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Via dell’Acqua Traversa: 3 mesi dopo è tutto come prima

Galvanica Bruni

acquatraversa.JPGNeanche la morte di un ragazzo sconfigge la lentocrazia  –  Tre mesi fa, il 2 luglio, alle 11 circa del mattino Emanuele Murgia, 18 anni ancora da compiere, ha perso la vita in via dell’Acqua Traversa, zona Cassia Antica. Alla guida del suo scooter si è scontrato frontalmente con un’auto proveniente in senso opposto. La strada era a doppio senso e lui si è allargato troppo. Doveva saperlo? Doveva capirlo? Il fatto è che l’assenza totale di segnaletica avrebbe potuto trarre in inganno chiunque. Allora come oggi, un nostro video ve lo dimostra.

Allora come oggi, perché oggi – dopo tre mesi dalla tragica morte – tutto è come prima. Di segnaletica orizzontale regolare non v’è ombra, di quella verticale neanche a parlarne. Tant’è che hanno provveduto alla buona i cittadini.

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A dare l’esempio il papà di Emanuele: armato di pennello, vernice e rabbia, a metà luglio ha disegnato a terra quella riga bianca che mancava e che forse avrebbe potuto salvare la vita di suo figlio. La striscia non è perfetta, ogni tanto c’è qualche sbavatura ma almeno avverte che lasciando via Taormina a senso unico per imboccare via dell’Acqua Traversa ci si trova di fronte ad un doppio senso di marcia.
Oggi, dopo tre mesi, è l’unica segnaletica orizzontale presente, per quanto irregolare.
A ruota lo hanno seguito i residenti. All’angolo fra via dell’Acqua Traversa e via Taormina ora campeggia un grande cartello con la scritta “attenzione, strada a doppio senso” firmato “i cittadini stanchi di rischiare la vita”.
Oggi, dopo tre mesi, è l’unica segnaletica verticale presente, per quanto irregolare.

Vi proponiamo un video girato ieri mattina. Documenta la situazione di abbandono di quel tratto di strada. Documenta che neanche la morte di un ragazzo riesce a sconfiggere la lentocrazia fatta di lettere protocollate e di rimbalzi di competenze fra gli organi tecnici, amministrativi e politici di Municipio, Comune e di quant’altri in questi tre mesi avrebbero dovuto provvedere a spendere 45 euro di vernice per disegnare 500 metri di riga bianca regolare.
Tanti ne ha spesi infatti il papà di Emanuele consegnando lo scontrino alle istituzioni locali (leggi qui) .

[youtube:http://www.youtube.com/watch?v=uA7LEa_CIrs&autoplay=0 470 380]

Per i precedenti articoli di VignaClaraBlog.it sull’incidente clicca qui (red.)

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20 COMMENTI

  1. Il Presidente Gianni Giacomini deve assumersi la responsabilità di questo scandaloso vuoto amministrativo.

    Il disprezzo che il Municipio manifesta per la famiglia di Manuele e dei suoi amici è odioso e inaccettabile.

    Quanti altri ragazzi devono morire prima che il Presidente Giacomini ordini che venga segnalato con cartelli stradali e con segnaletica orizzontale che la strada è a doppio senso di marcia ?

    I Cittadini di Roma Nord meritano rispetto.

  2. Quanto dice il CCVC è sacrosanto!

    Ma una parte consistente delle gravi responsabilità che ogni giorno questo Giacomini (con i suoi sodali) aggiunge al suo già pesante fardello, sono da condividere ed estendere a chi ha dato la preferenza a questi personaggi durante le elezioni.

    Chi mostra disprezzo (soprattutto a seguito di fatti così gravi), chi si dimostra incapace e inadeguato, va messo in un angolo e non alla guida dell’amministrazione pubblica!

    Esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza ai parenti e amici di Emanuele.

  3. A me pare una polemica strumentale e, per quanto esacerbata dalla perdita di uan giovane vita, pretestuosa. La strada è DA SEMPRE a doppio senso (un tempo lo era anche la successiva via Panattoni, per intero. e DA SEMPRE (vi ho abitato per trent’anni e andavo a scuola al Liceo De Sanctis, nella sua sede storica proprio a via dell’Acqua Traversa, è percorsa da auto e moto, di giorno o di notte, anche quando, un tempo, il casco era un optional davanti al quale quasi tutti storcevano il naso.
    Eppure non è mai morto nessuno.
    Ora i fatti dell’incidente del 2 luglio. Da una parte una vettura guidata da un’anziana signora che procede tenendo la destra in un tratto pressoché rettilineo. Dall’altra arriva uno scoorterista adolescente, a velocità sostenuta, contromano (ossia tutto a sinistra in un tratto di strada che consente il passaggio di due autocarri affiancati e avanza spazio (perché era così a sinistra? Non è normale trovarcisi nemmeno in una strada a senso unico…). Il risultato è una famiglia distrutta dal dolore ma, sulla dinamica dell’incidente, ahimé parlano i verbali dei vigili e le foto dei rilievi. Colpa del motociclista, a quanto pare. Il che non toglie un grammo dello strazio di quel papà disperato. Giusto e comprensibile il suo gesto nello sfogare il suo dolore tracciando una riga a terra e pensando che forse, se ci fosse stata, sarebbe bastata a tenere suo figlio dal lato giusto della strada e a non farlo scontrare (ma non era la prima volta che Emanuele, che abitava in zona, passava di là e sul doppio senso era perfettamente informato, come chiunque abiti da quelle parti, esistendo lo stesso DA SEMPRE).
    Meno comprensibile, anzi in qualche modo riprovevole, lo sciacallaggio politico di chi, nascondendosi dietro la sigla anonima di un sedicente comitato di quartiere (del quale, anche se i miei familiari vivono al Villaggio tuttora, da 49 anni, ignoravo perfino l’esistenza), approfitta di una morte putroppo simile a tante altre, e causata dall’imprudenza di chi va su due ruote, per aggredire gli organi amministrativi.
    Meglio farebbe, chi scrive qui sopra, a firmarsi con nome e cognome, tanto per cominciare, e poi a riflettere se davvero può arrogarsi il diritto di scagliare la prima pietra.

  4. senza voler mancare di rispetto a nessuno, chi abita in zona conosce perfettamente quel doppio senso su.

    e lo scontro non è avvenuto subito dopo la curva,ma dopo 200 metri. cosa ci faceva quel ragazzo lì?

    cmq hanno tutto il mio sostegno morale.

  5. Giorgio, non c’e’ nessun “sedicente” comitato di quartiere, ma un gruppo di residenti che da qualche anno si sta battendo contro il degrado della zona.

    Lei in 49 anni non ha mai sentito l’esigenza di fare qualcosa per questo angolo dimenticato da tutti ?

    Lasci da parte l’ironia e prenda contatti col il “sedicente” comitato di cittadini, vedrà che troverà persone normali e magari ci sarà anche la possibilità di fare qualcosa di utile.

  6. Polemica strumentale e pretestuosa caro Giorgio ? Io sono invece completamente d’accordo con il contenuto dell’articolo.
    Ma che significa che la strada da sempre è a doppio senso e che non ci è morto mai nessuno ? Con questo ragionamento giustifichiamo l’assenza della segnaletica e di chi non l’hai mai messa, nè prima nè dopo , cosa ancora più grave, l’incidente.
    Anzi, con questo ragionamento dovremmo eliminare tutte le segnaletiche. Via Cassia è a doppio senso da decenni , giusto ? Tutti lo sanno, giusto ? E allora cancelliamo la riga bianca , a che serve ?? Ma si rende conto caro Giorgio di dove porta il suo ragionamento poco ragionato ?
    Un ragazzo è morto ed io da mamma e da residente della zona ho pianto quel giorno ed ho pianto oggi ripensandoci. Non si può morire così a 18 anni ma soprattutto non si può, no non si può dire che se l’è andata a cercare. E’ un cinismo che non accetto. Lei parla di verbali e delle foto dei Vigili con cognizione di causa. Lei li ha visti, ce li ha ? Li renda pubblici anzichè usarli per giustificare il suo ragionamento. Altrimenti abbia rispetto e pretenda invece che chi deve fare il suo dovere lo faccia. A me non interessa se il municipio è di destra o di sinistra, a me interessa che sia efficiente e che tuteli i cittadini. Buona sera.
    Clara

  7. Al fine di fare chiarezza sulla questione relativa al rifacimento della segnaletica stradale di Via dell’Acqua Traversa vorrei precisare che sin dal 14 luglio ho chiesto ufficialmente agli uffici municipali competenti di proveddere all’intervento suindicato, ma mi è stato detto (scritto) che non si sarebbe potuto procedere fin quando non si sarebbe conclusa l’indagine della magistratura sull’incidente che, purtroppo, noi tutti conosciamo.
    Pertanto, reputo che qualsiasi dichiarazione a difesa o contro l’Amministrazione municipale sia dettata puramente da sentimenti di giustizia e non voglia in nessun modo creare due schieramenti contrapposti anche perchè, in tali vicende, non conta essere di destra o di sinistra.
    Anche io, nel mio intimo e come padre di due figli, spero che già da domani sia realizzato l’intervento richiesto per scongiurare il rischio di altre situazioni dolorose, ma mi rendo conto che, prioritariamente, sia fatta chiarezza sul fatto accaduto quel maledetto 2 luglio.
    Quindi, se mi è consentito, inviterei tutti a usarae toni più pacati sulla vicenda, senza accusare o difendere alcuno per partito preso in attesa che la magistratura faccia il suo corso.
    Scusate il mio intervento, ma l’ho ritenuto necessario vista la piega che stava assumendo la discussione.

    Antonio Scipione
    Delegato alla Mobilità e Segnaletica Stradale Municipio Roma XX

  8. Ho apprezzato e condivido le parole di Scipione, qui non si tratta di destra o sinistra ma solo di buona o cattiva amministrazione. Mi sembra strano, ma gli credo, che gli abbiano detto che due cartelli regolari non possano essere messi finchè non si chiude l’indagine, sono risposte date da chi non conosce le regole ed i codici di procedura. Scipione, dica a quei signori che chiedendo l’autorizzazione al magistrato per motivi di urgenza dovuti alla tutela della sicurezza, i segnali verticali si possono mettere mentre è solo l’asfalto che non può essere toccato perchè possibile causa dell’incidente.
    Attendiamo dunque l’esito dell’indagine sulla quale però pesa, e lo dico senza polemica e senza strumentalizzare, l’affermazione fatta dal presidente Giacomini al Messaggero nell’intervista riportata anche su questo blog: ” e’ ovvio che qualcuno non ha fatto il suo dovere”. Detto da un presidente di un municipio sono parole pesanti. Saluti. Carlo

  9. abito in via panattoni. la strada in questione, via dell’acqua traversa, non è tanto pericolosa per la mancanza di segnaletica (che sicuramente è assente), quanto più per i tobini lato marina militare, che non in linea con il resto del manto stradale rendono difficile il mantenimento della destra. solleverei, inoltre, un’altra questione, che riguarda via panattoni: le automobili viaggiano ad una velocità talmente elevata da rendere difficile l’attraversamento della strada da parte degli abitanti. sarà mai possibile risolvere il problema dei tombini lungo via dell’acqua traversa e quello dell’eccesso di velocità su via panattoni?

  10. allora salve a tutti…sono la cugina di MANUELE..
    rispondo a giorgio a andrea, e a tutti quelli che dicono che mio cugino se l’è andata a cercare…mi dispiace non è così…quindi prima di parlare..ci ragioni un attimo e conti fino a 10..perchè di quello che è successo non ne sa veramente un bel niente quindi si vergogni e stia zitto!!…
    caro andrea tu che dici “chi abita in zona conosce perfettamente quel doppio senso ” MIO CUGINO NON ABITAVA LA E QUINDI NON POTEVA SAPERE SE è O NON è UNA STRADA A SENSO UNICO…e poi dici..” lo scontro non è avvenuto subito dopo la curva,ma dopo 200 metri. cosa ci faceva quel ragazzo lì?”
    beh ti sbagli di grosso…lo scontro è venuto sulla curva..e sai cosa faceva lì quel ragazzo? stava andando a cercare un lavoro per essere dipendente e non chiedere i soldi alla sua famiglia.per non pesare troppo…ha fatto quella strada perchè gli l’hanno consigliata visto che la strada principale era bloccata…
    quindi anche tu prima di parlare pensaci…
    Mi dispiace parlare così…ma giudicate troppo in fretta, e sono sincera ho letto delle cose in questi commenti che fanno veramente male..a distanza di quasi 4 mesi, tutta e dico tutta la famiglia di manu ci pensa.. e ripensa al tragico incidente..
    quindi vi chiedo di non parlare a sproposito…se non sapete nulla
    e sapete solamente ciò che hanno scritto i giornali…vi ringrazio

  11. Noi tutti, la mamma di Manuele in testa, ringraziamo di cuore Paolo, Clara e tutte le altre persone che ci sono, come dice giustamente Paolo “idealmente vicine” in questa tragica vicenda: sono le belle persone come voi che contribuiscono a darci la forza di continuare in memoria di Manuele. Degli altri non diciamo più nulla….”non ti curar di lor ma guarda e passa” perchè si qualificano con le loro stesse parole.

  12. ringrazio paolo, che dimostrando molto affetto e sensibilità ha centrato il mio pesente e il mio futiuro… vuoto, doloroso, faticoso e senza senso!
    manu è figlio unico, solo lui nella mia vita! e che ragazzo!
    sl suo gruppo di facebook scoprirai un ragazzo meraviglioso, amato, solare, generoso, un guerriero leale e senza macchia che ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti noi. gli altri si riprenderanno, ma io sn la mamma, per me è un altro discorso, fino alla fine dei miei dolorosi giorni.
    pensa che dal 2003 gli avevo messo da parte dei soldi per la sua università, per il suo futuro, per il giorno del suo 18° ,il 29 luglio 2009, appunto! Ed è rimasto tutto qui inespresso …per questo passando nella via leggerai “Le parole che nn ti ho detto… o nn ne ho auto il tempo” era questione di giorni, di ore… e tante altre situazioni. per esempio mi trovavo a l’aquila a lavorare nel settore viabilità per aiutare gli aquilani a risolvere le loro problematiche di viabilità… ironia del destino!
    per esempio erano terminate tt le contestazioni adolescenziali e ora era il momento della raccolta dei frutti seminati.. le fragole, amo definirle io… o sn ortiche, o sn fragole, dicevo!
    per esempio nn mi hanno permesso di vegliare mio figlio. l’hanno lasciato solo in un lago di sangue, sotto il sole cocente dalle 10 alle 14…..
    e se fosse stato il loro figlio? dei vigili, degli operatori, dei rappresentanti delle istituzioni…? nn c’è rispetto, nn c’è amore, nn c’è cuore al di fuori del ns orticello!

  13. …e adesso, “cari DENIGRATORI” non vi resta che VERGOGNARVI ed inchinarvi di fronte al dolore di questa mamma che con IMMENSA DIGNITA’ – qualità che EVIDENTEMENTE A VOI MANCA – vi ha urlato in faccia l’amore per suo figlio e non solo quello ….e chi vuol capire capisca

  14. Cara Edda,
    le sue parole sono pervase da una commozione enorme, sincera e, le assicuro, contagiosa. Lei riesce a “portare in piazza” il suo dramma con grande dignità e già solo per questo merita rispetto e non commiserazione.
    Con questo stesso rispetto, ma anche con un po’ di imbarazzo per il fatto di non conoscerla, mi verrebbe da suggerirle di “fare qualcosa”… qualcosa nel segno che il suo Manu, nonostante la giovane età, aveva già tracciato.
    Dai commenti dei tanti amici e parenti, letti in queste pagine, esce un quadro di un ragazzo maturo, disponibile, protettivo, leale, dinamico e altruista. Un ragazzo già pronto a fare la sua parte attiva nella società, un ragazzo che a 17 anni aveva già investito su se stesso per ampliare le sue conoscenze e competenze e per poterle riversare poi con generosità “fuori dal proprio orticello”.
    Edda, se può, faccia in modo che questo investimento non venga sprecato, non lasci seccare quelle piantine di fragole (non si tratta certo di ortiche!). Anzi, con l’aiuto di suo marito, dei parenti e amici più cari che si rendessero disponibili, le curi con la stessa pazienza e lo stesso amore che ha dedicato alla crescita del suo Manu.
    Ora, non conoscendola, non sono in grado di suggerire concretamente “cosa” potrebbe fare. Sicuramente già sa dell’esistenza dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, ma questo è solo un esempio; sono tante le possibilità per chi ha la voglia e la sensibilità di dedicare, come già faceva Manu, una parte del proprio tempo agli altri e cercare di rendere questo mondo un po’ più vivibile, accogliente e giusto.
    Edda, se suo figlio era come i commenti lo descrivono, da qualcuno avrà pure assorbito tutti quei valori positivi… e lei è una delle maggiori “indiziate” in tal senso. Raccolga, allora, il testimone che Manu ha lasciato in quella curva, provi a portare avanti lei, se non una sua battaglia, se non una sua qualche aspirazione rimasta ora inespressa, un “qualcosa” che comunque prenda forma da quegli stessi valori che proprio lei gli ha trasmesso. Manu ne sarebbe sicuramente fiero (“ovunque lui sarà”…) e il futuro, Edda, le potrà apparire meno vuoto.

  15. Ad Antonio Scipione, Delegato alla Mobilità e Segnaletica Stradale del nostro Municipio, vorrei chiedere: lei ha scritto qualche commento più sù di questo che non si sarebbe potuto procedere a mettere la segnaletica prima della conclusione dell’indagine, ma visto che da un altro articolo su questo blog abbiamo tutti appreso che nei prossimi giorni verrà messa questa benedetta segnaletica, ciò significa che l’indagine si è conclusa. E allora io le chiedo di renderla pubblica. Ci dica come e perchè è morto Emanuele, perchè non c’era la segnaletica, chi avrebbe dovuto provvedere e non ha provveduto, di chi è la responsabilità. Ci dica “chi non ha fatto il suo dovere” come disse pure il presidente del municipio nell’intervista del giorno dopo dell’incidente. Grazie.
    Alla signora Edda invio un grande e forte abbraccio.
    Clara

  16. Scipione , credo che rendere pubblica la conclusione dell’indagine ( come chiede Clara R. ) per rendere giustizia ad una madre distrutta e rispondere agli interrogativi di chi transita come me tutti i santi giorni in quella strada, del perchè non ci sia uno straccio di segnaletica , sia un atto dovuto.
    Edda non la conosco ma la apprezzo ed ammiro , la prossima volta mi fermo per un saluto.

  17. edda di michele | 29-Ottobre-2009 | 22:20
    sn la mamma di manuele. ….magari ci fosse manu a leggere cn i suoi occhi l’opportuna segnaletica in via dell’acqua traversa…….
    vorrei chiedere tante cose a giorgio, l’unico che costantemente diffami manu, l’unico di tutti voi che spendete sempre parole di affetto e commozione per una giovane vita spezzata….20 giorni prima dei suoi 18!
    vorrei chiedergli
    se si è mai fermato a leggere le dediche sulla rete che ritraggono l’anima e l’opera di manuele, prima di permettersi di parlare
    se tutti quei fiori, quei regali, quel dolore fortemente espresso nn gli raccontano nulla
    se ha figli e cosa insegna loro
    come reagirebbe se io mi comportassi cn le sue stesse modalità nei confronti dei suoi figli, che non conosco e non frequento
    come mai non si è mai fermato a parlarmi li sulla via. ho vissuto giorno e notte su quella via, seduta sulla sediola di cui al primo articolo del messaggero, quella stessa sediola che magicamente è scomparsa dopo quell’articolo,
    come mai non usa mai il condizionale parlando della vita privata mia e di mio figlio, come mai tanta presunzione di certezza in ciascuna di queste sue affermazioni
    come mai da una parte dimostri una conoscenza profonda di mio figlio e della sua vita privata, dall’altra una mancata conoscenza delle problematiche croniche della via e della realtà che gli abitanti della zona da 10 anni si battono per l’installazione di una segnaletica opportuna, evidenziando in tal modo palesi contraddizioni nel suo sistema di conoscenza
    cm mai si accanisca ripetutamente contro mio figlio. nn parlando mai in linea generale dei motociclisti, nn parlando mai di stefano 20 anni, caduto poche centinaia di metri piu in su, di claudio 19 anni caduto a tor di quinto, accanendosi sempre nei suoi vari interventi, cn le stesse modalità e argomentazioni del primo giorno.
    come mai perseveri nei suo interventi pubblici diffamatori, sebbene spesso sia stato invitato a tacere da tutti gli altri che giustamente provano affetto, partecipazione, dolore, umanità, generosità…. e ancora come mai perseveri, nonostante siano evidenti sia le contraddizioni del sistema di conoscenze di cui sopra, sia le carenze personali, a livello umano ed etico……

    Gli rispondo invece cn due parole tratte dalla lettera di saluto della fidanzata di manu …
    “manuele mi ha insegnato tante cose, a sorridere, a perseverare, ma soprattutto ad amare, a perdonare, ad andare al di là delle apparenze…”
    a 17 anni manu aveva imparato tutto del segreto della vita, a 50 anni noi ancora non abbiamo imparato nulla!!!!!
    gli rispondo che manu ha guarito il suo compagno di banco cn l’amore e la dedizione
    gli rispondo che manu si è guadagnato gli appellativi di guerriero e fratello esposti sulla rete, per la tenacia, la volontà, la sincerità. la lealtà, la serenità di cui lui solo era capace

  18. La segnaletica è stata effettuata.
    Purtroppo la riga di mezzeria termina subito dopo la curva di fronte al secondo ingresso della marina marina ( chiuso e murato ) e non si capisce da dove inizia o finisca il doppio senso a via panattoni.

  19. quella striscia aggiunge dolore al dolore… 3 ore di lavoro, 40 euro di vernice all ingrosso…. e tante vite distrutte a vita!! è proprio vero che alla morte nn c’è rimedio!

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