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    Prove di rogo al Parco Volpi

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    Galvanica Bruni

    Sono ancora visibili all’interno del Parco Volpi, in via della Farnesina, le tracce dell’incendio avvenuto (o appiccato) nella sera di venerdì 15 settembre per il quale fu necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco.

    Posizionati a mo’ di falò, la disposizione dei rami e degli arbusti è inequivocabile: lì venne acceso volutamente un fuoco, chissà da chi, correndo il rischio di mandare in fiamme l’intero parco che abbonda di rami e arbusti secchi caduti al suolo da anni e mai rimossi.

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    Sarà per spegnere le eventuali prossime fiamme che ogni tanto si vede un tubo che parte dall’unica fontanella convogliando l’acqua verso altra destinazione e lasciando a bocca asciutta cani e frequentatori?

    L’ipotesi è remota perchè il tubo lungo una ventina di metri, o forse più, va in tutt’altra destinazione.

    E così, fra prove di rogo e acqua negata continua la lunga inesorabile agonia del Parco Volpi abbandonato da Comune e Municipio da tanti anni.

    Sotto gli oltre settanta pini che svettano imponenti l’erba è incolta, in un angolo giace ancora un enorme tronco di albero caduto con la nevicata del 2012,  le recinzioni dell’area giochi sfondate e pericolosamente in bilico fanno da sfondo alla pista di pattinaggio dove, fino a metà degli anni 90, sono cresciuti e hanno pattinato generazioni di bambini mentre oggi è distrutta.

    Mattonelle divelte, ringhiere abbattute, erbacce e tanti rifiuti sono le sole cose che oggi invece la connotano.

    Incuria e abbandono non di oggi ma che si protraggono da una ventina d’anni, che hanno accompagnato l’avvicendarsi di più amministrazioni comunali e municipali i cui occhi non si sono mai posati su Parco Volpi.

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