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Ponte Milvio: mercatino si, mercatino no

Duca Gioielli

bilancia.jpgIl mercatino dell’antiquariato, che dal 1994 ogni primo week-end del mese si teneva lungo via Capoprati, era diventato un appuntamento fisso di qualità per Ponte Milvio. Noto in tutto il Lazio rappresentava un crocevia di incontri e di scambi per i cultori dell’antiquariato. Ma (come abbiamo già scritto) da questa estate il mercato non s’è più tenuto perché il XX Municipio s’è accorto, dopo 13 anni, di una irregolarità nel complesso dei documenti allora presentati per ottenere la licenza necessaria allo svolgimento dello stesso. Tanto rigore non può che essere apprezzato quand’è coniugato alla coerenza…peccato però che ieri, domenica 21 Ottobre, un altro mercato si sia svolto nella stessa località.

Ma non in Via Capoprati bensì proprio sul piazzale di Ponte Milvio, nel plateatico davanti la Torretta Valadier. E non un mercato di nobile antiquariato, ma un mercatino di abbigliamento usato, di chincaglieria, di oggettistica varia. E non parzialmente autorizzato, ma niente affatto autorizzato. L’organizzatore di questo mercato non era infatti in possesso di alcuna autorizzazione: né di quella (propedeutica a tutte le altre) della Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Artistici del Comune di Roma (che doveva essere obbligatoriamente rilasciata in virtù della valenza storico-artistica del sito di Ponte Milvio), né dell’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico, né, sembra, di quella commerciale. Insomma un insediamento del tutto abusivo. Ma nonostante ciò il mercato s’è tenuto, dalle 8.00 alle 18.00, senza che alcuna autorità locale sia intervenuta per impedirlo e non ci si venga a dire che il permesso era stato però richiesto perché in uno stato di diritto le autorizzazioni non basta richiederle, bisogna pure ottenerle: non è proprio per questo che il mercato dell’antiquariato è stato chiuso ?

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E, con l’occasione, non possiamo non lamentare nuovamente come Ponte Milvio venga vieppiù utilizzato, anziché per quello che è, come un’arena da panem et circenses: luogo di sosta per un camion adibito alla vendita di porchetta, ring di incontri di boxe (ben 2 nell’arco dell’estate), stenditoio di lucchetti ed ora mercato di abiti usati.

Ci piacerebbe conoscere in tal senso il pensiero degli Assessori alla Cultura del XX Municipio e del Comune di Roma, quello del Sovrintendente ai Beni Culturali del Comune e infine, non certo ultimo per importanza, quello dei cittadini residenti, o semplicemente amanti, di Ponte Milvio. Nel frattempo, mettendo a confronto gli eventi della chiusura del mercato dell’antiquariato e l’apertura di quello di ieri, non possiamo non registrare che la bilancia del XX Municipio sembri essere usata con pesi e misure diverse.

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6 COMMENTI

  1. Poi denunciano chi colora di rosso le acque della fontana di Trevi, come se avesse commesso chissà quale delitto. Ma ieri nessuna sorveglianza poteva essere attuata da Vigili e Polizia Municipale: c’era il festival del cinema, e che diamine, mica si può perdere tempo per sorvegliare il decoro del ponte più antico di Roma!

  2. Paragonare chi fa un uso imbecille del proprio cervello, il cretino della fontana per intendersi, con gli abusivi mi sembra un po tirato per i capelli. Almeno gli abusivi lo fanno per soldi e senza danneggiare monumenti storici. Non che siano scusati si intende.

  3. Non penso proprio che chi vuole protestare per l’eccessiva importanza che da il Sindaco a feste e festicciole ed eventi mediatici, “disoccupandosi” completamente dei problemi della città che dovrebbe amministrare, e di sciocchezzuole come degrado, sicurezza, ecologia ecc. ed oltretutto agisce senza danneggiare minimamente i monumenti, faccia un uso imbecille del proprio cervello. A meno che farne un uso intelligente vuol dire comportarsi come è stato fatto a Genova nel 2001!

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