Home CRONACA A Labaro Papa Francesco condanna il “chiacchiericcio”

A Labaro Papa Francesco condanna il “chiacchiericcio”

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Duca Gioielli

Per accogliere il Papa, la comunità della parrocchia romana di San Crispino da Viterbo in via Offanengo, a Labaro, si era preparata spiritualmente organizzando incontri di preghiera, un’adorazione eucaristica, un pranzo parrocchiale con alcuni senza fissa dimora e una distribuzione straordinaria di viveri per gli indigenti.  Perchè l’arrivo di Papa Francesco in questo quartiere di periferia è un fatto eccezionale.

Papa Francesco, la scuola della pace ti vuole bene“. Così hanno scritto i ragazzi della parrocchia sullo striscione steso sotto il sole pomeridiano di domenica 3 marzo per accogliere Bergoglio che, dopo essere stato a maggio 2013 nella chiesa dei Santi Elisabetta e Zaccaria a Valle Muricana e a gennaio 2014 nella chiesa Sant’Alfonso Maria de’ Liguori a Prima Porta, per la terza volta in sei anni di pontificato torna a visitare una “borgata” di Roma Nord. E ad attenderlo c’era infatti una gran folla di fedeli emozionati.

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Papa Francesco è arrivato alle 16 circa, accolto da tutta la comunità parrocchiale, dal cardinale vicario Angelo De Donatis e dal vescovo ausiliare di settore, monsignor Guerino di Tora.

Come primo atto si è incontrato con i bambini del catechismo ed i ragazzi del post-cresima. I più piccoli lo hanno accolto con un canto e letto una letterina preparata per l’occasione, mentre i più grandi gli hanno posto alcune domande chiedendo consigli.
Poi, l’incontro con i poveri e i senza fissa dimora seguiti dalla Caritas parrocchiale e dalla Comunità di Sant’Egidio e con i quali si è soffermato uno ad uno per parlare della loro vita, e infine quello con i malati ed i disabili.

Papa Francesco ha poi celebrato la Santa Messa e per  consentire ampia partecipazione nello spazio davanti alla parrocchia è stato allestito un maxischermo. Ed è un’omelia breve, tutta centrata sul non sparlare degli altri, quella che pronuncia.

L’abitudine di parlare male degli altri porta alle guerre: nel quartiere, nel posto di lavoro, nella scuola. Se pensi che qualcuno faccia qualcosa di cattivo, diglielo apertamente, non dietro alla schiena. Il chiacchiericcio non risolve nulla e ti porta alla guerra“ sostiene il Pontefice esortando i presenti a porsi queste domande: “come io mi comporto con la gente? Come è il mio cuore con la gente? Sono un’ipocrita?“.

Tutti abbiamo difetti ma per la forza di gravità dell’egoismo, siamo specialisti a trovare difetti agli altri e ne sparliamo: ci piace, sembra dolce sparlare di altri. E’ molto comune, e’ una cosa brutta che ci porta a condannare gli altri“, spiega Francesco ammonendo i fedeli: “il chiacchiericcio non si ferma, va oltre, semina discordia, inimicizia e male. Sparlando degli altri cominciano la guerra, la distruzione: la lingua è potentissima, distrugge come la bomba atomica. Prima di sparlare degli altri prendi uno specchio e guardati, ti vergognerai dei tuoi difetti e penserai meno a quelli degli altri“.

E per non sparlare degli altri, il Papa dà le sue ricette. La prima è la preghiera e la seconda, che fa sorridere e applaudire i presenti, è mordersi la lingua, mordersela forte perchè  così “si gonfierà e non potrai parlare“. E’ una medicina pratica dice il Papa che esorta i fedeli: “tutti i giorni portate la dentiera perché sia pronta per questa medicina“.

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