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Parco di Veio, gli obiettivi del presidente Giorgio Polesi

giorgio polesi
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La semplificazione urbanistica dei sentieri, l’educazione ambientale nelle scuole, la conoscenza del territorio e dei comuni presenti all’interno del Parco regionale di Veio. Sono questi gli obiettivi principali che il nuovo presidente dell’Ente di gestione del parco, Giorgio Polesi, intende realizzare durante il suo mandato.

In carica da circa otto mesi, Polesi proviene dal mondo dello sport. È un ex dirigente degli uffici territoriali del CONI ma nella sua vita ha fatto di tutto. Da consigliere di amministrazione della Fiumicino Servizi, ad amministratore delegato di una società, passando per assistente parlamentare di un eurodeputato.

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Da sempre, inoltre, si impegna a livello civico: da più di vent’anni è il presidente del Comitato dei festeggiamenti della festa della parrocchia della Giustiniana, che si tiene ogni 8 dicembre. E per diversi anni è stato segretario del Comitato di quartiere che contribuisce a tenere pulite due aree verdi della Capitale, il parco Luciano Ricca e il Sacrario dei Martiri della Storta.

Il motto di Giorgio Polesi è lavorare giorno per giorno, e il suo desiderio è di collaborare in sinergia con le associazioni e le aziende agricole esistenti sul territorio, per rendere il Parco di Veio più sicuro, più fruibile e collegato meglio. Per questo, ad esempio, incentiva lo sport nella natura promuovendo e organizzando lunghe passeggiate nell’enorme area gestite dall’Ente regionale.

Il Parco di Veio, infatti, comprende circa 15 mila ettari di terreno dalla forma triangolare. Guardando la mappa, un vertice è l’ultimissimo tratto di Corso Francia, là dove iniziano via Cassia e via Flaminia. Il terzo lato del triangolo è costituito dalla strada che porta da Campagnano a Morlupo. L’area comprende otto comuni (Campagnano di Roma, Morlupo, Magliano Romano, Mazzano Romano, Formello, Sacrofano, Roma, Castelnuovo di Porto, Riano), oltre al XV Municipio di Roma che ne occupa quasi la metà (più di 7 mila ettari).

«Qualche tempo fa – ci dice Giorgio Polesi a proposito dell’area protetta che gestisce – ho letto i valori delle centraline che rilevano la presenza di polveri sottili nell’aria di Roma. Il livello di pm10 a Corso Francia è uno dei più bassi, quindi mi piace pensare che questo polmone verde abbia aiutato a pulire l’aria della zona». E per questo, secondo Polesi, il parco deve essere valorizzato con nuove attività.
E quindi gli abbiamo chiesto…

Com’è nata l’idea di inserire l’educazione ambientale nelle scuole del Lazio?

Esiste un albo delle associazioni ambientaliste che organizzano attività formative all’interno del parco. Quando sono diventato presidente dell’Ente Parco di Veio ho saputo che avevano fatto inserire l’educazione ambientale in 21 classi. Io francamente credo molto nell’insegnamento di questa materia quindi ho investito i fondi della Regione Lazio che avevo a disposizione per incentivare queste attività.

In che modo?

L’Ente Parco di Veio ha contribuito finanziando una parte del costo dei progetti. Se un’attività, per esempio, costa 12 euro a bambino, noi ne mettiamo 4. Abbiamo stanziato tra i 15 e i 16 mila euro. Il programma si chiama “Il parco come scuola”, e punta a sensibilizzare bambini e ragazzi sulla questione ambientale.

Quante associazioni ambientaliste hanno aderito?

Ho incontrato le associazioni ambientaliste lo scorso 9 settembre a palazzo Chigi, a Formello, dove sono stati presentati i progetti. Le associazioni che hanno aderito sono sette, e le insegnanti hanno presentato sette progetti diversi. Le attività comprendono ogni grado di istruzione: infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Abbiamo coinvolto 173 classi, per un totale di 3500 bambini. Le scuole partecipanti si trovano tutte nell’area del Parco, tranne un istituto di Ostia, uno di Anguillara e uno di Rignano Flaminio.

In cosa consistono i programmi di educazione ambientale?

Le ore di educazione ambientale vengono svolte all’interno delle scuole del Lazio. Al termine di ogni progetto c’è la possibilità di organizzare un incontro con i guardia parco. Alcune insegnanti preferiscono farlo in aula, altre vorrebbero portare i ragazzi in gita. Stiamo cercando di rendere possibile queste visite: la prima dovrebbe essere a La Storta, la seconda tra Campagnano e Formello, la terza è ancora da stabilire. Dipende dalla volontà dei ragazzi e da quello delle maestre.

Che riscontro ha registrato da parte delle scuole?

Il riscontro da parte delle scuole è stato molto positivo, quindi spero che l’anno prossimo il passaparola delle maestre e professoresse porti a far iscrivere al programma molti altri istituti. Dobbiamo lavorare sull’educazione dei più giovani.

Quali altri progetti ci sono in cantiere?

All’interno del Parco di Veio abbiamo 99 chilometri di sentieri riconosciuti dal CAI (Club Alpino Italiano, ndr). Uno di questi comprende una parte della via Francigena, che termina a Isola Farnese. Da lì i visitatori devono percorrere una strada priva di marciapiedi, per poi ricollegarsi alla Riserva Naturale dell’Insugherata, all’altezza del Grande Raccordo Anulare.

Adesso stiamo studiando un percorso interno, più sicuro per i pedoni, per rendere ancora più fruibile l’esperienza. In più, vorrei creare nuovi ingressi sulla parte di via Francigena presente nel parco: uno a Borghetto San Carlo, un altro a via Bracciano e il terzo in via dell’Inviolatella Borghese (all’interno dell’omonimo parco, ndr).

E oltre alla sentieristica?

Stiamo lavorando con i Comuni per fare un libro sul Parco di Veio, in cui faremo anche una sorta di censimento delle attività presenti all’interno. Il territorio comprende alcuni centri storici, come quelli di Isola Farnese e Sacrofano.

Ci sono interi paesi, ma anche tante aziende agricole e allevatori. Per questo stiamo anche ristampando la guida archeologica del parco, per illustrare le visite culturali organizzate con i guardiaparco.

In soli otto mesi – conclude Giorgio Polesi – abbiamo messo tanta carne al fuoco, con le risorse che abbiamo a disposizione. Abbiamo voglia e intenzione di realizzare tutti i nostri obiettivi, per dare luce a questo immenso patrimonio naturale e culturale.

Camilla Palladino

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2 COMMENTI

  1. GRANDE PRESIDENTE AVANTI COSI, RISPETTO DELLA NATURA E DELL’AMBIENTE X QUALSIASI CPSA A DISPOSIZIONE CIAO .ermanno rambotti

  2. Quando finirà la ciclabile via Flaminia a fianco camping Flaminia Village? Non è una grande opera ma da oltre due anni è ferma e come al solito i soldi per i primi lavori verranno buttati al vento. Il tracciato è fatto, la base pronta e allora?

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