Home PONTE MILVIO Dehors a Ponte Milvio? Addà passà ‘a nuttata

Dehors a Ponte Milvio? Addà passà ‘a nuttata

da massimo
Galvanica Bruni

Sembra essere in dirittura d’arrivo la vicenda dehors a Ponte Milvio che negli ultimi giorni è tornata prepotentemente alla ribalta in virtù di due ordinanze del TAR che hanno scosso le fondamenta del Piano di Massima Occupabilità approvato il 5 gennaio scorso dalla maggioranza pentastellata del Municipio XV.

Ambedue a firma del presidente della Sezione Seconda Ter del Tribunale Amministrativo di via Flaminia, con la prima del 16 febbraio è stata sospesa fino al 7 marzo la revoca dell’occupazione di suolo pubblico al Panificio Nazzareno che lo stesso giorno ha ricollocato tavolini e sedie davanti al locale.

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Poi il 7 marzo il Tar, secondo il quale non c’erano motivi così urgenti da giustificare l’immediato stop alle consumazioni all’esterno, deciderà definitivamente.

Con la seconda del 22 febbraio è stata accolta la richiesta avanzata da “L‘altro Chiosco” e da “Gun Fruit” sospendendo l’atto di disdetta di occupazione di suolo pubblico – notificato agli interessati a inizio dicembre 2016 – fino al 6 giugno 2017 quando il Tar, presa visione del PMO e del piano di delocalizzazione dei chioschi che l’Avvocatura del Comune non ha presentato nell’udienza del 22, potrà analizzare nel complesso l’intera vicenda.

Ma dei locali, quelli col dehors, cosa si sa?

Anche loro, riuniti sotto il vessillo dell’Associazione Commercianti Ponte Milvio presieduta da Simon Clementi, avevano ovviamente fatto ricorso chiedendo la sospensiva dell’atto in virtù del quale avevano dovuto smantellare dall’oggi al domani dehors e strutture esterne lasciando campo libero alle bancarelle.

Poi a PMO approvato e pur di lavorare, nel corso di gennaio e febbraio avevano presentato le nuove richieste di occupazione suolo pubblico nell’ambito dei limiti previsti dal Piano e cioè, l’un per l’altro, massimo tre metri di profondità partendo dal muro.

Ma nel frattempo l’ok tardava ad arrivare e il ricorso faceva il suo iter.

La “mediazione” del Tar

Nella giornata di mercoledì 22 febbraio, grazie al coinvolgimento del giudice amministrativo, è stato raggiunto un accordo: i ricorrenti hanno momentaneamente congelato la richiesta di sospensiva a condizione che il Municipio XV rilasci loro le nuove autorizzazioni ad occupare il suolo pubblico entro al massimo lunedì 27 febbraio.

Se ciò non avverrà, basterà una semplice richiesta al Tar per far fissare una seduta d’urgenza che presumibilmente, visti i precedenti, non potrà che andare a loro favore.

Fra carte bollate, polemiche, difese d’ufficio sui social da una parte e silenzi strategici dall’altra,  lunedì, o per un verso o per l’altro, dei locali si parlerà nuovamente.

Simon Clementi: “Siamo soddisfatti”

Raggiunto telefonicamente, Simon Clementi parlando a nome degli associati così dichiara a VignaClaraBlog.it

Dopo tanto silenzio da parte nostra, voglio dire che siamo soddisfatti di quanto verificatosi nella giornata di mercoledì 22 febbraio, sia per quanto riguarda i chioschi sia per l’accordo raggiunto che, se il XV riuscirà a rispettare dandoci il titolo a rioccupare il suolo pubblico nei limiti del PMO consentendoci di riprendere subito il lavoro con l’avvio delle belle giornate, pare essere propedeutico a una chiusura pacifica della querelle“.

Sospendendo per qualche giorno il nostro ricorso abbiamo dimostrato di saper dialogare con la pubblica amministrazione in modo maturo e serio senza fare barricate e senza preconcetti ideologici” aggiunge Clementi sottolineando la tanta solidarietà ricevuta dai residenti della piazza rimasti orfani dei posti dove sedersi nel corso della giornata.

La piazza non è solo movida – conclude Clementi – la piazza è di tutti. La movida dura cinque ore, la piazza dura tutta la giornata e consentendoci subito, entro lunedì, di riallestire le nostre strutture esterne la restituiremo ai cittadini che in esse trovavano punti di aggregazione e non solo di consumazione.

Addà passà ‘a nuttata diceva De Filippo. Addà passà il prossimo fine settimana per vedere come andrà a finire questa vicenda.

Claudio Cafasso

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3 COMMENTI

  1. La vicenda dei Tavolini e dehors confermano che il nostro è il paese dli Pulcinella: legalità e volemose bene un amore e odio, un legame incompatibile ma conciliabile. E’ questo comportamento che disorienta il cittadino e lo fa sentire autorizzato a fare alla fine come gli pare

  2. Tutti ci meravigliamo del fatto che siano così lunghi i tempi “tecnici” per l’esame e l’accoglimento delle richieste …Ma se non si possono accogliere tutte basta una virgola sbagliata per alimentare il ricorso degli “esclusi” al TAR e vedere tutto bloccarsi per mesi ….( vedi quel che è successo alla stazione di Vigna Clara) . Ecco perchè per espletare una gara ci vogliono …anni ! a meno che non si decida che …Estote todos caballeros!!!!

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