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“Tano Festa e gli Amici di Piazza del Popolo” in via Flaminia

La pop-art italiana sbarca in via Flaminia. In esposizione opere, tele e sculture degli anni sessanta firmate dal gruppo degli artisti romani

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Duca Gioielli

Dopo il grande successo dell’esposizione “Balla – lnventore Mago Profeta“, dedicata al grande futurista e organizzata in occasione dell’inaugurazione dei nuovi uffici capitolini, l’arte torna ad animare la sede romana di Azimut Capital Management, società di consulenza finanziaria del Gruppo Azimut – la più grande realtà finanziaria indipendente nel mercato italiano quotata alla Borsa di Milano.

In via Flaminia 133, a pochi passi da Piazzale Belle Arti, prende il via da mercoledì 17 maggio la mostra “Tano Festa e gli Amici di Piazza del Popolo” che vede protagonista il gruppo degli artisti romani della Pop Art italiana.

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Gli artisti

In esposizione opere di Tano Festa, Mario Schifano, Franco Angeli, Giosetta Fioroni e  Renato Mambor, quest’ultimo deceduto a dicembre 2014 dopo aver vissuto e lavorato per trentasei anni a Vigna Clara (“Vigna Clara è sempre un bel posto in cui vivere – confidò a VignaClaraBlog.it in un’intervista di maggio 2013 – pieno di angoli verdi, che si compongono di erba, fiori colorati e alberi rigogliosi. Mi piace la mia strada, così residenziale, che sale in silenzio fino a via Zandonai dove le ambasciate fanno da padrone. Allo stesso tempo ti permette di avere tutto a portata di mano, di passeggiare piacevolmente per le vie del quartiere e incontrare volti amici“.)

La mostra apre al pubblico dal 17 maggio e durerà fino al 30 giugno.  Curata da Giancarlo Carpie e Raffaele Soligo con la collaborazione di Edoardo Bosi presenta 30 opere, tele e sculture eseguite negli anni Sessanta che, tra influenze Neo-Dada e richiami Neo-oggettuali, testimoniano quella che è stata la via italiana alla Pop Art.

Il percorso espositivo

Il percorso espositivo della parte monografica si sviluppa dall’iniziale astrattismo geometrico o basato sul monocromo con opere come “A Raffaele” di Tano Festa del 1960 (esposta anche agli ex Stabilimenti Peroni di Roma nel 1988), fino al periodo nel quale l’inclusione di elementi nel quadro inizia a scandirne la spazialità (“Via Veneto“, sempre di Tano Festa del 1962).

Seguono poi i quadri-oggetto come “Persiana” del 1962, “specchio” del 1953, e il recupero figurativo nel nuovo motivo iconograiico del cielo, (Senza Titolo del 1965, già Collezione Furio Colombo), Studio Per Cielo Meccanico, 1965, e La Grande Nuvola ancora del 1965, entrambe provenienti dalla Collezione Giorgio Franchetti.

Su questo tema sono presenti in mostra anche le sculture seriali basate sul negativo e positivo fotografico, come “Monumento Per Un Poeta Morto“,1968, mentre il recupero di analisi del rapporto quadro cornice (tema già caro a Giacomo Balla) è testimoniato da Gli Amici Del Cuore, uno splendido smalto su tela, esposto in “Vitalità Del Negativo” a cura di Achille Bonito Oliva nel 1970 e 1971 al Palazzo delle Esposizioni di Roma ed esposto alla mostra “Minimalia da Giacomo Balla” sempre a cura di Bonito Oliva nel 1997 a Venezia.

lnfine di Tano Festa si possono ammirare anche le celebri riletture delle icone dell’arte rinascimentale tratte da Michelangelo: spicca su tutte “ll Peccato Originale” del 1969.
Ma rubano l’occhio anche le tele con inserti oggettuali come “ll Percorso Dell’Acqua“,1969, e “Paesaggio Con Maniglia“, sempre dello stesso anno.

L’esposizione intende perciò seguire l’ispirazione di Tano Festa negli anni Sessanta mostrandone la poetica personale e collocandola accanto alle opere degli altri artisti pop italiani di quegli anni.

Significativi a questo proposito alcuni rari lavori di Franco Angeli e Cesare Tacchi. Del primo sono in mostra  due smalti su tela e del secondo due opere affascinanti delle quali una, “La Mano Nei Capelli” realizzata ad inchiostri su tessuto imbottito e chiodi su tavola.

Catturano l’occhio anche le opere di Giosetta Fioroni e Renato Mambor mentre Mario Schifano è presente con due lavori uno dei quali l’importante En Plein Air, del 1964 – smalto su carta intelata, esposto nel 2016 alla mostra “lmagine” della Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia.

Luca Puggioni, Area Delegate e General Manager di Azimut Capital Management per il Lazio e Abruzzo, ha così commentato: “Dopo il grande successo della mostra su Balla, torniamo a sostenere e ad illustrare un’altra bella storia italiana. La nostra passione per l’arte è la stessa che mettiamo tutti i giorni nel nostro lavoro. E i valori della popart italiana, creatività, innovazione, indipendenza, sono gli stessi su cui è stata fondata e si è sviluppata la nostra società“.

Via Flaminia 133, ingresso libero (per info e orari tel.06322991)

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