Home POLITICA Parità di genere, Torquati: “Giunta del XV da rifare, Statuto violato”

Parità di genere, Torquati: “Giunta del XV da rifare, Statuto violato”

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Statuto del Comune di Roma, articolo 27 comma 21: “La Giunta del Municipio è composta dal Presidente del Municipio …. e da un numero massimo di Assessori….pari a un quarto dei Consiglieri assegnati….Fra i nominati è garantita la presenza, di norma in pari numero, di entrambi i sessi, motivando le scelte difformemente operate con specifico riferimento al principio di pari opportunità.”

Ma nella giunta del XV Municipio la parità di genere non è stata rispettata, su sei sono solo due gli assessori donna.
Una decisione presa a luglio 2016 dal presidente Stefano Simonelli contestata già dal mese successivo dal gruppo PD per violazione dello Statuto tramite una nota al Segretariato Generale del Comune, organo deputato a garantire la correttezza dell’operato dell’amministrazione capitolina del suo complesso.

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E la risposta giunta in questi giorni pare dare ragione ai consiglieri del PD. A darne notizia è il capogruppo Daniele Torquati, che in un comunicato afferma: “Non lo abbiamo fatto prima perché volevamo essere sicuri, ma oggi lo possiamo dire: dopo la Commissione Trasparenza, anche la Giunta del Municipio XV è da rifare. È infatti arrivata l’attesa risposta del Segretariato Generale relativamente al quesito da noi posto sul mancato rispetto della parità di genere nella composizione della Giunta del Municipio XV: a riguardo si ravvede una palese violazione dello Statuto di Roma Capitale e non si rispetta quel principio di parità di genere sancito nell’art. 27 comma 21.”

“Visto il mancato rispetto delle regole relative alla “parità di genere” nella Giunta del Movimento 5 Stelle, il 2 agosto scorso e poi il 23 gennaio – ricorda Torquati – abbiamo scritto al Segretario Generale di Roma Capitale per chiedergli un parere in ordine alla regolarità delle nomine di Giunta. Dopo lunga attesa, oggi, il Segretario Generale – che è il massimo garante della legalità e correttezza dell’azione amministrativa del Comune di Roma – evidenzia con chiarezza, supportato da autorevole giurisprudenza del Consiglio di Stato, che la parità di genere non è stata rispettata nel Municipio XV e che essa “non è una regola opzionale, che può essere disattesa per ragione di carattere politico, ma un vincolo specifico di carattere costituzionale“. Il Segretario generale, ancora, rileva che “non risulta che presso il Municipio, dopo le nomine inizialmente effettuate, si sia proceduto a ulteriori attività di ricerca per tale equilibrio, con il risultato di consolidare l’assetto iniziale definito con il raggiungimento del numero massimo di assessori“.

“La conclusione del parere del Segretario – sostiene il capogruppo PD – non lascia spazio a margini di interpretazione, né ad ulteriori temporeggiamenti: non ci si può ulteriormente astenere “dall’assumere le iniziative necessarie ad assicurare la presenza in pari numero di entrambi i sessi tra gli assessori del Municipio“. Dopo il “tutto da rifare” per la Commissione Trasparenza, quindi, in poco meno di 9 mesi, la maggioranza del Municipio XV incassa la seconda bacchettata da chi deve far rispettare le regole nel Comune di Roma.”

“La vicenda in questione non attesta soltanto, sotto il profilo politico, la totale mancanza di sensibilità relativa al tema della “parità di genere”, ma conferma – soprattutto – come la macchina amministrativa non possa essere governata senza un previo ed approfondito studio. Non ci si può improvvisare” incalza Daniele Torquati affermando che “mentre i nostri appelli ad abbassare i toni cadono nel vuoto (qualcuno continua ancora a vaneggiare, riguardo Ponte Milvio, di presunte “incongruenze” riscontrate nell’attività della precedente Amministrazione), oggi sottolineiamo che, per essere credibile nel “fare le pulci” a qualcuno, dovrebbe essere il M5S prima di tutti ad applicare le regole.”

“Chiediamo quindi alla maggioranza municipale – è la richiesta conclusiva di Torquati – di rendere noti alla cittadinanza, prima ancora che a noi, quali comportamenti vorrà assumere per adeguarsi alle precise indicazioni del Segretario generale e, quindi, se vorrà rispettare le regole, riconducendo questa vicenda nell’alveo della legittimità.”

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2 COMMENTI

  1. Il partito della rete avesse mai risposto ad un delle numerose e-mail che gli ho mandato per porre rimedio ad inconventi di vita quotidiana che non richiedono investimenti, ma il semplice intervento delle autorita comunali o della polizia locale. Almeno i loro predecessori rispondevano anche se, in molti casi, poi non facevano molto, ma facevano. Certo loro si occupano dei massimi sistemi e non della vita di tutti i giorni dei loro amministrati. Complimenti!

  2. Non so nulla della Giunta e di come opera, ma tutte le cosiddette leggi e norme sulla cosiddetta parità di cosiddetto genere, sono str*****e, tra l’altro anche incostituzionali (art.3).

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