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Chiusa la Torretta e chiuso Ponte Milvio, in hoc signo perdes

torretta valadier ponte milvio
© foto di VignaClaraBlog.it
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La chiusura di Ponte Milvio al transito pedonale – avvenuta nella mattina di mercoledì 21 novembre a causa del distacco di frammenti di travertino dalla Torretta Valadier – è un’ulteriore ferita al territorio che viene così ad essere privato del gioiello di famiglia.

Non solo perchè fin quando non verrà riaperto Ponte Milvio non c’è più un collegamento pedonale fra le due sponde del Tevere – a meno di mettersi gambe in spalla e fare tutto il giro per Ponte Duca d’Aosta – ma anche perché con la Torretta Valadier inibita da anni ai cittadini pare proprio che sul ponte più antico di Roma ci si debba mettere una croce. E non certo quella di Costantino.

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La chiusura di Ponte Milvio ha infatti riacceso i riflettori su una vicenda sopita, mandata in soffitta da anni dall’amministrazione capitolina passata e presente: la chiusura della Torretta Valadier.

La torre edificata da Giuseppe Valadier nel 1805 per ordine di Papa Pio VII, venne affidata dal Campidoglio alle cure dell’allora XX Circoscrizione nel lontano 1996. Dopo pochi anni il XX, nel frattempo diventato Municipio, ne fece un’area espositiva gratuita per artisti, anche di un certo nome, con l’obiettivo di fornire ai cittadini un sito dove ogni settimana poter fruire di un’esposizione artistica.

Alle tre sale del primo e del secondo piano, il 25 febbraio 2012 se ne aggiunse una quarta, quella del piano terra con ingresso indipendente. Si trattava del Micro, museo in miniatura dedicato ai bambini che però ebbe vita breve. Dulcis in fundo, ad ottobre 2013 il consiglio municipale decise addirittura di deputare la Torretta a location per matrimoni civili con un atto che venne pure recepito dal Campidoglio.

Ma di mostre e di artisti s’è persa memoria dal 2012 mentre i fiori d’arancio non si sono mai visti.

La vicenda

La storia ha inizio a Febbraio 2012 quando la Torretta viene chiusa per un restyling interno. Costo per i contribuenti circa 50mila euro. Ma a inizio marzo, finiti i lavori, il portoncino su Ponte Milvio non viene riaperto per ordine della Sovrintendenza Comunale secondo la quale non esistono condizioni a garantirne l’uso degli spazi interni in sicurezza.

Scatta così un braccio di ferro fra quest’ultima e il Municipio. Secondo la prima le criticità riscontrate riguardavano, per quanto attiene agli interni, la scala di accesso/deflusso mentre, per le parti esterne, i parapetti dei terrazzi con altezza inferiore alle norme di sicurezza, l’impianto dei parafulmini, gli intonaci ammalorati e le pianelle dei cornicioni a rischio di caduta.

Ma per gli uffici tecnici del Municipio, escluse le parti esterne degradate dalle intemperie, il problema non sussisteva, gli spazi, in tema di sicurezza, erano pienamente fruibili tant’è che ai tempi del terribile terremoto dell’Aquila erano state fatte anche delle prove statiche sulla stabilità del manufatto senza nulla riscontrare.

Mentre il rimpallo di pareri continua, finisce il 2012 e bisogna attendere maggio 2013 perché a cura della Sovrintendenza prendano il via i lavori esterni.

I lavori sono partiti – disse l’allora sovrintendente Umberto Broccoli – ed entro la fine di giugno l’opera di restauro sarà completata”. E infatti, mentre Broccoli sottolineava che il fatto era “un segnale importante che mette fine a ogni polemica sul degrado a Ponte Milvio” gli operai rimuovevano i cornicioni pericolanti ripristinando intonaci e stuccature.

E con la fine di giugno 2013 arriva la fine dei lavori: la Torretta Valadier è più bella e più splendente che pria. E allora, cosa ostava a riaprirla? Perchè negare ai cittadini quella stupenda vista dei tramonti sulla piazza e sul Tevere?

A causa della querelle sulla scala interna – querelle che vedeva i tecnici del Municipio schierati a dire che il problema non sussisteva – la Torretta rimaneva chiusa. Pare che per metter in sicurezza la scala servissero circa 20mila euro, denaro mai trovato nelle pieghe del bilancio comunale e municipale di allora.

Più recentemente

In XV si chiude una consiliatura, se ne apre un’altra e pochi mesi dopo – siamo a febbraio 2017 – alcuni consiglieri municipali di maggioranza esultano sui social: “la Torretta verrà riaperta prestissimo!”  Infausta previsione.

A giugno dello stesso anno infatti, il presidente del XV Stefano Simonelli, intervistato da VignaClaraBlog.it, così dichiara: “gli annunci di febbraio fatti da alcuni consiglieri della maggioranza sono stati un eccesso di entusiasmo… in realtà i problemi tecnici e di sicurezza da superare non sono pochi per cui dico ‘se e non ‘quando verrà riaperta occorrerà prima decidere anche la destinazione, che uso farne: riaprirla per riaprirla non serve a nulla“.

Nelle ultime ore si è poi saputo che ulteriore ostacolo alla riapertura sarebbe anche la mancanza del certificato antincendio che chi debba redigerlo non si sa. E fra scale contestate e certificati che mancano, a novembre 2018, dopo sei anni e nove mesi, la Torretta Valadier è ancora chiusa. E da ieri anche Ponte Milvio.

Claudio Cafasso

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9 COMMENTI

  1. Su fatti come la chiusura dell’attraversamento di Ponte Milvio e della chiusura della Torretta i cittadini non chiedono miracoli alla malconcia Amministrazione, le chiedono semplicemente di dipanare, perché questa è ordinaria amministrazione, gli inevitabili e frequenti conflitti di competenza con Sovrintendenza e altre Amministrazioni. Di attività del genere è costituita la gestione della cosa pubblica, politicamente e amministrativamente. Non si deve avere l’alibi di un veto o a una mancata risposta per rinviare di anni un’apertura. Non si può bloccare per anni la fruizione di un bene artistico e paesaggistico perché è arduo stabilire di chi è la competenza sul certificato antincendio.
    L’articolo di Cafasso è tutto in forma dubitativa e declinato tutto al condizionale. L’unica certezza declinata all’indicativo è il blocco alla fruizione della Torretta e ora del transito!
    Si può chiedere a questa Giunta un piccolo miracolo di ordinaria amministrazione. L’Associazionismo, i Comitati costituiscono solo fattori politici di istanze, di conoscenza, di visione, di stimolo, di consulenza… ma l’atto amministrativo, il dialogo con altre Istituzioni compete primariamente al Municipioooooo!!!!!!

  2. Non ho parole . Amministrazioni pubbliche assolutamente incapaci di portare a termine qualsiasi iniziativa ….. tutto si rimanda a dopo !!!! Vergogna !

  3. Facile, ma inevitabile, ricorrere alla metafora.
    La Torretta Valadier (e Ponte Milvio) come la vera immagine del territorio del XV Municipio: vietato l’accesso dalla solita rete arancione, precluso ai cittadini, chiuso sine die.

    E così siamo riusciti ad assestare un altro colpo mortale all’area di Ponte Milvio, ora addirittura inaccessibile ai pedoni provenienti dall’altra parte del Tevere, a meno di circumnavigazioni paradossali.

    La storia, come puntualmente descritto da Cafasso, viene da lontano e le variegate Giunte che si sono succedute nelle diverse epoche storiche (ormai sono le ere a determinare il passo temporale degli accadimenti nella Città (giustamente) Eterna) si sono prodigate, dando il meglio della propria inettitudine, a rendere il destino della Torretta sempre più precario.

    Ahimè, anche la Giunta “del cambiamento pluristellato” non smentisce la propria inanità e l’assenza di azione, trastullandosi tra i “si dice” della Soprintendenza e le “attese” dei pareri dei Vigili del Fuoco, nel solito estenuante balletto dei rimpalli al quale immancabilmente si ricorre per scaricare le responsabilità che, alla fine, non sono mai di nessuno.

    Quando, invece, è facile per i cittadini capire bene che l’intero Sistema, Soprintendenza-Comune-Municipio-altri Organismi preposti, ciascuno per la propria parte sono tutti ugualmente corresponsabili dell’andazzo generale che, alla fine, presenta il conto, anche facendo cadere pezzi di cornicione.

    Naturalmente il tutto accompagnato dal silenzio, dalla sistematica mancanza di informazioni alla cittadinanza che pure chiede e sollecita risposte, ancora peggio dalla disinformazione somministrata quando a specifiche richieste si risponde ricorrendo a frasi vaghe e non esattamente rispondenti alla reale complessità della situazione.

    E ora?
    Inutile fare pronostici, siamo ormai abituati alla precarietà eterna (come scritto sopra, prerogativa della Città) della quale la rete arancione, appunto, è insostituibile simbolo.

    Certamente come Comitato Abitare Ponte Milvio non daremo tregua alla Giunta Municipale perchè si assuma prontamente le proprie responsabilità e si faccia parte diligente affinchè le altre Autorità coinvolte nel processo decisionale, sia tecnico che amministrativo, siano ugualmente sollecite nel restituire ai cittadini il loro insopprimibile diritto al Patrimonio Culturale, in questo caso, rappresentato dalla Torretta del Valadier e dal Ponte Milvio.

    Tornando alla metafora iniziale e ricorrendo alla proprietà transitiva, possiamo aggiungere che il XV Municipio ben rappresenta l’immagine dell’intera città e questa, la Capitale d’Italia, restituisce perfettamente lo stato generale del Paese.

    Non è una consolazione.

    Paolo Salonia
    Portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio

  4. PREMESSO CHE NEL LONTANO OTTOBRE 2010 HO AVUTO L’ONORE ED IL PIACERE, IN QUALITA’ DI ARTISTA, DI ESPORRE NELLA TORRETTA VALADIER .
    POSTO MERAVIGLIOSO CHE VALORIZZA LE OPERE ESPOSTE TRATTANDOSI DI IN UN SITO UNICO AL MONDO.
    SE GLI AMMINISTRATORI SONO INCAPACI DI FAR USUFRUIRE A TANTI ARTISTI DI QUESTO SPAZIO, ANCHE AUMENTANDO IL CANONE SETTIMANALE, POSSONO SEMPRE RICORRERE AD EVENTUALI SPONSOR PER METTERE IN SICUREZZA LE SCALE, IL CUI COSTO PUO’ ESSERE, A MIO AVVISO, SICURAMENTE RIDOTTO.
    CORDIALI SALUTI –

  5. Mentre tante altissime Autorità si interrogano su chi debba redigere un certificato anti incendio e su chi debba alzare un parapetto, e mi sembra di capire che non se ne verrà a capo tanto presto, segnalo che il vento un mese fa si è portato via non solo la bandiera, ma anche l’asta. Lungi da me l’idea di assumere atteggiamenti nazionalistici, ben lontani dal mio pensiero, la bandiera italiana è ormai parte integrante di quel monumento, e dà comunque un segno, anche se solo formale, della presenza delle Istituzioni. Nell’attesa che si risolvano problemi amministrativi così ingarbugliati, e che si restituisca alla cittadinanza l’utilizzo di un monumento così importante, vogliamo almeno rimettere la bandiera, che mi sembra un’azione più semplice?

  6. Ancora una piccola riflessione a margine della notizia dello stato di salute della Torretta Valadier e della chiusura di Ponte Milvio.

    Quando si seppe che negli Organi Politici della nuova Giunta si sarebbe proceduto con un accorpamento di materie nell’Assessorato Commercio, Artigianato e Attività Produttive, Cultura e Turismo, venne da dubitare sulla stringente appropriatezza di mettere insieme i temi del Commercio con quelli della Cultura e del Turismo.
    Perplessità che poi ha continuato a persistere a fronte delle diverse iniziative messe (o non messe) in campo dalla stessa Giunta.

    Ora, alla luce degli ultimi accadimenti, è tutto chiaro: al turista (Turismo) non si offre la possibilità di godere dei Beni Culturali (Cultura), ma lo si serve a dovere con un ampia scelta di somministrazione di cibo e bevande (Commercio).

    Ecco perchè si moltiplicano e si replicano in altezza (vedi l’ultimo caso della “torretta di via Riano”) i locali di somministrazione “cibi&bevande”, mentre contemporaneamente si mandano in malora i monumenti dei quali il Municipio si potrebbe vantare (vedi l’ultimo caso della “Torretta Valadier”).

    Tutto torna, al solito si tratta di scelte: cultura o “panem et circenses”?

    Paolo Salonia
    Portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio

  7. Fa proprio effetto un provvedimento simile su Ponte Milvio e relativa Torretta dopo il “gran parlare” che si è fatto negli ultimi 25 anni.
    Entrambi oggetto di attenzioni ed anche più di un investimento, protagonisti della vita sociale, scenario privilegiato di romanzi, di serie televisive di riprese televisive giornalistiche e di film, eccesso di attenzione che allarma per sospetta assenza di argomenti, degrado in agguato e rischio di sovraesposizione.
    Ponte Milvio comunque non perderà mai il Suo fascino ciò nonostante seguendo il corso delle cose potrà essere la piazza, sede di un imponente Centro per L’impiego tra i più grandi della città dove passare piacevolmente il tempo in attesa di un occupazione.
    Il blocco deciso fa effetto.

  8. con i soldi spesi da veltroni per l inutile ponte della musica..l’avremmo ricostruito ponte milvio..torretta inclusa..!

  9. POSSIBILE CHE IL TRATTO BAR TOM CENTRO EUCLIDE CONTINUI AD ESSERE AL BUIO DA ALMENO 2 ANNI E NESSUNO FA NIENTE L’ACEA ARRIVA A GESTIRE FINO AL BAR TOM IL TRATTO DOPO CON LA CLINICA ABITAZIONI POMPA DI BENZINA VIVAIO VETERINARIO E’ TERRA DI NESSUNO INFATTI I LAMPIONI CHE FUNZIONANO SONO ACCESI TUTTO IL GIORNO SI ASPETTA SOLO UN GRAVE INCIDENTE PER INTERVENIRE MA NESSUNO HA IN CARICA QUESTO TRATTO A CUI RIVOLGERSI
    ANCHE QUESTA E’ LA ROMA DI OGGI PURTROPPO ALLO SFASCIO E I CITTADINI NON CONTANO NIENTE

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