Home ATTUALITÀ A Via della Farnesina la trasparenza non è di casa

A Via della Farnesina la trasparenza non è di casa

Galvanica Bruni

Prosegue alacremente la costruzione di uno chalet in via della Farnesina.
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Mentre i lavori di riqualificazione del Parco Atleti Azzurri d’Italia – annunciati il 2 Giugno con gran clamore – sono stati repentinamente sospesi lasciando il parco in uno stato d’abbandono e di pericolosità per i bambini che lo frequentano, proseguono con fervore quelli per la costruzione di uno chalet in legno in una porzione del parco stesso che s’affaccia su via della Farnesina. Su tale area, stando alle dichiarazioni di Giuseppe Molinari (Presidente della Commissione Urbanistica del XX Municipio) da noi pubblicate in data 5 Luglio, il Municipio aveva deciso di costruire un nuovo asilo nido in virtù della forte penuria di posti disponibili e della crescente domanda di servizi per l’infanzia nel nostro quartiere, decisione sovrastata d’imperio da quella del Campidoglio di realizzarvi una struttura idonea ad accogliere attività di carattere ambientale per ragazze e ragazzi disabili. Stando invece alla dichiarazione di Massimo Denaro (CapoGruppo dell’Ulivo al XX Municipio), da noi pubblicata in data 17 Luglio, sembra che fin dall’inizio del 2005 la Delegata del Comune di Roma per le Politiche dell’Handicap, On.le Ileana Argentin, abbia ipotizzato la creazione di una tale struttura nel XX Municipio e che in questo lavoro di elaborazione del progetto il Municipio abbia avuto un ruolo fondamentale nell’individuazione dell’area, come dimostrabile da alcuni documenti sottoscritti dall’Assessore alle Politiche sociali del XX Municipio, dal Direttore del XX Municipio, dal Dipartimento Giardini e dall’on.le Argentin.

Dove sia la verità non sta a noi giudicarlo, ambedue i Consiglieri saranno stati certamente in buona fede nel rilasciare le loro dichiarazioni. Noi, da cronisti di quartiere, registriamo solo i fatti ed i fatti dimostrano come il Committente (ma chi è, Il X Dipartimento ? il XII ? Il XX Municipio ?) stia privilegiando un lavoro a dispetto dell’altro, altrettanto importante. I fatti dicono che la costruzione dello chalet sta avvenendo alacremente si, ma in tutta sordina, quasi di nascosto: non si spiega infatti perché gli operai, ogni mattino, si richiudano alle spalle il cancello addirittura con catena e lucchetto e perché, come verificabile dalle nostre fotografie, il cartello del cantiere (la cui apposizione in modo visibile e la cui compilazione sono obblighi di legge) sia completamente in bianco privando i cittadini del loro diritto di sapere chi sia il committente, quanto durino i lavori, quanto costino al contribuente, chi è l’appaltatore e sulla base di quale licenza edilizia stia realizzando tale struttura. Trattandosi di un’opera pubblica queste sono informazioni dovute e la loro omissione, voluta o no, getta ombre non simpatiche sulle modalità di realizzazione.

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Ed allora caro Amministratore responsabile del progetto (chiunque lei sia, del Comune o del Municipio) le ricordiamo che la trasparenza della pubblica amministrazione costituisce uno dei principi fondamentali del nostro ordinamento costituzionale al quale debbono conformarsi tutti i livelli di governo, da quello nazionale a quello locale, e che quando non v’è trasparenza ogni dubbio è lecito, non valendo in questo caso il vecchio detto francese “honny soit qui mal y pense”….

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