Home ATTUALITÀ Cassia, Teatro Ciak: bilancio e stagione che verrà

Cassia, Teatro Ciak: bilancio e stagione che verrà

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Duca Gioielli

Un teatro che nasce dalla ceneri di un cinema e una prima stagione preparata in corsa dopo una lunga, sofferta e radicale ristrutturazione dello stabile. Una scommessa, forse un azzardo, un miracolo che si è concretizzato con la prima alzata di sipario dello scorso 15 novembre.

Il Teatro Ciak (via Cassia 692, a Tomba di Nerone), uno dei pochissimi presidii aggregativi e culturali del Municipio XV, ha collezionato circa ventimila spettatori nella sua programmazione d’esordio e si appresta a mettere sul tavolo le proposte per la stagione ventura.

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Di tutto questo e di altro ancora abbiamo parlato con Michele Montemagno e Linda Manganelli, titolari del Ciak nonché marito e moglie, per tracciare un primo bilancio e dare un’occhiata alla stagione che arriverà a partire dal prossimo ottobre (che includerà quattro rappresentazioni dello Stabile del Giallo, diverse commedie, molti nomi importanti della prosa, spettacoli per i più giovani e per le famiglie).

Avete aperto un teatro senza aiuti pubblici: quante volte vi siete chiesti: “ma chi ce l’ha fatto fare?”

In effetti ce lo chiediamo tutti i giorni. Chi ce l’ha fatto fare? Una grande passione e un’idea molto semplice: il Teatro è sempre stato e sempre sarà una necessità per tutti noi.

Abbiamo ricevuto grandi apprezzamenti per questa impresa, ma dopo un anno possiamo dire che non c’è nulla di romantico nel dover gestire fornitori che devono prendere soldi, lavori preventivati dalle ditte che strada facendo sono raddoppiati e finanziamenti bancari che si sono dimezzati in corso d’opera.

Abbiamo un enorme problema di credito per chi vuole fare impresa in questo paese! Se non hai garanzie personali da dare nessuno ti presta soldi. Se tardi nei pagamenti ti arrivano subito decreti ingiuntivi.

Sul Mibact e la Regione Lazio, che ci hanno negato le sovvenzioni, non crediamo ci sia molto da dire. Siamo un paese che non si indigna più e non denuncia mai queste ingiustizie e le istituzioni si sentono tranquille nel poter scartare la domanda di un’impresa come la nostra, un’impresa di giovani che ha salvato un ex cinema chiuso e il Teatro Stabile del Giallo, anch’esso forzatamente chiuso.

Cosa vi spinge ad andare avanti?

La grande soddisfazione di aver visto realizzato un grande sogno! Grazie anche a Gigi Proietti, Carla Marchini e Massimiliano Franco, che hanno creduto in questo progetto ambizioso e ci hanno aiutato in questa folle impresa. Perché – per fortuna – l’Italia è anche questo: esistono ancora persone che investono nella cultura.

Un ex cinema, decadente e abbandonato, è risorto ed è stato riportato alle sue origini, quando negli anni cinquanta nacque come Teatro Cassio. Il quartiere ha risposto positivamente e tante persone già vogliono fare l’abbonamento per la prossima stagione.

Spettacoli di grande qualità con compagnie prestigiose e le scolaresche che la mattina hanno riempito il teatro: tutto questo ci inorgoglisce e ci da una grandissima forza per andare avanti con la certezza che presto anche i problemi rimasti si risolveranno.

Un bilancio della prima stagione?

Ottimo: circa ventimila spettatori paganti in pochi mesi sono un piccolo miracolo per un teatro appena nato. Oggi molti teatri tendono a svendere il prezzo dei biglietti pur di avere le sale piene.

Noi non stiamo seguendo questa politica perché abbiamo intenzione di continuare a proporre spettacoli di grande qualità ad un prezzo comunque popolare ed accessibile a tutti. Svendere gli spettacoli porta inevitabilmente a svendere anche la qualità degli spettacoli. Teniamo duro.

Qual è lo spettacolo che vi ha dato più soddisfazione?

Senza retorica: tutti quanti! Ogni alzata di sipario ci ha restituito l’entusiasmo che l’indifferenza delle istituzioni ci aveva un po’ tolto…

L’apertura del teatro ha segnato il ritorno dello Stabile del Giallo: perché il pubblico è così affezionato alla compagnia? 

(risponde Linda Manganelli, volto storico della compagnia, ndr) Perché i nostri spettacoli sono una certezza! Dal 1986 ad oggi abbiamo creato un pubblico eterogeneo e proprio il tempo ha consolidato la nostra storia. In oltre tre decenni abbiamo capito cosa si aspetta il pubblico dalla realizzazione di un giallo e, nello stesso tempo, abbiamo affinato il gusto di sorprendere gli spettatori.

E’ uno dei rari casi per cui il pubblico si muove da ogni parte della città e addirittura, sempre più spesso, arriva da fuori Roma. Da qualche anno anche altri teatri hanno compreso le potenzialità di questo genere e hanno iniziato a rappresentare i gialli, spesso anche con nomi importanti. Ma il giallo non è per tutti. Anche le commedie apparentemente più semplici hanno meccanismi che, se non vengono rappresentati in maniera perfetta con una caratterizzazione dei personaggi più che scrupolosa, deludono il pubblico, che questi meccanismi li conosce alla perfezione.

Anche qui, però, dobbiamo combattere perché da qualche anno ci vengono negati i diritti di Agatha Christie. Agli aventi diritto o alle agenzie letterarie che li rappresentano non interessa, infatti, la qualità degli spettacoli, ma solo se lo spettacolo va in tournée nei grandi teatri e se ha nomi di attori importanti.

Noi comunque non molliamo! Il Teatro Stabile del Giallo offre sempre la garanzia di un marchio doc e questo fa la differenza.

Qualche anticipazione sulla prossima stagione?

Sicuramente quattro produzioni dello Stabile del Giallo (fra cui “Nodo alla Gola”, “Delitto Perfetto” e “La Scala a Chiocciola”) e poi i grandi nomi della prosa e bellissime commedie. Giuseppe Pambieri, Paola Quattrini, Erica Blanc, Cochi, Debora Caprioglio, Corrado Tedeschi, Nini Formicola, Max Pisu e tanti altri.

Ci sarà, inoltre, una divertentissima commedia con Maurizio Micheli e una bellissima riscrittura di Gianni Clementi del “Romeo e Giulietta”. Per le famiglie e per i più giovani abbiamo in programma gli spettacoli organizzati dal Teatro Le Maschere e un family show davvero speciale: la saga magica stracult di Harry Potter, compressa e sintetizzata in settanta minuti. Si giocherà e ci si divertirà sia con i personaggi sia con il clima surreale di mostri, babbani, cappelli parlanti e via dicendo. Una produzione che parte da Londra e arriva per la prima volta a Roma al Teatro Ciak.

Il tutto all’insegna della qualità…manca solo un’importante produzione che ci deve dare ancora conferma del titolo, però a breve presenteremo gli spettacoli fino a marzo e gli ultimi due della stagione saranno una sorpresa che sveleremo presto…

A che punto sono i progetti che riguardano il bar e il foyer?

L’idea iniziale era quella di creare un vero caffè letterario sempre aperto per il quartiere. Per venire a leggere un libro, ascoltare musica o fare un aperitivo prima dello spettacolo. Inoltre, vogliamo far diventare il grande corridoio del Ciak una galleria d’arte. Abbiamo tante idee legate ad uno spazio che offre tante possibilità.

Questo primo anno ci siamo riusciti solo in parte, ma stiamo lavorando per raggiungere tutti questi obiettivi. Dalla prossima stagione avremo un’enorme libreria con tutta la collana completa dei Gialli Mondadori.

Giovanni Berti

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