Nel pomeriggio di lunedì 2 luglio è bastato un colpo di cesoie per recidere catena e lucchetto e spalancare le porte del Centro Sociale Anziani di Tomba di Nerone che è stato poi dichiarato “occupato”. Ad effettuare il blitz, un manipolo di vegliardi stanchi di aspettare una soluzione dall’amministrazione locale.
E così, una settantina di gagliardi nonni e nonne oggi – come se fossero liceali d’altri tempi – hanno ripreso possesso della loro struttura dalla quale sarà ora ben difficile sloggiarli per la seconda volta.
Perchè una prima volta già c’è stata. Era lo scorso 23 maggio quando, suscitando sconcerto fra i 350 iscritti, il Centro Anziani Tomba di Nerone, in via Cassia 726, per disposizione del Municipio XV veniva improvvisamente sbarrato con catena e lucchetto in quanto ritenuto inidoneo ad ospitare persone dal punto di vista igienico-sanitario e di sicurezza, nonostante alcuni lavori effettuati dagli iscritti a proprie spese.
Lavori che, realizzati per rendere la struttura più vivibile, sono stati considerati invece non regolari. Ma prima dell’apposizione di catena e lucchetto nessuna formale diffida era stata loro mai notificata. Nel frattempo, per garantire la continuità dei servizi, gli iscritti sono stati dirottati sul centro anziani a La Storta, a 9,5 km di distanza dal loro abituale luogo di ritrovo.
Sul tema, nel pomeriggio di mercoledì 13 giugno, in XV Municipio si è tenuto un Consiglio straordinario nel corso del quale veniva data lettura – una vera doccia fredda per gli astanti – di una relazione effettuata dall’Ufficio Tecnico Municipale nella quale si confermava per la seconda volta che “stante le attuali condizioni igienico-sanitarie, dell’impianto elettrico e di quelle anti-incendio la struttura non è idonea“.
Il Consiglio si chiudeva quindi con l’approvazione di un documento nel quale veniva chiesto al Presidente del Municipio di “adottare tutte le procedure necessarie, qualora vi fossero le condizioni, per riaprire il Centro Anziani Tomba di Nerone in attesa dell’apertura della nuova struttura in via S.Felice Circeo”.
Ma a quanto pare tutto ciò non è bastato e forti del fatto che, secondo loro, l’iniziale apposizione di catena e lucchetto non era suffragata da alcun atto formale e quindi “illegittima”, oggi gli anziani hanno deciso di forzare la mano e il portoncino riappropriandosi del loro centro e facendo sapere che, come ogni occupazione che si rispetti, resteranno a turno anche durante la notte.
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Nonostante le raccomandazioni si assiste nuovamente ad un caso che divide in due.
L’occupazione è un atto fuorilegge perché viola quanto disposto dal governo del MXV a quanto pare sulla base di indisponibilità finanziarie per lavori di adeguamento della struttura e della gestione.
Cioè il Centro in quello stato non può garantire il servizio in generale, dunque i livelli di sicurezza e igiene stabiliti, requisiti indispensabili per l’esercizio.
L’occupazione gesto provocatorio di effetto arriva in anticipo sul tema ovvero tenendo sempre a mente il periodo che stiamo vivendo l’offerta contenuta in questa azione provocatoria riguarda a nostro avviso la disponibilità dei protagonisti alla coogestione del centro ed un invito al governo MXV a legiferare di conseguenza.