Home ATTUALITÀ La disperata ricerca di un parcheggio in via di Grottarossa

La disperata ricerca di un parcheggio in via di Grottarossa

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Galvanica Bruni

L’Ospedale Sant’Andrea in via di Grottarossa è una delle eccellenze della sanità italiana; alle sue strutture di avanguardia si rivolgono non soltanto i romani ma anche i pazienti provenienti da tutta Italia; ovvio pertanto che ogni giorno migliaia di persone lo raggiungano.

Peccato che il Sant’Andrea si trovi lontano dal centro cittadino e non sia servito da metropolitana o altri mezzi veloci. Ogni giorno quindi centinaia e centinaia di pazienti, di medici, di infermieri di studenti raggiungono la struttura con la propria auto cingendola d’assedio.

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Le auto, saturati i parcheggi, vengono infatti lasciate in ogni spazio possibile occupando le strisce pedonali, le fermate del bus, il parcheggio dei Taxi e parte della carreggiata. Ogni minimo spazio viene sfruttato e le auto vengono letteralmente infilate  anche negli angoli più impensabili.

Per renderci effettivamente conto della situazione siamo saliti all’8° piano dell’ospedale da dove è possibile avere una visione d’insieme; sia i parcheggi interni che il grande parcheggio esterno alle 9 e 30 del mattino sono già saturi.

A chi arriva a metà mattinata non resta allora che cercare spazio lungo via di Grottarossa sfruttando perfino le cunette a bordo strada; si parcheggia anche a ridosso dei cancelli d’ingresso e dove la segnaletica indica il divieto di fermata.

Il risultato scontato è che la carreggiata viene drasticamente ridotta e il transito nei due sensi reso difficile con il rischio che la situazione possa da un momento all’altro degenerare.

Abbiamo assistito in diretta come in pochi istanti possa formarsi una lunga coda: un’auto con la batteria a terra è stata soccorsa da un automobilista che si è affiancato alla prima ed ha fatto ricorso ai cavi per collegare le batterie. Le due auto in doppia fila solo per pochi minuti hanno però generato un ingorgo che ha provocato una lunghissima coda di mezzi strombazzanti.

Cosa accadrebbe in caso di un incidente grave, come potrebbero passare i mezzi di soccorso o quelli dei Vigili del Fuoco?

Una situazione al limite, che richiede urgentemente un intervento. Come un nuovo parcheggio, se i vincoli del Parco di Veio lo consentissero, o almeno un parcheggio di scambio nei pressi della vicina stazione Saxa Rubra con navette a fare la spola da e per l’ospedale.

Francesco Gargaglia

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1 commento

  1. Hanno costruito una palazzina nuova di 8 piani accanto all’ospedale. Potevano concentrarsi su un parcheggio multipiano, come nei paesi civili, no? oppure creare un parcheggio scambio al posto delle tante villlette e del Conad apparsi negli ultimi due anni. quando l’urbanistica è sbagliata all’origine, visto che gli ospedali dovrebbero essere vicini alle metro..esistenti.. ma ai politici ed ammri l’ urbanistica è una scienza ignota..da decenni..quindi la si renda obbligatoria..

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