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Pakistan Food Festival: suoni colori e sapori a Vigna Clara

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Galvanica Bruni

Un piccolo angolo di Pakistan a Roma Nord: è quello che succede ormai ogni anno a Vigna Clara quando, per una giornata intera, va in scena il Pakistan Food Festival, la festa dei colori e dei sapori pakistani.

Cultura e tradizione, storia e folclore, sono stati questi gli ingredienti giusti che per tutta la giornata di ieri, domenica 13 ottobre, nei giardini dell’Ambasciata del Pakistan, in via della Camilluccia, hanno animato la manifestazione che ogni anno, con ingresso gratuito, raccoglie decine di visitatori.

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Performance musicali, danze e balli popolari, specialità culinarie, artigianato locale e vesti tradizionali: in una calda domenica di ottobre, pakistani e romani hanno condiviso insieme gli usi e costumi di uno dei paesi più popolosi al mondo e che vanta una delle comunità più numerose in Italia.

Solo a Roma infatti, compreso il XV Municipio, vivono tra i 5.000 e 6.000 pakistani, ed è proprio nell’ambito di uno scambio culturale fortemente voluto e promosso dall’Ambasciata pakistana a Roma che il Pakistan Food Festival, evento aperto a tutti, ogni anno si prefigge l’obiettivo di far conoscere in maniera più approfondita uno dei paesi più antichi al mondo.

A fare gli onori di casa e ad accogliere i visitatori e le rappresentanze diplomatiche Nadeem Riyaz, l’Ambasciatore del Pakistan a Roma, entusiasta dell’ottima riuscita della manifestazione.

Dalla tarda mattinata al pomeriggio di ieri, per i viali della sede diplomatica decorati con i colori del Pakistan, il verde e il bianco, è stato un susseguirsi di canti popolari alternati a danze tradizionali, molte delle quali di origine antichissima.

“La musica e i canti per noi sono parte della nostra vita; fanno parte di un rituale e sono sempre presenti in occasioni di nascite, matrimoni, funerali e di tutte le feste …” – ci racconta Chiara, una giovane ragazza nata e cresciuta a Ponte Milvio ma con origini pakistane – “I canti sono accompagnati quasi sempre dai tamburi e dai flauti, oltre che dall’armonium e dal shenai, due strumenti tipici orientali.”

Protagonista assoluto della manifestazione, come recita anche il nome dell’evento, è stato però il cibo; regine incontrastate dei piatti, le spezie: curcuma, zenzero, cumino, peperoncino, curry e la tradizionale “garam masala”, la cosiddetta “spezia calda” per il suo sapore forte e piccante, tipica della cucina pakistana e indiana.

Poi ancora riso, carne, verdure, legumi e gli immancabili “samosa”, l’antipasto tipico indiano e pakistano composto da triangoli di sfoglia condita da spezie e ripiena di cumino, patate lesse, cipolla e ancora spezie. Tutto rigorosamente fritto.

Anche se, soprattutto per i più piccoli, non sono mancate le classiche patatine fritte, per una domenica i romani che hanno partecipato all’evento hanno scelto di mettere da parte fettuccine e lasagne, pollo arrosto e patate al forno per assaggiare il tipico “chapati, la sottile focaccia di grano pakistana, preparata e cotta al momento, servita con curry, carne, verdure e lenticchie. E non hanno disdegnato.

Messi però alla prova dall’immancabile aglio e da peperoncini piccantissimi, i visitatori hanno sorseggiato il “lassi”, una delle bevande tipiche pakistane che a secondo del gusto può essere servita nella versione “dolce” con yogurt o “salata” e ovviamente l’immancabile thè.

Al Pakistan Food Festival l’hanno fatta da padrona anche le stoffe e i coloratissimi abiti tradizionali utilizzati dalle donne e dagli uomini pakistani nel quotidiano ma soprattutto in occasione di cerimonie e feste: tuniche di seta, abiti in pizzo, gilet decorati da piccole pietre e fili colorati, abbigliamento in puro cotone e lunghi metri di stoffe decorate da cui ricavare eleganti vestiti. Non potevano mancare le pashmine, andate a ruba negli stand.

Tra un ballo popolare e l’altro, che con il passare delle ore ha coinvolto sempre più romani, non sono mancati gli acquisti di artigianato locale caratterizzato dalla famosa ceramica blu, dalle piastrelle decorate e da oggettistica tradizionale.

Questa festa, ha un valore importante per noi. È un’ottima occasione per raccogliere e ritrovare la comunità pakistana a Roma ma anche per far conoscere le nostre tradizioni e la nostra cultura ai romani. Per un giorno siete tutti nostri ospiti, ci piace l’idea che possiate conoscere meglio la nostra storia passando del tempo con noi … a proposito, volete assaggiare?” – interviene Hamed dal suo stand mentre ci porge una porzione di “Biryani”, un piatto tipico pakistano composto da riso speziato e carne, a cui non possiamo certamente rinunciare.

Insomma una bella giornata all’insegna della multiculturalità.

Ludovica Panzerotto

 

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