Home TIBERINA Migranti al River, Tolli (PD): “Sbagliato ammassare disagio nello stesso posto”

Migranti al River, Tolli (PD): “Sbagliato ammassare disagio nello stesso posto”

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Galvanica Bruni

L’inizio di questo terzo millennio è fortemente caratterizzato da movimenti migratori che, in termini di origine, transito e destinazione, interessano praticamente ogni parte della terra. Purtroppo, in gran parte dei casi, si tratta di spostamenti forzati, causati da conflitti, disastri naturali, persecuzioni, cambiamenti climatici, violenze, povertà estrema e condizioni di vita indegne.

Per quanti fuggono da guerre e persecuzioni terribili, spesso intrappolati nelle spire di organizzazioni criminali senza scrupoli, occorre aprire canali umanitari accessibili e sicuri. Un’accoglienza responsabile e dignitosa di questi nostri fratelli e sorelle comincia dalla loro prima sistemazione in spazi adeguati e decorosi perché i grandi assembramenti di richiedenti asilo e rifugiati non hanno dato risultati positivi, generando piuttosto nuove situazioni di vulnerabilità e di disagio. I programmi di accoglienza diffusa, già avviati in diverse località, sembrano invece facilitare l’incontro personale, permettere una migliore qualità dei servizi e offrire maggiori garanzie di successo.

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Queste sono alcune delle parole che il Papa ha pronunciato nel suo discorso rivolto ai partecipanti al Forum su migrazioni e pace di qualche mese fa.

Le ricorda in una nota Marco Tolli, dirigente del PD romano e già responsabile territorio spiegando che “L’ONU stima a più di 200 milioni di potenziali migranti ambientali entro il 2050. Quella che stiamo attraversando è, a tutti gli effetti, un’emergenza umanitaria imponente che avrebbe bisogno di risposte collettive per accogliere, proteggere e integrare chi cerca riparo.
Purtroppo non è così, perché mentre il nostro paese, particolarmente esposto per la sua posizione geografica, sta provando a fare la sua parte attraverso uno sforzo quotidiano e con dispendio di uomini, mezzi e risorse economiche, il resto dell’Europa continua ad essere animato da forti egoismi nazionali.”

“Questo è il contesto nel quale l’Italia, attraverso la rete delle Prefetture e il lavoro di molti Sindaci, sta cercando di affrontare l’emergenza. L’affanno è evidente.  Fare questa premessa – sostiene Tolli – è fondamentale per poter inquadrare nella giusta dimensione i problemi che stiamo vivendo e per indurre ognuno di noi ad uno sforzo maggiore per comprendere le decisioni che vengono prese. Ma tuttavia un approccio responsabile non deve in alcun modo negare il diritto dei cittadini di giudicare l’adeguatezza e la qualità delle risposte.”

“La Prefettura di Roma, immagino di concerto con la giunta comunale, ha scelto di utilizzare alcuni locali gestiti dalla coop. Isola Verde, adiacenti al campo rom di Via Tenuta Piccirilli, per ospitare circa 50 persone provenienti dall’Africa e dalla Siria.
Non è la prima volta che il quadrante nord della città accoglie dei profughi. In alcuni casi abbiamo assistito a reazioni molto dure da parte del territorio, scaturite da un coacervo di sentimenti di diversa natura che si formano, purtroppo, nel contesto nel quale siamo costretti a vivere”.

Le nostre opinioni sono sempre più influenzate da una insopportabile mancanza di comunicazioni formali e di trasparenza, della debolezza dei livelli istituzionali più prossimi ai cittadini, gravemente delegittimati anche per una crescente inadeguatezza della rappresentanza, dall’approccio ideologico, dalla paura che spinge verso la difesa di rendite e posizioni, dall’ignoranza (riconosciamolo!) e, soprattutto, dal ruolo che gioca la propaganda, assieme a pessimi programmi televisivi”.

Il rifiuto è, molto spesso, il risultato di tante cose. Probabilmente non appartiene nemmeno all’animo umano, ma viene indotto. Se ne tenga conto. Dovremmo, quindi, un po’ tutti fare lo sforzo per individuare i criteri di fondo per provare a condividere le valutazioni rispetto a quello che ci accade intorno. Nel dire questo sento di fare mio il metodo proposto da Papa Francesco quando parla di un’accoglienza responsabile e dignitosa, di spazi adeguati e decorosi, di programmi di accoglienza diffusa capaci di facilitare l’incontro personale.”

“I locali individuati dalla Prefettura in Via Tenuta Piccirilli – ricorda Marco Tolli da buon conoscitore di questo territorio – sono inseriti in un contesto sociale e territoriale particolare, costituito da edilizia sorta spontaneamente sulla quale grave un pesante rischio idraulico. Per questa ragione fino ad oggi i residenti non hanno avuto la possibilità di chiudere le procedure di sanatoria e avviare dei piani di recupero urbanistico. In questa zona sono assenti tutti i servizi, sia pubblici che privati. Il patrimonio edilizio è povero,  a carattere quasi esclusivamente residenziale. La zona è ancora priva delle urbanizzazioni primarie. Una delle tante periferie abbandonate, ma più sfortunata di altre, per la presenza di un campo rom che attualmente ospita circa 400 persone.”

Accogliere, proteggere, promuovere e integrare, in Via Tenuta Piccirilli, non è possibile. E’ un fatto oggettivo. E continuare ad ammassare disagio nello stesso posto è terribilmente sbagliato. Per tutti”.

Tolli sostiene infatti che “L’amministrazione locale fin qui si non si è particolarmente distinta per coraggio. E’ capitato e può capitare che le scelte ti passino sopra la testa, ma ciò che conta è sempre cosa decidi di fare a fronte delle situazioni che si vengono a creare. La condivisione di un documento o la ricerca di una tregua tra le forze politiche rappresentano, più che altro, soluzioni autoreferenziali che rischiano di non incidere significativamente sui processi in atto. Sicuramente c’è una difficoltà a trovare una strada da percorrere e non c’è nulla di male nel riconoscerlo. Ritengo tuttavia che la cosa più importante, anche per evitare che si apra uno spazio per posizioni disumane, sia quella di costruire un ruolo attivo del Municipio sulla vicenda”.

Si parta da cose semplici” suggerisce Tolli concludendo e suggerendo di “mettere nei prossimi giorni i residenti di Via Tiberina e Tenuta Piccirilli nelle condizioni di spiegare al Sindaco e al Prefetto che si sta commettendo un errore grave. Sarebbe un primo passo”.

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