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Cesano-Osteria Nuova: 1684 No all’impianto di compostaggio

1684 NO
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Mentre in Regione Lazio si studia il progetto presentato dal Campidoglio e dall’AMA sull’impianto di compostaggio che si vorrebbe realizzare fra Cesano e Osteria Nuova, i comitati cittadini locali hanno raccolto firme per 1684 NO.

Un NO motivato, razionale, che non viene dalla pancia ma dai  ragionamenti, l’ultimo dei quali è sottaciuto dai più: se va avanti il progetto voluto dal confinante Comune di Anguillara, Osteria Nuova si troverebbe fra due fuochi, con un impianto a destra e l’altro a manca nel giro di una manciata di chilometri. Ed è per questo, e non solo, che nel comunicato diffuso dal Comitato promotore della Petizione popolare per il no si parla di “dittatura della maggioranza“.

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E’ contro questa dittatura e contro questa arroganza, unita alla mancanza di ascolto delle istanze dei cittadini, che abbiamo promosso una raccolta firme” con la quale “in virtù di violazioni palesi delle norme tecniche di installazione degli impianti di compostaggio sul territorio di Roma, chiediamo di tornare indietro sulla decisione sbagliata di un impianto di compostaggio a Cesano e Osteria Nuova e di rispettare le regole” scrive il Comitato annunciando di aver formalizzato la presentazione della raccolta firme indirizzandola alla Sindaca di Roma, al Presidente della Regione Lazio, al Presidente del Municipio XV chiedendo “ascolto e cambio di rotta“.

Ascolto.Pur essendo infatti sensibili al problema dello smaltimento dei rifiuti, ci sono regole non rispettate e nei due incontri avuti con l’Assessore capitolino Montanari e il Presidente del Municipio Simonelli non siamo stati ascoltati. La dittatura della maggioranza si è compiuta sotto i nostri occhi. Per questo in pochi giorni abbiamo raccolto oltre 1684 NO contro questa decisione che riteniamo sbagliata nel merito“.

Cambio di rotta. “Le criticità espresse nella Petizione popolare non sono mai state valutate negli incontri promossi dall’Amministrazione comunale e sono sempre le stesse: l’area scelta per l’impianto oltre a non presentare gran parte delle caratteristiche di uso del suolo circostante, di accessibilità e di viabilità previste dalle leggi, non rispetta neanche la distanza minima di un km dagli agglomerati urbani circostanti. Non vengono considerati poi i fattori di rischio gravanti sullo stesso territorio in quanto l’area è compresa all’interno della zona coperta dal piano di emergenza ENEA.
Il Comune di Roma quindi, abdicando al suo ruolo terzo di verifica, garanzia e tutela di tutti gli amministrati, invece di approfondire le problematiche oggettive sollevate dai cittadini nell’ambito di un percorso di concertazione per l’accertamento trasparente delle condizioni preliminari di realizzazione dell’opera, ha sposato le posizioni aziendalistiche dell’AMA, poco attente alle criticità ambientali e potenzialmente affette da conflitto d’interesse
“.

Tutto ciò per il Comitato “non é accettabile” ed è per questo che la petizione è stata inviata ai n.1 delle tre istituzioni “sollecitando risposte concrete alle legittime istanze ed osservazioni prima di procedere con l’opera“.

Il Comitato promotore della Petizione popolare per il no, in collaborazione con Comitato di quartiere Osteria Nuova-Santa Maria di Galeria, Comitato di quartiere di Cesano, Associazione Aste Taurine, Associazione Anguillara Progetto Comune, Associazione V.Sbardella di Cesano “ringraziano tutti i cittadini che hanno dato il loro contributo e chiedono  questa volta, a differenza dei momenti di confronto pubblico, che il Comune di Roma li ascolti“.

NdR – Per leggere o scaricare la petizione con i 1684 NO è sufficiente cliccare qui

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