Home CRONACA Roma Nord, 21 gennaio: storia di caos traffico annunciato

Roma Nord, 21 gennaio: storia di caos traffico annunciato

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Galvanica Bruni

Intorno alle 18 LuceVerde, sito web gestito dalla Polizia Locale di Roma, avverte che in via Cassia, presa da Ponte Milvio in direzione piazza dei Giuochi Delfici, il “traffico è rallentato”, termine gentile per dire che una lunga coda si snoda prima e dopo la piazza in direzione via Cortina d’Ampezzo. E infatti,come conferma Waze.com, ci si muove all’entusiasmante velocità di 3 km/h.

Stesso “traffico rallentato” è segnalato in via di Vigna Stelluti in direzione Piazza dei Giuochi Delfici, tornata agli aulici tempi ante apertura del passante a nord-ovest, poi battezzato Galleria Giovanni XXIII.

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E rallentato lo è anche in via Vilfredo Pareto, strada che congiunge via Cassia Nuova con via Cassia, nel tratto noto come Cassia Antica sul quale poi si apre via Cortina d’Ampezzo, obiettivo in queste ore di tardo pomeriggio di migliaia di automobilisti diretti sulla Trionfale.

Perchè non usano l’alternativa Camilluccia? Semplice, è presto detto: l’ultimo tratto di via Colli della Farnesina è bloccato, anche a superare il blocco in via della Camilluccia c’è tutta una coda e una volta arrivati a piazza Walter Rossi si resta proprio fermi e quindi tentare di raggiungere via Trionfale è roba da mission impossible.

E che dire, per tornare a valle, di Corso Francia? Il traffico non è rallentato, è praticamente fermo. Un marea di auto dirette verso via Flaminia o via Cassia e gran parte di esse verso via Pareto nell’illusione di arrivare in pochi minuti sull’agognata via Cortina d’Ampezzo.

Si dirà che tutto ciò era inevitabile, che il “ciaffico” – per dirla alla Benigni in Jonny Stecchino – è la piaga di Roma da mezzo secolo. Tutto vero. Ma se il buongiorno si vede dal mattino,  immaginare questo caos per i prossimi 35-40 giorni – quanti ne sono quelli in cui resterà chiusa la canna nord della Galleria Giovanni XXIII – non richiede un grande sforzo di fantasia mentre lo richiede di coraggio nel prendere soluzioni temporanee ad oggi non individuate oltre le quattro alternative – due delle quali improbabili – .

Perchè se non si mette mano da domani a nuove soluzioni, l’unica certezza è che un intero quadrante della città resterà per i prossimi 40 giorni prigioniero del traffico e dello smog. E in quanto a quest’ultimo, senza vestire i panni di Cassandra, vedremo domani cosa ci dirà la centralina di rilevazione PM10 di Corso Francia.

Claudio Cafasso

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4 COMMENTI

  1. Ieri ero stato tentato di scrivere un commento all’articolo “Primo giorno di chiusura, Galleria Giovanni XXIII su TGR Lazio” nel quale la Redazione di VCB, con la solita puntualità, descriveva dettagliatamente e con dovizia di indicazioni i quattro percorsi alternativi da utilizzare nel periodo di chiusura della Galleria.
    La lettura del testo scorreva velocemente da un luogo ad un altro, da una strada all’altra, ma la domanda – sempre quella che “sorge spontanea” – mi chiedeva cosa mancasse a tanto puntigliosa descrizione, facendomene avvertire la vistosa mancanza.
    Ma certo!!!…….le automobili, gli autoveicoli in genere, i motoveicoli, gli automobilisti inferociti e i pedoni intossicati!
    Ma ecco che oggi la cronaca di Claudio Cafasso rimette tutti i soggetti al proprio posto e ‘o presepe torna ad essere vero perchè popolato.
    Torna, così, inevitabilmente alla mente la frase edoardiana “te piace o’ presepe’” e la risposta non può altro che essere “no, non mi piace” ma, a differenza di quanto dice Tommasino in “Natale in casa Cupiello” (mi deve piacere per forza?), sembra che noi cittadini di Roma ce lo dobbiamo fare piacere di dritto o di rovescio che sia.
    Siamo in balia di una Amministrazione Comunale che diventa veramente difficile potere definire senza rischiare di incorrere nel Codice Penale, tale il livello di incapacità, incompetenza, inaffidabilità, inadeguatezza………e ancora non basta a descrivere l’enormità della pericolosità di questi individui ai quali è stata impropriamente consegnata la gestione della Capitale d’Italia.
    Senza dire delle evidentemente uguali e inestimabili doti dell’Amministrazione Municipale, costantemente inesistente sorda e inane, interlocutore muto della Sindaca, costantemente assente sulle grandi problematiche che investono il territorio che dovrebbe governare.
    Tra l’altro, un’Amministrazione comunale totalmente schizofrenica: ma come, grida all’emergenza smog e polveri sottili (ahinoi, reale) al punto di bloccare la circolazione persino dei diesel nuovi di fabbrica e poi scatena questo pò-pò di casino in tutta l’area di Roma Nord, per 40 giorni consecutivi.
    Nella totale assenza di una qualsivoglia pianificazione di alternative, di diversa e maggiormente meditata calendarizzazione dei lavori (nei mesi estivi, con le scuole chiuse, no?), senza il coraggio di decisioni che non siano la solita rincorsa dell’emergenza
    Ma perchè dobbiamo piegarci a questo destino cinico e baro?
    Non bastano le buche e le voragini che mettono in pericolo i palazzi sovrastanti e le famiglie che vi abitano, non le polveri sottili con il fermo del traffico privato mentre i mezzi pubblici vanno allegramente a fuoco, non le montagne di rifiuti che si ammassano per le strade azzerando le differenze tra il Centro Storico e le più abbandonate periferie (anche questa è democrazia, baby!!!), tanto per limitare l’osservazione ai migliori pregi di questa città.
    In un Paese civile, in una Capitale degna di questo nome, simili decisioni sarebbero frutto di una concertazione partecipata con i cittadini, agita attraverso processi di mobilitazione e di consultazione.
    Come appreso in questi giorni, lo studio del Global Traffic Scorecard di Inrix testimonia che, a livello mondiale, solamente Bogotà supera Roma per ore perse dai cittadini nel traffico.
    Roma si classifica al secondo posto della graduatoria mondiale con 254 ore all’anno.
    Questo numero rappresenta un pesantissimo indice negativo della qualità della vita dei cittadini romani.
    In assenza di immediati e urgenti provvedimenti che, nell’impossibilità di soluzioni alternative sul versante della mobilità nel quadrante nord di Roma, sospendano fin da subito i lavori nella Galleria Giovanni XXIII, i Comitati, le Associazioni, i singoli Cittadini dovrebbero attivarsi per dare vita ad un coordinamento al fine di promuovere una Class Action nei confronti dell’Amministrazione Comunale e, nel caso, anche di quella Municipale.

    Paolo Salonia
    Portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio

  2. Concordo pienamente con Paolo Salonia!
    Bisogna interrompere immediatamente i lavori nella Galleria!!! Siamo prigionieri di una scelta fatta senza avere un briciolo di cervello per capire che chiudere un tratto del genere in mezzo all’anno scolastico, in mezzo agli impegni pomeridiani che ogni figlio può avere (sport, ripetizioni, impegni medici, semplici accompagni..ecc!) è pura follia!!!
    Ore e ore perse in macchina, smog prodotto in quantità assurde!! E poi la cara sindaca ci obbliga alle cosidette Domeniche ecologiche o ai giorni di blocco con orari assurdi!!! Ma si dimettesse lei e tutto il carrozzone che le gira intorno!
    Lavori che potevano essere svolti l’estate scorsa qndo già fu chiusa la galleria per l’illuminazione!!
    Pietosa lei. E pietosi coloro che la seguono in queste follie! Si mettesse una mano sulla coscienza e si rendesse conto di quello che stiamo vivendo noi cittadini del quadrante nord!!

  3. @Salonia,
    mancherebbero i dati di partenza ovvero il debito accumulato di c.a. 14 miliardi di Euro del Comune di Roma giustificazione o alleggerimento per critiche anche legittime a questa amministrazione che nessuno ama particolarmente.
    Apprezziamo comunque il senso di responsabilità di chi interviene quando deve intervenire il Tecnico questa volta batte il Politico pur con sempre lo spettro delle forze del nuovo stadio della Roma che aleggia (?aggettivo?) sull’ investimento provocazione per famigerati 50 miliardi di Euro?? in ballo.
    Si ricorda con raccapriccio e stizza la lunga serie di inconsistenti politici ed amministratori del passato che come ipnotizzati si sono rifugiati soltanto dietro i tanti troppi Sì.
    Si comincia a comprendere così come gli inviti a riavvicinarsi alla politica nel senso delle iscrizioni ai movimenti proprio, possa offrire rimedio e sostegno alla più seducente rassegnazione o per Lei ma non a Lei Salonia, al qualunquismo.

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