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Corso Francia, Giorgione lo zozzone non c’è più

giorgione lo zozzone
ArsBiomedica

Chi rincasando dopo la movida o dopo una nottata estiva trascorsa a passeggiare per Roma non si è fermato almeno una volta a prendere un panino da Giorgione, meglio noto come “lo zozzone” di Corso Francia, alzi la mano.

Da vent’anni, con i suoi panini unti e stracolmi di ingredienti sui quali era meglio non interrogarsi troppo, ha sfamato i nottambuli di Roma Nord. Ma Giorgione lo zozzone, per l’anagrafe Giorgio Guerieri, non c’è più, è deceduto.

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A dare la notizia è un cartello apposto sul camion-bar: “Giorgione ci ha lasciato” e a confermarlo è un un laconico ma eloquente post sulla sua pagina facebook: “buon viaggio Giorgione, non sarai mai dimenticato.”

La sua postazione sul viadotto di Corso Francia, poco prima della rampa per Tor di Quinto, era diventata un’istituzione, perseguitata però, non a torto, dalle istituzioni che glielo avevano fatto chiudere più volte.

La prima fu a maggio 2011. Privo di licenza commerciale, privo di autorizzazione ad occupare il suolo pubblico, mai avuta quella alla somministrazione, non in regola con le norme igienico-sanitarie, insomma l’esser stato trovato mancante di ogni requisito gli costò 15mila euro di multa, il sequestro dell’attrezzatura e i sigilli al chiosco.

Non solo. I funzionari della Asl gli sequestrarono circa 40 chili di carne e formaggi freschi, conservati all’aperto e senza data di scadenza, e altri 50 chili di pane, stipati in buste trovate adagiate sull’asfalto”.

D’altra parte se lo chiamavano Giorgione lo zozzone un motivo doveva pur esserci.

Comprerò un camion bar, mi metterò in regola e tornerò” disse dopo il sequestro. E così fece. Basta chiosco prese una camion-bar e zitto zitto riprese l’attività sul viadotto di Corso Francia, nella piazzola che aveva fatto sua da 15 anni, tornando a sfamare i nottambuli con i suoi panini alla salsiccia ed i suoi hamburger conditi con “maionese, ketchup e n’anticchia de senape, ‘na foja de insalata, un pezzetto de pomodoro, funghetti, melanzane e peperoni a volontà”.

Ma pochi mesi dopo gli agenti della Polizia Locale di Roma e gli uomini della ASL tornarono a fargli visita. Risultato? Una nuova multa e nuovi sigilli per avergli trovato 10 kg di carne tenuti all’aperto ed altrettanti quelli di pane stipati in buste sul marciapiede.

Era tornato sì, ma senza mettersi in regola. Poi le fece veramente, perchè alla terza denuncia sarebbe scattato il penale.

Panino dopo panino, notte dopo notte, Giorgione lo zozzone s’era fatto un nome in tutta Roma Nord, ma che Nord, in tutta Roma punto.

Sempre aperto fino alle prime luci dell’alba, rappresentava il refugium peccatorum di chi voleva mettere qualcosa sotto i denti in poco tempo e a pochi soldi. E ad occhi chiusi, non tanto per l’estasi dovuta alla bontà del cibo quanto per non vedere da dove venisse e come era stato cucinato.

Ma questo aspetto era secondario, fare un salto da Giorgione lo zozzone alle tre, alle quattro, alle cinque del mattino era diventato un must a prescindere dall’età. Ma anche lui se n’è andato.

Edoardo Cafasso

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2 COMMENTI

  1. Sono veramente dispiaciuto!! un pezzo di Roma Nord che se ne va insieme a tutta una serie di ricordi giovanili !!! Ciao Giorgione !!!

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