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Maturità, sotto esame i ragazzi di Roma Nord

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Galvanica Bruni

Quel che è fatto è fatto. I maturandi di quest’anno hanno sostenuto la terza – e ultima – prova scritta dell’esame di maturità lunedì 25 giugno. Manca solo l’orale per concludere il percorso scolastico durato cinque anni. Circa un’ora di colloquio tra un singolo studente e la commissione d’esame, composta da professori interni ed esterni, per tirare le somme del quinquennio.

Ma qual è l’umore dei ragazzi di Roma Nord che sono impegnati nello studio – anzi, nel ripasso – per l’Esame di Stato? A detta del professor Antonio Volpe, dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Tecnologico e liceo delle Scienze Applicate “Biagio Pascal” con sede a Labaro e Ponte Milvio, che è anche presidente della commissione esterna di altre due scuole, gli studenti stanno affrontando l’esame di maturità serenamente.

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Durante le prime tre prove non ho visto personalmente i ragazzi del mio Liceo perché sono stato impegnato con gli esami di altri due istituti – dice il prof. Volpe – ma da quello che mi è stato comunicato dai miei collaboratori, pare che tutto sommato gli studenti siano tranquilli. D’altronde li seguiamo con molta attenzione, li accompagniamo durante tutto l’anno, e gli abbiamo fatto fare una simulazione prima di affrontare la terza prova”. Il clima che caratterizza gli esami di maturità di quest’anno, insomma, sembra essere disteso, almeno per quanto riguarda le prove scritte. “Da questo punto di vista, situazioni critiche non ne abbiamo registrate”, continua il dirigente scolastico.

Fino a questo momento gli studenti hanno potuto approcciare con serenità all’Esame di Stato perché, come spiega il prof. Volpe, le tracce della prima prova – il tema, il saggio breve o l’analisi del testo – erano interessanti e accessibili per la maggior parte dei ragazzi dell’istituto. “Anche gli studenti che hanno più problemi con la scrittura sono riusciti a trovare qualche spunto stimolante”, spiega.

La prova scritta più temuta? Senza dubbio la seconda, soprattutto per gli studenti del liceo scientifico. “La versione di greco assegnata ai licei classici aveva qualche asperità, ma si poteva tradurre. Aristotele e il tema dell’amicizia vengono affrontati approfonditamente dagli studenti durante il percorso di studi. Non era una versione proibitiva – racconta il prof. Volpe – al contrario del problema di matematica uscito per la seconda prova del liceo scientifico. Non corrispondeva affatto al livello di difficoltà dei problemi affrontati durante l’anno dai ragazzi”.

Nonostante questo, non si è verificato nessun episodio di stress o di panico durante lo svolgimento delle prove di maturità. A confermare le parole del dirigente scolastico del Pascal si aggiungono le voci dei commissari interni che stanno seguendo gli esami degli alunni: “i ragazzi erano sereni, e la situazione è stata tranquilla durante tutte e tre le prove. A parte il ritardo della commissaria esterna di inglese, che è arrivata solo il giorno della terza prova”. Anzi, aggiungono, la seconda prova dell’istituto tecnico era all’altezza degli studenti, quindi i ragazzi erano soddisfatti di essere riusciti a svolgerla.

E per quanto riguarda il futuro? Anzitutto, bisogna dividere gli alunni in due categorie: una macro e una micro. La prima, composta dagli studenti ammessi all’esame di maturità; la seconda da quelli non ammessi. Al Pascal, infatti, non tutti hanno superato i quadri di ammissione, e per quei ragazzi il programma è di ripetere l’anno per ottenere il diploma.

La norma vuole che se una studente non raggiunge un numero minimo di ore di lezioni frequentate, non può essere promosso – spiega il prof. Volpe – ma noi in genere cerchiamo di mandare avanti i ragazzi che riescono comunque ad ottenere dei buoni voti quando sono presenti. La nostra intenzione è di bocciare solamente gli alunni che uniscono, alla mancanza di frequenza, lo scarso rendimento”.

In questo modo, come spiega il dirigente scolastico, i ragazzi capiscono l’importanza del rispetto delle regole e allo stesso tempo l’istituto si riserva la possibilità di tutelare il “90, 95 per cento degli alunni che vogliono studiare”.

Il futuro degli studenti che sono stati ammessi all’Esame di Stato, invece, presenta due diverse vie che cambiano a seconda degli studi che si sono sostenuti. La prima è quella dei ragazzi che hanno appena finito di frequentare il liceo scientifico, la seconda di coloro che escono dall’istituto informatico, chimico e biotecnologico.

La maggior parte degli studenti provenienti dall’istituto tecnico è decisa a trovare un posto di lavoro subito dopo la scuola. Quasi tutti gli alunni dello scientifico, invece, andranno all’università ad approfondire ciò che hanno studiato durante il liceo”, dice il prof. Volpe dei suoi ragazzi.

I collaboratori della commissione interna del liceo Pascal parlano di un “cauto ottimismo” nei confronti di questi esami di maturità, mentre “la correzione degli scritti incombe”. Così come l’inizio delle prove orali, che partiranno dai primi giorni di luglio.

Il colloquio inizia con l’illustrazione della tesina, della mappa concettuale, per una decina di minuti. Poi dovrebbe svolgersi il colloquio interdisciplinare per ogni materia, che dura circa un’ora”, ricorda il prof. Volpe. A sentirla così potrebbe sembrare un’esperienza tranquilla. A detta degli studenti è la parte peggiore.

Camilla Palladino

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