciliano un “appello” fatto a suo tempo contro il Commissario Calabresi che riunì il meglio della scienza, della musica, dell’arte e del giornalismo (Milla, Dorfles, Moravia, Bobbio, Bocca, Pasolini, Hack).  “C’è il meglio dell’Italia oggi a firmare contro il ministro del “razzismo” scrive Buttafuoco.

    Si potrà non concordare con Buttafuoco ma l’operazione condotta dalla Casa Editrice PaperFIRST (la Casa Editrice de “Il Fatto Quotidiano”) è onesta perché dopo aver pubblicato due titoli significativi (“Il ministro della paura” e “Il cazzaro verde”) ora da voce a Pietrangelo Buttafuoco che come dice l’Editore nella sua breve nota: “Sarà politicamente scorretto, scomodo e sgradevole ma è sincero, comunque utile a chi non voglia cullarsi oggi nelle sue certezze giuste per poi svegliarsi domani nell’incubo sbagliato”.

    Francesco Gargaglia

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    2 COMMENTI

    1. Sono nato sotto il fascismo e so bene di cosa parlo. Ho letto molto sulla figura di Mussolini ( documentatissimo ed obiettivo il libro di Scurati “M”- Il figlio del secolo ). Per me, che per idee politiche mi definirei un ” azionista”, quelli del l’estinto Partito d’Azione che ha prodotto tanti illustri statisti non politicanti,fare paragoniseri tra Mussolini e Salvini è “una bestemmia”. L’Everest e Monte Mario. Non vorrei essere frainteso, non voglio esaltare Mussolini, vogliono ridimensionare Salvini, magari evidenziando gli aspetti assurdamente ridicoli del personaggio, come fa il libro di Buttafuoco.Il Mussolini carismatico ebbe un consenso plebiscitario per le sue realizzazioni specie in campo sociale (le pensioni, la protezione della madre e del bambino)elencate in rete. Salvini è un quacquara’ , per dirla come il mafioso di “Il giorno della civetta”. Ha il consenso di gente impaurita che si aggrappa al primo che fa da cassa di risonanza alle diffuse ansie popolari. E’ ignorante, nel senso di impreparato, spesso esibizionista, un “furbastro di periferia”che cerca di raccogliere voti esibendo coroncine e vangeli o buttando la colpa di tutto sugli immigrati; Però da Ministro ne ha buttati fuori pochissimi di quelli che anch’io caccerei a calci. E’ uno che parla ma non fa. Tende ad instaurare una” democratura”, una pericolosa dittatura travestita da democrazia. Si identifica con quelli che lo votano e che lui chiama “popolo”, cerca un nemico da abbattere (gli immigrati ).
      In fondo mi fa tenerezza specie dopo che, a “Carta Bianca” si è lamentato, come Calimero, ” perché ce l’hanno tutti con me” e lo consiglio di calmarsi perché saranno i suoi stessi sostenitori a farlo fuori quando si accorgeranno del suo “bluff”. E qui calza il parallelo con Mussolini. Quando il popolo capì che molte conquiste sociali erano finalizzate ad una prospettiva di guerra (perduta)gli voltò compatto le spalle.
      La mia generazione doveva essere la prima di futuri combattenti pronti ad immolarsi per il Duce e la rivalutazione della figura delle donne era perché le considerava “ottime fattrici” di futuri combattenti. In quanto alla guerra affrontata da totalmente impreparati ma con il totale consenso popolare,in quel momento sembrava che l’intervento dell’Italia fosse solo una formalità per sedere al tavolo dei vincitori. Salvini studia un po’ di storia e ,se vuoi perseverare, leggiti almeno “La psicologia della folla”, il libro di Le Bon che Mussolini teneva sul comodino! Ma soprattutto non farti vedere al “Papeete” tra donne nude e corone del rosario. Non seminare odio perché raccoglierai tempesta!

    2. Mussolini fu evocato anche ai tempi di Berlusconi, il quale a sua volta evocava Stalin e i bolscevichi per screditare la sinistra. Questa è la dialettica politica in Italia…

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