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Bud Spencer: onorato in altre città dimenticato a Roma

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Galvanica Bruni

Il 27 giugno di tre anni fa se ne è andato Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer. Amatissimo da intere generazioni e protagonista di oltre cento film, nel 2010 gli è stato consegnato il David di Donatello alla carriera. Sceneggiatore, produttore cinematografico, ex nuotatore olimpico ed ex pilota di aerei ed elicotteri, era nato a Napoli, ma per oltre quarant’anni ha vissuto a Roma nord, in Via Cortina D’Ampezzo.

Lo avevamo intervistato un anno prima della sua scomparsa e durante quella chiacchierata, oltre a definirsi uomo curioso, attento, instancabile e dalla vita molto movimenta, aveva raccontato al nostro giornale quanto era importante per lui dopo i suoi viaggi tornare nelle sue due città, Roma e Napoli.

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Era bello tornare a casa, in Italia. Mi mancava principalmente Napoli, la mia città natale. E, naturalmente, avevo nostalgia anche di Roma, in seconda battuta” – precisava al telefono quattro anni fa.

La sua scomparsa

Un anno dopo, nel giugno del 2016,  a dare l’annuncio della sua scomparsa fu suo figlio Giuseppe. Il gigante dall’animo gentile, amato e ben voluto non solo negli ambienti cinematografici ma anche e soprattutto dai suoi fan aveva 86 anni.

In migliaia accorsero per salutare il loro idolo il giorno dei suoi funerali nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo accompagnati dalle note di “Altrimenti ci arrabbiamo”, il film del 1974 diretto da Marcello Fondato e interpretato con l’amico di sempre Terence Hill.

Chi lo ricorda e chi lo ha presto dimenticato

Da quel giorno in Italia e all’estero sono state organizzate numerose iniziative in sua memoria. Ma a Roma no, la capitale lo ha subito dimenticato.

Sono passati tre anni dalla sua scomparsa e la città da lui così tanto amata, dove ha vissuto per oltre quarant’anni, non ha mai pensato di rendergli omaggio. Mai una commemorazione, un omaggio, una parola.

Eppure fuori dalla Capitale sono in tanti a non averlo mai dimenticato: documentari, eventi e gruppi musicali a lui dedicati, proiezioni cinematografiche, addirittura statue e strade intitolate. Perché la sua città no? Possibile davvero che dopo così poco tempo dalla sua scomparsa Bud Spencer sia stato già dimenticato dalle istituzioni romane?

Lo abbiamo chiesto direttamente a Cristiana Pedersoli, figlia di Carlo, romana di nascita, cresciuta nella loro casa di Via Cortina D’Ampezzo e tutt’ora residente nella Capitale.

“In questi tre anni sono stati organizzati ovunque tantissimi eventi in ricordo di mio papà, all’estero era molto amato e ci sono alcuni paesi che continuano ad esprimere la loro vicinanza alla nostra famiglia anche dopo la sua scomparsa. Per esempio gli ungheresi, dopo avergli intitolato un parco, nel novembre del 2017 a Budapest gli dedicarono una statua di bronzo alta più di due metri. Una settimana fa sono tornati a Roma e hanno proiettato un documentario su di lui all’Istituto Balassi –  Accademia d’Ungheria.
È stato un bel momento. Poi c’è Berlino: in Germania mio padre era molto conosciuto e qualche tempo fa proprio durante l’omonimo Festival e poi a quello di Roma, è stata proiettata una pellicola su di lui in tedesco.”

Queste sono solo alcune delle iniziative all’estero in memoria del grande attore, in Italia invece oltre a tutti gli altri eventi, c’è la sua città natale, Napoli.
“Papà era molto innamorato di Napoli e dei napoletani, era nato lì e ci tornava sempre molto volentieri. Il prossimo settembre a Palazzo Reale in Piazza del Plebiscito sarà inaugurata una mostra in suo ricordo, sarà emozionante tornare in quei luoghi che sono i suoi posti del cuore.”

Traspare rammarico dalla voce di Cristiana quando però torniamo a parlare di Roma e della “dimenticanza” nei confronti di una grande persona.

“Oltre agli eventi in sua memoria, sul web ci sono tantissime pagine facebook e profili instagram in suo onore. Non solo, oltre al sito ufficiale creato dalla famiglia, ce ne sono tanti altri gestiti dai fans. Non so perché invece a Roma nessuno ha mai pensato di ricordarlo in qualche modo ….” – prosegue Cristiana al telefono.

E mentre Roma e i romani sembrano essere diventati smemorati, intanto altrove in Italia i suoi fan si sono organizzati e sono pronti a ricordarlo nel migliore dei modi: il prossimo 2 giugno sarà Livorno a rendere omaggio all’attore con un’altra statua a grandezza naturale. La cittadina toscana vuole ricordare “il bulldozer” o “bomber” come lo chiamavano da quelle parti per i suoi due film girati nel 1978 e nell’82: Lo Chiamavano Bulldozer e Bomber.

“A quasi tre anni esatti dalla sua scomparsa, Livorno vuole rendere omaggio con una statua, la prima in Italia, a una persona buona, perbene, modesta al punto da non sentirsi mai veramente attore nonostante un centinaio di film campioni d’incassi, che ha catturato intere generazioni con un pubblico che poteva oscillare dai 5 agli 80 anni” – è quello che si legge sulla pagina facebook “In Onore di Bud Spencer”, promotrice dell’iniziativa che gode anche del Patrocinio e la collaborazione del Comune di Livorno.

La cerimonia di inaugurazione della statua si svolgerà alla presenza dei suoi tre figli e di molti attori e personaggi che hanno lavorato con lui, oltre che del Sindaco di Livorno e dell’artista Fabrizio Galli.

Oltre a Livorno anche Fontevivo, in provincia di Parma, ha deciso di rendere omaggio all’attore napoletano: sarà infatti il primo comune italiano a intitolare una strada a Bud Spencer.

Il 1 giugno la cittadina parmense sarà anche un grande set cinematografico con iniziative dedicate a Carlo Pedersoli: dopo l’intitolazione della strada avranno luogo una serie di iniziative collaterali. Sarà allestita un’area western, con la famosa slitta di Trinità. Non mancheranno inoltre la gara di braccio di ferro e la cena con fagioli e altri piatti a tema.

Carlo Pedersoli nei suoi incontri con la stampa ripeteva spesso “La mia regola di vita è futtetinne…”, per dirla alla napoletana. Speriamo invece che Roma, la sua città, non faccia lo stesso e si ricordi presto di lui.

Ludovica Panzerotto

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