Home ATTUALITÀ Castel Giubileo: da qui partì Garibaldi all’assalto di Roma  

Castel Giubileo: da qui partì Garibaldi all’assalto di Roma  

Galvanica Bruni

Parlando di Castel Giubileo la prima cosa che viene in mente è la diga inaugurata nel 1953 e che rappresenta una delle prime opere importanti del dopoguerra anche se poi il toponimo è legato alla rocca (o castello o convento che dir si voglia) che ha dato il nome alla località che affaccia sul Tevere, tra Flaminia e Salaria.

Un punto di importanza strategica arroccato sulla sua collinetta e con una vista che spazia per decine di chilometri; tanto importante da essere al centro di battaglie ed assedi.

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Oggi Castel Giubileo si sviluppa prevalentemente tra la collina e il fiume con una moltitudine di case e villette accostate tra di loro e grandi capannoni industriali; essendo a ridosso del GRA non mancano neppure gli alberghi.

Ci si arriva dal raccordo scendendo per la Via Salaria in direzione Roma e percorrendo poi una stretta strada in salita che porta direttamente al piccolo borgo nato intorno al castello.

Del castello in effetti non rimane molto e quel che rimane è coperto dalla vegetazione, da lamiere e altri ostacoli; del resto la struttura, che si dice sia di proprietà dell’INPS, è in totale disfacimento ed entrarvi è molto pericoloso.

Dalla cima di questo cono la vista è spettacolare e si può ben capire perché anticamente proprio qui fu realizzata una struttura fortificata; lo sguardo si spinge avanti per chilometri e non è difficile riconoscere la cupola di S.Pietro, la torre della Telecom e i  Monti Gennaro e Morra. Più in basso il Tevere, la diga, il nastro asfaltato del GRA e della bretella autostradale e poi gli alti edifici di Fidene.

Una grande targa di marmo posta sulla parete di una casa ricorda come Giuseppe Garbaldi nel 1867 parti da Castel Giubileo alla conquista dello Stato Pontificio, senza peraltro riuscirvi.

Guardando i resti diruti del castello si stenta a credere che questo luogo sia così ricco di storia anche se la vicinanza con  Fidenae ne aveva già fatto probabilmente nell’antichità un fortificato avamposto.

Circa l’origine del nome qualche storico sembra orientato a farlo derivare dal Giubileo del 1300 mentre altri lo attribuiscono alla famiglia Giubilei proprietaria della rocca e dei terreni annessi.

Nel 1406 Paolo Orsini al comando delle milizie pontificie bombarda il castello al cui interno si sono rifugiate le truppe del Re di Napoli e ne demolisce parte delle mura; nel 1482 il castello è assalito e saccheggiato da Ferdinando I mentre nel 1484 a saccheggiarlo sono alcuni trasteverini che sfogano il loro rancore per la famiglia Della Rovere portando via mucche, maiali, asini, formaggi e vini. I saccheggi si ripeteranno fino a quando il castello non verrà definitivamente abbandonato e solo nel 1800 tornerà a vivere ma trasformato in casale agricolo.

Alla fine dell’ottobre del 1867 Giuseppe Garibaldi che morde il freno accampa i suoi 3000 volontari a Fidene nei pressi di Villa Spada; prima di lanciarsi all’assalto di Roma dorme in una delle stanze del castello e il giorno dopo dirige verso Casal de Pazzi. La tanto sperata insurrezione non ci sarà e così sarà costretto a battere in ritirata.

Castel Giubileo oramai borgo agricolo viene lentamente dimenticato per risorge brevemente dall’oblio solo nel 1900 quando la notte del  12 agosto si verifica un terribile incidente ferroviario che provoca 20 morti e un centinaio di feriti.

Bisognerà poi aspettare altri 48 anni per sentire parlare ancora di Castel Giubileo quando verrà approvato il progetto di una grande centrale idroelettrica creata con un imponente (almeno per l’epoca) sbarramento sul Tevere.

Francesco Gargaglia

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