Vivace e affollata assemblea pubblica ieri a Osteria Nuova, sito prescelto per uno dei tre impianti di compostaggio previsti dal Campidoglio e che, a quanto già noto, se realizzato (occorreranno almeno tre anni a detta dell’assessore capitolino all’Ambiente) sarà a servizio del III, del XIV e del XV Municipio per un totale di circa 500mila abitanti pari a un quinto della popolazione romana.
Un impianto però fortemente osteggiato dai residenti di Osteria Nuova e Cesano (verrebbe realizzato a metà strada fra le due località) già penalizzati dalla presenza delle antenne di Radio Vaticana, dal depuratore del Cobis che serve le città del lago di Bracciano e dai depositi di scorie nucleari dell’ENEA Casaccia e per raggiungere il quale esiste una sola strada a due corsie che verrebbe percorsa ogni giorno da più o meno sessanta compattatori.
Uno scenario che non ha alcun appealing e che preoccupa le centinaia di famiglie di Osteria Nuova e tutta la comunità di Cesano.
Ed è per questo che nella serata di giovedì 25 gennaio è stata tenuta una nuova assemblea pubblica nella Parrocchia di Osteria Nuova, aperta dalle parole del “padron di casa” don Roberto Leoni, il parroco, preoccupato dal malessere vissuto e palesemente dimostrato dai suoi parrocchiani.
Erano stati invitati anche presidente e assessore all’ambiente del XV Municipio che però hanno declinato l’invito comunicando agli organizzatori di non avere nuove informazioni da condividere con i cittadini rispetto a quanto già detto nelle precedenti assemblee pubbliche.
E quindi i cittadini se la sono cantata e se la sono suonata, tanto per dire che hanno discusso fra di loro trovandosi tutti d’accordo sull’unico refrain che risuonava nella sala: No all’impianto di compostaggio.
E perchè no? A spiegarlo in un post su facebook è Giandaniele Giampaoli, ex presidente del Comitato di Quartiere Osteria Nuova pubblicando una piantina della zona con una legenda molto chiara.
All’incontro hanno partecipato anche alcuni consiglieri di opposizione fra i quali Daniele Torquati e Marcello Ribera, del PD, e Giuseppe Mocci, Forza Italia, anche loro esprimendo parole di netto dissenso nei riguardi della scelta capitolina condivisa dalla maggioranza 5S del XV e ricordando che il consiglio municipale ben due volte, l’ultima nel 2017, ha votato per la realizzazione nello stesso sito per la realizzazione di un’isola ecologica, impianto che non ha nulla a che vedere con quello di compostaggio e che non era affatto inviso alla comunità locale.
L’assemblea si è chiusa con la determinazione a prepararsi ad una battaglia legale, mentre continua la raccolta di firme su tutto il territorio.
Edoardo Cafasso
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