Home TIBERINA Campo Nomadi River, FDI: “M5S dica cosa intende fare”

Campo Nomadi River, FDI: “M5S dica cosa intende fare”

campo nomadi river
Duca Gioielli

“Nonostante le tante promesse fatte dal Sindaco Raggi, il campo nomadi River, di Via Tenuta Piccirilli, il 30 settembre non ha chiuso, ma al contrario, dalla stessa data la struttura è passata da ufficiale ad abusiva e illegale. Il progetto di Virginia Raggi per il superamento dei campi rom aveva infatti mostrato tutti i suoi limiti fin dall’inizio, sia per tempistiche che per modalità di attuazione. A partire da ieri, la convenzione tra il Comune e la cooperativa Isola Verde, che si occupava del campo, è decaduta e con essa tutti i servizi che venivano erogati ai residenti della struttura”.

E’ quanto dichiarano in una nota congiunta gli esponenti FDI Andrea De Priamo, vicepresidente dell’Assemblea Capitolina, Alberto Kustermann, coordinatore FdI nel XV Municipio, e Isabella Foglietta consigliera nel XV e presidente della Commissione Trasparenza.

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“Come Fratelli d’Italia – ricordano i tre esponenti – abbiamo sempre sostenuto l’urgenza di chiudere tutte le strutture presenti all’interno del Comune, presentando già nel 2015 una proposta di delibera di iniziativa popolare con la quale si prevedeva contestualmente alla chiusura del campi la creazione di aree sosta temporanee e a pagamento per usufruire dei servizi”.

“Ora chiediamo ufficialmente al Sindaco, alla sua Giunta e al M5S romano, cosa intendano fare con questo campo, visto che dalla giornata di ieri, gli occupanti sono abbandonati a se stessi, senza servizi e con le utenze ed affitto non più pagati” concludono confermando che resteranno “al fianco dei residenti della zona, che da anni chiedono l’intervento del Comune per restituire vivibilità, decoro e legalità all’intera zona”.

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1 commento

  1. Mi trovo in perfetto accordo con quanto dichiarato e sulle posizioni espresse nell’articolo dagli esponenti di FDI-AN, è quasi meglio una situazione indefinita di tante polemiche e tante attenzioni nei confronti di persone che non si trovano sullo stesso piano, a forte rischio compressione, meno atrrezzati in tutti i sensi, ora collocati tra l’incudine e il martello di una situazione complessa ed articolata lasciata per decenni priva di governo, quello di FDI-AN è la strada da seguire, l’ideale per tutti, senza però dimenticare il reale stato di crisi del Paese Italia e dei suoi cittadini colti impreparati e senza responsabilità.
    L’obbiettivo di FDI-AN oggi è forse troppo ambizioso per come questo giovane movimento è riconosciuto, molto ci si aspetta dal prossimo congresso di FDI-AN in termini di partecipazione proprio della gente che si riconosce in questi valori.

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