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Cassia, cartellino rosso per lo Stabile del Giallo

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immagine di repertorio
ArsBiomedica

In un territorio come quello del XV Municipio, povero di strutture teatrali, affamato di spazi espositivi, dove un teatro pubblico a due passi da Ponte Milvio è stato addirittura chiuso e abbandonato dal 2010 [per saperne di più leggi qui], ecco che un altro dovrà probabilmente calare il sipario a breve.

Si tratta dello Stabile del Giallo in via al Sesto Miglio 78, sulla Cassia; un piccolo teatro di nicchia dedicato agli amanti del noir la cui situazione amministrativa pare però non essere regolare.

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La cultura è fondamentale per la rinascita della città di Roma, così come lo sono il rispetto delle leggi e la chiarezza delle procedure. Nel caso dello stabile, di proprietà capitolina, sito in Via Sesto Miglio n.78 c’è la cultura, ma manca il rispetto delle norme.”

E’ quanto afferma Isabella Foglietta, consigliera FDI in XV Municipio nonchè presidente della commissione Trasparenza, che in una nota ripercorre le tappe della vicenda.

L’immobile – spiega l’esponente FDI – di proprietà del Comune, fu assegnato provvisoriamente all’Associazione Culturale “Arte del Brivido-Teatro Stabile del Giallo” nel 2002, tramite Ordinanza del Sindaco, in attesa di una concessione amministrativa mai giunta. In seguito è intervenuta una nuova assegnazione temporanea nel 2014 per sei mesi“.

Oggi – continua Foglietta – in seguito a quanto disposto dalla Procura Regionale della Corte dei Conti e in adempienza all’ordinanza del Commissario Tronca n.140/2015 sul riordino del patrimonio capitolino, lo stabile dovrebbe tornare nella disponibilità dell’Amministrazione Capitolina per essere successivamente riassegnato con regolare procedura di selezione comparativa.”

Ma a quanto pare, in ballo non c’è solo un problema di assegnazione a un privato di locali di proprietà pubblica.
Ad aggravare la situazione – annuncia Foglietta – c’è un enorme macigno, una morosità di oltre 800mila euro“.

Roma ha un bisogno estremo di legalità e correttezza e ora che la situazione dell’immobile in via Sesto Miglio è stata chiarita è il momento che la Giunta Raggi faccia valere in fretta i diritti del Campidoglio e dei romani e ne riprenda il possesso, per poi rimetterlo immediatamente a bando mantenendone però la finalità culturale. Io e tutti i consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia terremo alta la guardia sulla vicenda” sostiene la presidente della commissione trasparenza che lascia però aperta una porta all’attuale gestione del Teatro sostenendo che “l’Associazione Culturale che ha beneficiato dello stabile, una volta ordinata la propria posizione, potrà tranquillamente iscriversi negli elenchi per partecipare al futuro bando in concorrenza con tutte quelle realtà culturali che arricchiscono il nostro territorio.

Il mio auspicio – conclude Foglietta – è che in futuro si proceda con assegnazioni temporanee che permettano una rotazione mensile o bimestrale tra diverse compagnie, avviando un circuito virtuoso e stimolante che dia soddisfazione alle tante esigenze culturali presenti.”

AGGIORNAMENTO – la replica dei lavoratori dello Stabile del Giallo: clicca qui

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13 COMMENTI

  1. La Foglietta è la stessa che gioiva per la mancata riapertura della stazione di Vigna Clara a causa del ricorso al Tar di pochi residenti della zona. Così, tanto per capire di chi stiamo parlando: no alla stazione, no allo Stabile del Giallo… mah…

  2. E aggiungo che la Foglietta fa affermazioni ridicole: primo non è possibile far ruotare le compagnie su un teatro a meno che non ci sia un gestore che definisce un cartelline, fa accordi etc. Forse pensa che il Municipio può fare anche l’impresario teatrale? Secondo è assurdo pensare che l’associazione sia in grado di sanare le morosita’ pregresse. Interessante sarebbe capire i motivi per cui si è arrivati a tale morosita’ e se ci sia colpa di qualcuno…..

  3. Non sono d’accordo con Paolo….
    Con lo stesso sistema con cui si assegnava la Torretta Valadier, a rotazione agli artisti e alle associazioni culturali, secondo me ,è’ possibile far finalmente usufruire di uno spazio municipale teatrale le associazioni culturali del territorio.
    Mi complimento per il lavoro svolto dalla commissione trasparenza , forse è’ arrivato finalmente il momento che il Patrimonio Di Roma Capitale sia a disposizione per un Bene Comune e per tutti.

  4. Credo sia giusto che un teatro municipale venga gestito da più associazioni, coordinate tra loro con vari possibili sistemi, in modo che le attività possano garantire proposte culturali più eterogenee e di qualità sempre più elevata.

  5. La Cons. foglietta propone la rotazione in quanto abituata nella rotazione dei partiti, per quanto concerne il debito il comune dovrebbe accertare direttamente quanti spettacoli sono stati fatti dall’assocazione in modo tale da capire il giro di affari

  6. Concordo con la proposta , ridiamo ai cittadini la possibilità di usufruire di uno spazio che da troppo tempo necessita di cultura..
    Si alla rotazione di attività diverse cosi da permettere a tutti di usufruirne .

  7. Il Teatro del Giallo è una splendida realtà culturale. Amo il teatro ed ho da anni anche abbonamenti teatrali. Frequento da anni , senza abbonamento, anche gli spettacoli al giallo e debbo dire che, con sincera ammirazione, non ricordo una rappresentazione deludente.
    Mi piacerebbe che il giallo continuasse le rappresentazioni (anche altre città hanno una compagnia stabile del giallo) , penso che sarebbe bello poter trovare una soluzione al grave problema economico, in effetti pesante.
    Non so se sia praticabile una soluzione “a rotazione” , non sono pratico. Comunque il teatro in generale andrebbe aiutato e non mi sembra di “sentire” nella iniziativa della Signora Foglietta , nulla di personale, lo spirito costruttivo necessario per risolvere i problemi.
    Ugo Rocca

  8. Trovare il giusto metro di gestione della res pubblica,porta
    Anche un interscambio culturale dove più attività possono coesistere ,

  9. Purtroppo penso che la signora Foglietta non sappia minimamente di cosa stia parlando e non abbia alcuna cognizione di come si riesca a far crescere un teatro, progettando programmazione e spettacoli sempre più raffinati e di alto livello nel succedersi degli anni; con buona probabilità non si sarà mai neanche degnata di alzarsi dalla sua sedia di consigliera di Fratelli d’Italia per vedere uno spettacolo della compagnia in questione e rendersi conto di questa realtà. Fra l’altro la consigliera dovrebbe sapere che su Roma nord le realtà teatrali sono praticamente nulle e dovrebbe quindi rendersi conto che togliere alla compagnia dello Stabile del Giallo la possibilità di procedere col proprio lavoro significherebbe impoverire ulteriormente questa parte di città, già tanto misera di cultura. La compagnia dello Stabile del Giallo è un gruppo di professionisti seri e preparati che sta, con difficoltà ma grande dignità, portando avanti un progetto cultuale che sarebbe uno scempio interrompere per dare il teatro “a rotazione” ora a questo ora a quello, facendolo precipitare al livello di teatro parrocchiale.

  10. La struttura che ospita lo stabile del giallo e’patrimonio di Roma Capitale , pertanto deve essere restituito ai cittadini. Le associazioni del territorio devono avere uno spazio dove poter organizzare eventi, convegni, spettacoli e concerti.Lo stabile del giallo organizzando una stagione teatrale, laboratori a pagamento deve affittarsi un’altra struttura.

  11. Sono un presidente di un’associazione culturale, ho richiesto più volte la possibilità di usufruire dello spazio del teatro stabile del giallo ma inutilmente. Mi hanno semore risposto che era occupato.

  12. La struttura che ospita lo stabile del giallo è’ patrimonio di Roma Capitale, pertanto deve essere restituito ai cittadini.
    Le associazioni del territorio devono avere uno spazio dove poter organizzare eventi, convegni, spettacoli e concerti.
    Lo stabile del giallo organizzando una stagione teatrale e laboratori a pagamento può affittarsi una altra struttura
    Penso inoltre che invece di mandare le raccomandate avrebbero potuto fare un bel
    ricorso.

  13. La proposta dell’assessore Foglietta, che auspica “assegnazioni temporanee che permettano una rotazione mensile o bimestrale tra diverse compagnie”, non tiene conto né delle caratteristiche della struttura (una vera e propria sala teatrale, resa tale e messa a norma grazie all’intervento sostenuto a spese della compagnia che lì valentemente opera da alcuni anni), né della necessità di una programmazione che possa rispondere in modo efficace ai bisogni e alle esigenze culturali di un territorio, che nel caso dello Stabile del Giallo è espressione non di un quartiere ma dell’intera cittadinanza e più.
    Una rotazione potrebbe, e uso con ottimismo il condizionale, essere “auspicabile” forse nel caso di una sala polifunzionale che avesse funzione di contenitore -calderone delle diverse realtà culturali che in modo autoreferenziale troverebbero lo spazio in cui occasionalmente presentarsi e in cui il politico di turno possa celebrare il suo consenso attraverso la sua passerella.
    (Taccio comunque su quali complessi meccanismi di gestione una simile realtà potrebbe comportare).
    Viceversa uno spazio teatrale, e tale, ribadisco, è la sala in cui sino ad oggi ha operato la compagnia dello Stabile del Giallo, ha bisogno di un progetto culturale coerente e di chi questo progetto lo sostenga e lo organizzi.
    Tutto il resto della questione è, a mio avviso, responsabilità delle politiche culturali delle nostre amministrazioni e potrà avere solo due soluzioni: sanare una situazione sospesa da ormai tanti anni attraverso una concessione, come ritengo auspichino gli stessi soggetti in questione, che da anni richiedono alle istituzioni un regolare (e regolare in tutti sensi primo fra tutti la congruità economica) contratto di locazione oppure il paventato esproprio e conseguente rimessa a bando, anzi no, ad “assegnazione con regolare procedura di selezione comparativa”, che premierà, come al solito e con tutta probabilità, non la proposta culturale più rilevante ma quella che potrà contare sui contatti più influenti con i burocrati della commissione di turno.
    Personalmente propendo per la prima. Senza ombra di dubbio.

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