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Li sette giorni del 6 dicembre

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VernacoloAnche questa domenica alle 12 in punto, qualche secondo dopo il cannone del Gianicolo, torna il Vernacolo di VignaClaraBlog.it con i temi caldi della settimana appena trascorsa riassunti in versi romaneschi grazie alla penna di Giovanni Berti. Un appuntamento un po’ per sorridere ed un po’ per ricordare quali sono stati  gli argomenti più  salienti degli ultimi sette giorni.

A via Gradoli la tivvù appiccia li riflettori,
ma nun ponno dì la loro li stimati cittadini
che der programma resteno muti spettatori
e senza verbo arimane puro sor Giacomini. >>

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Sicuro, nun è la mijore tra le competizioni,
ma, dati a la mano, nun è mica ‘na ciancia,
er municipio nostro straccia viale Marconi:
l’inquinamento piu’ arto sta a corso Francia. >>

Pare favorita, Bracciano,da la dea bendata:
un terno e tre ambi imbrocca er fortunello,
che se rifà l’occhi co’ la schedina assortata
e più nun se scorda un giorno accosi’ bello. >>

Sora Maria Assunta prepara er testamento
e Tommasino er gatto dorme sonni sereni:
de stà inzieme a la padrona è più contento
se tra cent’anni eredita sordi, case e tereni. >>

A via der Podismo li labrador e li persiani
nun solo ponno spifferà ogni lor tormento,
ma ner mentre che sò sbracati su li divani
amabirmente ciancicheno de arredamento. >>

Nun lo vedi in prima serata a la televisione
perchè mica s’accorda co’ la posticcia festa
o cor programma triste de becera evasione:
a l’auditorium er genio de GianMaria Testa. >>

LA RIUNIONE DER CONCIJO >>

Mezzoggiorno de Foco ar municipio venti!
Riunione fiume, un firmaccio pe’ li presenti,
più longo puro de li Dieci Comandamenti,
più brutto ancora de quelli de Neri Parenti.

Esse sopra le fazzioni è cosa da nun fasse,
mica è conforme a le strateggie der partito:
Derenti dice: “er presidente? Se n’annasse!”,
Sor Giacomini contro Ariola punta er dito.

Ma quarchiduno dissente in maggioranza:
quattro assessori e puro er consijere Mori.
Stavorta s’è visto Rizzo drento ‘sta stanza?
L’opposizzione da ‘sta storiacca resta fori.

Se li panni sò sporchi, se laveno in famija!
Scaramucce e battibecchi sò senza laccio,
pe’ li corridoi se scatena l’indegno parapija
ma è tutto da rifà, come diceva er Ginaccio.

Giovanni Berti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 COMMENTI

  1. Cmplimenti vivissimi all’autore.
    In questo marasma nazionale e territoriale, sono riuscita a sorridere.
    Grazie signor Berti.

  2. congratultions al sig. berti. mi è piaciuto molto ed è stato per me rilassante leggere “li 7giorni del 6 dicembre”. grazie ancora.

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