Home VIGNA CLARA La Stazione Vigna Clara “oggetto di attacchi incrociati”

La Stazione Vigna Clara “oggetto di attacchi incrociati”

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Galvanica Bruni

Crepe sulla rampa che, accanto alla stazione, porta da via Tuscia a piazza Diodati definite “preoccupanti” e perdite di acqua sui binari. E’ quanto denunciato in questi giorni da alcune testate riportando le segnalazioni di alcuni residenti che hanno parlato di disservizi e lacune di RFI che ricadrebbero sulle spalle dei cittadini.

“Non c’è niente di vero in tutto ciò” dichiara a VignaClaraBlog.it Stefano Testi, vicepresidente del Comitato “Un Anello per Roma” da tempo impegnato per l’attivazione della linea Vigna Clara – Ostiense e in prima linea sul fronte della chiusura dell’anello ferroviario della capitale.

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“In questi giorni sui mezzi di comunicazione è stata lanciata una campagna di attacchi incrociati e di diffamazione del lavoro fatto da RFI, Regione Lazio, Municipio XV e Comitati in questi tre anni di lavori e lotte per il miglioramento della vita della popolazione. Hanno usato i mezzi di comunicazione per  diffondere notizie false ed allarmare la popolazione con video e foto fuorvianti che non rendono conto della realtà della situazione” sostiene Testi affermando che per far ciò “hanno fatto vedere crepe e venute d’acqua”.

“In primo luogo le crepe sulla rampa da via Tuscia si riferiscono ad una strada preesistente che nulla a che vedere con i lavori della stazione e non indicano movimenti franosi. Le crepe al centro di piazza Diodati, davanti al mercato, sono semplicemente dovute al deterioramento dell’asfalto come le circa un miliardo di buche presenti attualmente a Roma” sottolinea Testi affermando che “se il Comune di Roma non fa la manutenzione alle sue strade, RFI non può rifare il piazzale perchè qualcuno ha fatto ricorso al TAR”.

Per quanto riguarda l’acqua che proviene dalla galleria, aggiunge, “è perfettamente normale in una galleria ferroviaria a Roma. Se non ci fosse quell’acqua allora le camere operatorie della clinica di via Cesare Ferrero da Cambiano avrebbero dei seri problemi, dato che l’acqua di falda deve trovare uno sfogo ed è meglio che lo trovi all’aperto, come può confermare qualunque tecnico delle gallerie”.

“Ci troviamo quindi di fronte ad un uso distorto delle immagini, ad uso e consumo dei nostri amici ricorrenti, i quali, come tre anni fa, hanno tutto l’interesse a screditare RFI per scoraggiare la popolazione e convincerla che il treno non bisogna farlo passare. Tutto ciò mi ricorda – conclude Testi – una frase di manzoniana memoria: ‘Questo matrimonio non s’ha da fare né oggi né mai‘”

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5 COMMENTI

  1. Insieme alla pessima gestione dell’ ing. Moretti che ha visto bloccata dalla giustizia amministrativa l’apertura della stazione all’esito di lavori fatti frettolosamente, adesso ci dobbiamo anche sorbire le arringhe improponibili di supposti comitati stampella di partito.
    RFI ha fallito. Moretti dovrebbe dimettersi per questo.
    Al contrario spuntano questi “strani” comitati che difendono l’insicurezza ed epocali disastri che tanto ricordano l’attualità nazionale.
    E’ come se qualche mese prima della caduta del Ponte Morandi, alcuni cittadini si fossero riuniti per chiederne la riapertura a seguito di un “mai giunto” provvedimento giudiziale a cautela della sicurezza dei cittadini.
    Che strano questo Paese dove tutti sono dalla parte dello Stato e delle infrastrutture … ma quando esse crollano … non si trova più nessuno di quelli che manifestavano …
    L’unica certezza è che alcuni di noi avevano chiesto conto di tutto questo con commissioni trasparenza in comune in tempi non sospetti … ma nessuno si è mai presentato.
    E oggi … è comprensibile la riserva dei giudici amministrativi a firmare il “via” ad un progetto che nessuno ha firmato … nessuno ha mai visto e che … non esiste proprio …
    G.Mori

  2. Il signor Mori che è uno di quelli che antepone il proprio interesse a quello della città chiede che Moretti si dimetta da RFI….. ahahahahah…. non sa nemmeno che dal 2017 l’amministratore di RFI è Maurizio Gentile…..

  3. La stazione di Vigna Clara era pronta per entrare in servizio a giugno 2016; tra ricorsi al TAR, burocrazia, perizie, interpretazioni della sentenza, etc. è da quasi due anni e mezzo che se ne aspetta l’effettiva attivazione. Si hanno notizie attendibili su quanto ancora si dovrà attendere?
    Vanni Picecco

  4. Sono passato stasera davanti alla stazione e ci sono già segni di microdegrado moderato ma inquietante: si e’ staccato un pannello (fortunatamente non strutturale come componente) e comincia ad accumularsi una quantità minima ma riconoscibile di immondizia davanti la saracinesca (complice anche il vento di questi giorni va detto)

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