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Formalizzata la chiusura del campo nomadi River

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Per l’opinione pubblica forse non c’era bisogno di altre conferme visto che ormai tanto s’è detto e tanto s’è scritto sul fatto che il River Village, il campo rom di via Tenuta Piccirilli sulla Tiburtina, chiuderà definitivamente il prossimo 30 settembre.

Ma visto che la carta canta, e in questi scenari la carta è ciò che conta, pochi giorni fa il Dipartimento capitolino alle Politiche Sociali ha inviato una lettera alla comunità rom del campo per notificare l’avvio delle operazioni finalizzate al suo superamento e conseguente chiusura.

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Liberare gli spazi

La lettera, resa nota sui social dai destinatari, non lascia spazio a equivoci.

Si comunica che in data 30 settembre 2017 avrà termine il progetto di accoglienza finanziato da Roma Capitale nel villaggio attrezzato River gestito dalla cooperativa sociale Isola Verde pertanto entro tale data tutte le persone attualmente ospitate dovranno lasciare liberi da persone o cose gli spazi affidati”.

Nel testo si rende noto che la stessa cooperativa è stata incaricata “della realizzazione di un progetto assistenziale a carattere straordinario della durata di tre mesi per la valutazione delle fragilità degli ospiti e l’accompagnamento assistito alla fuoriuscita dal campo” da attuarsi in stretta sinergia con il personale tecnico del Dipartimento capitolino e con il referente dell’Ufficio Servizi Sociali del Municipio XV.

Al via il percorso assistenziale

Stando sempre alla lettera, le persone in condizioni di bisogno potranno accedere alle misure di sostegno previste dal piano di superamento dei campi nomadi che, avviato inizialmente per i soli campi La Barbuta e Monachina, lo scorso 28 giugno è stato esteso da subito anche al River.

Gli interessati ad accedere a tali misure “dovranno presentare – specifica la lettera – apposita domanda di ammissione corredata dall’ISEE e sottoscrivere con il Campidoglio un patto di responsabilità solidale che prevederà quale principale impegno a carico delle famiglie la fuoriuscita dal villaggio entro la data ultima del 30 settembre“.

L’ufficio di scopo

A garantire il coordinamento strategico e attuativo delle misure previste nel Piano di superamento dei campi nomadi ci penserà un ufficio appositamente costituito in seno al Dipartimento alle Politiche Sociali.

E’ quanto annunciato in questi giorni dalla Sindaca Raggi spiegando che si tratta di una struttura “a tempo”, con scadenza 31 dicembre 2018, che si dovrà occupare di effettuare il monitoraggio valutativo degli interventi contenuti nel Piano e assicurare il raccordo operativo con gli uffici di competenza, sia a livello centrale che municipale.

La direzione ad interim dell’ufficio è stata affidata a Michela Micheli, responsabile della Direzione Accoglienza e Inclusione del Dipartimento: la stessa che ha firmato la lettera inviata ai rom di Tenuta Piccirilli.

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2 COMMENTI

  1. leggo nell’articolo che
    …dovranno presentare – specifica la lettera – apposita domanda di ammissione corredata dall’ISEE e sottoscrivere con il Campidoglio un patto di responsabilità solidale che prevederà quale principale impegno a carico delle famiglie la fuoriuscita dal villaggio entro la data ultima del 30 settembre.

    Non tacciatemi di razzismo ma non vedo i ROM firmare un patto di responsabilità sociale ne tanto meno presentare un ISEE.

  2. Non solo i rom non firmeranno nessun patto di responsabilità sociale ed altro ma loro sloggeranno,se sloggeranno,per far posto ai cosiddetti migranti ,come già stabilito dalla giunta capitolina.Come al solito una beffa per gli abitanti di Roma nord.

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