Per carità, è un diritto riconosciuto ad ogni cittadino italiano a prescindere dalla professione che svolge. Ma quando le tante richieste di svolgere il ruolo di scrutatore, presidente di seggio e rappresentante di lista si concentrano in una sola azienda, per di più pubblica e per di più votata al trasporto pubblico, è inevitabile che a pagarne le conseguenze sia poi l’intera collettività.
E’ quel che accade in Atac, dove l’elevato numero di dipendenti che si assenteranno per svolgere tali compiti ha costretto l’azienda a rimodulare, leggasi ridurre, i servizi bus e metro per i prossimi giorni, fino al 6 marzo.
“Elezioni, dal 3 al 6 marzo rimodulazione del servizio di superficie”. Così annuncia l’ATAC sul suo sito spiegando che “in concomitanza delle elezioni politiche e regionali del 4 marzo e della conseguente attività, riconosciuta ai sensi di legge a favore di coloro i quali ne fanno richiesta, nella quale saranno coinvolti i dipendenti Atac impegnati nei ruoli di presidente di seggio, segretario, scrutatore e rappresentante di lista, si è resa necessaria una rimodulazione del servizio di superficie con maggiore impatto nelle giornate elettorali del 3 e 4 marzo e possibile riduzione il 5 e 6 marzo”.
Anche la metro subirà impatti. Atac avverte infatti che da oggi e fino al 5 marzo la linea B potrà subire riduzioni di corse mentre la linea A sarà impattata solo lunedì 5.
Fatto comunque salvo il trasporto scolastico che, conclude l’Azienda, “nelle giornate del 5 e 6 marzo sarà comunque garantito per gli istituti che svolgeranno le normali attività didattiche”.
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