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Ponte Milvio: bloccata l’apertura di Villa Bau Village-Tvb Roma

Galvanica Bruni

piscinacani.jpgCani e padroni resteranno all’asciutto? A 3 giorni dall’inaugurazione, in data 7 luglio 2009  la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ha dato parere negativo all’attuazione del progetto “arenile per cani e padroni” sulla sponda del Tevere sotto Ponte Milvio. La decisione, presa in considerazione degli importanti reperti archeologici esistenti in loco, blocca di fatto l’apertura del ritrovo già annunciata per il 9 Luglio. Ne da notizia il “Comitato per il Tevere” con un comunicato a firma del suo presidente, Sandro Bari.  E VignaClaraBlog aveva da tempo segnalato l’atipicità dei lavori in corso: con i nostri articoli del 17 giugno e del 18 giugno avevamo infatti portato all’attenzione dell’opinione pubblica i continui movimenti di una ruspa alacremente impegnata a sbancare il terreno sulla sponda del Tevere, proprio sotto la Torretta Valadier. Per fare cosa? Uno stabilimento balneare per cani in un’area dichiarata nel 2007 Oasi Naturale dall’Autorità di Bacino.

L’annuncio dell’apertura
Nelle stesse ore in cui la Soprintendenza prendeva la drastica la decisione la stampa annunciava, con una certa enfasi, l’apertura per giovedì 9 luglio del polo cinofilo sulle sponde del Tevere. Un’iniziativa patrocinata dal Comune di Roma, dalla Regione Lazio ed anche dal XX Municipio.”Villa Bau Village-Tvb Roma – questo è il suo nome – e’ un nuovo progetto nato dalla volonta’ di offrire i servizi necessari alla corretta convivenza e al reciproco rispetto fra l’uomo e gli animali – ha spiegato alla stampa Gianni Giacomini, presidente del XX Municipio di Roma – E’ la prima volta che viene creato un luogo nel cuore di una citta’ italiana dedicato esclusivamente agli amici a quattro zampe, dove saranno organizzate attivita’ ricreative, educative e di spettacolo per i cani e i padroni dalle 9 di mattina alle 19 di sera”.  Insomma, un luogo dove dare la possibilità ai cani di fare il bagno in un’apposita piscina mentre i loro padroni svolgono altre attività sportive, dal beach tennis al beach volley, o si rinfrescano nei punti di ristoro.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Nulla contro i cani e nulla da eccepire, se non fosse che tutto ciò accade in un’area pubblica di intenso valore archeologico ed ambientale concessa ad un privato per 9 anni per svolgervi attività a fini di lucro ad un canone annuo irrisorio, stando al documento pubblicato in calce a questo articolo.

Il Comunicato del Comitato per il Tevere
Ma torniamo a Sandro Bari ed al comunicato del Comitato per il Tevere, un corposo ed attivo sodalizio di associazioni culturali ed ambientali nato nel 2001 con l’obiettivo di rivalutare e valorizzare il Tevere ed il suo territorio e distintosi per l’impegno profuso in questa missione.

 “Il Decreto del 16 marzo 2009 di attuazione dell’art. 8 dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio n.3732 del 16-1-2009 prevede che alcune Associazioni ambientali si prendano cura della manutenzione di tratti ad alta valenza ecologica da eseguire con le tecniche della selvicoltura naturalistica. Delle cinque aree identificate nel tratto urbano del Tevere (denominate Oasi nel Piano PS5 dell’Autorità di Bacino Fiume Tevere), quella detta “di Ponte Milvio” è stata assegnata il 24 aprile 2009 ad Italia Nostra ed al Comitato per il Tevere (che aveva già da anni proposto e progettato in loco la creazione dell’Oasi Tevere Roma Nord)”

“Non tenendone conto – prosegue il comunicato – l’ARDiS ha effettuato nel mese di maggio 2009 un’opera di pulizia drastica con le ruspe, abbattendo ogni scavi.JPGtipo di vegetazione – tranne sporadiche alberature – nella zona interessata, in contrasto col disposto legislativo (normative CEE e deliberazioni della Regione Lazio come da B.U. 21-2-2009) che impone una rigida regolamentazione degli interventi. La zona compresa tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio è stata concessa dalla Regione a privati per installarvi un “arenile per cani e padroni” e vi sono in corso importanti lavori di sterro, movimento terra, apposizione di strutture di vario genere, installazione di una piscina. Non risulta però che l’Autorità di Bacino abbia espresso il suo parere sulla realizzazione dei progetti legati alle concessioni, i quali devono essere vincolati al mantenimento della destinazione ad Oasi dei tratti golenali in questione”

Ed il comunicato si chiude con la clamorosa notizia che “in data 7 luglio 2009, la Soprintendenza Archeologica ha dato parere negativo all’attuazione del progetto ‘arenile per cani e padroni’ in considerazione dei reperti esistenti in loco”.  Nel frattempo pare che i lavori propedeutici all’apertura procedano. Chi la vincerà?

Per saperne di più
Abbiamo raggiunto Sandro Bari che ci ha offerto questo interessante documento, redatto in collaborazione con Francesca Di Castro, consulente ambientale e vice presidente dell’Associazione Roma Tiberina. “Per salvare le Oasi del Tevere” questo il titolo del documento. Un po’ complesso, ma che racconta e spiega come, fra competenze incrociate e maglie più o meno larghe della burocrazia, possa accadere che “oasi naturali”, ufficialmente dichiarate tali, vengano snaturate a favore di iniziative private. Col Patrocinio, come nel caso in fattispecie, delle Istituzioni e con buona pace della flora, della fauna, dei reperti archeologici (come il cippo terminale del Tevere tornato alla luce) e della comunità. (red.)

Per salvare le Oasi del Tevere
Premessa

1985 – 1988 – Italia Nostra prospetta la creazione di un Parco Fluviale del Tevere Nord, senza esito in quanto si attende l’emanazione della normativa relativa alle aree golenali.

2001 – Viene costituito il Comitato per il Tevere, il quale, durante la stesura del Piano Stralcio PS5 dell’Autorità di Bacino Fiume Tevere, riprende l’ipotesi di creazione di un Parco del Tevere Roma Nord mediante studi, sopralluoghi, rilevamenti, progetti, conferenze, convegni.

25 ottobre 2005 – All’Hotel Polo, Roma, viene presentato dall’ “Agenzia per la Città” il Progetto Rinascimento Urbano Flaminio Parioli, commissionato, patrocinato e finanziato dal Municipio Roma II, al quale collabora l’arch. Leon Krier, che prevede una riqualificazione della zona golenale del Tevere nella zona Roma Nord. A tale progetto collaborano Sandro Bari come storico e Francesca Di Castro come architetto del Paesaggio (presidente e vicepres. dell’associazione culturale Roma Tiberina, sodale del Comitato per il Tevere).

3 aprile 2006 – L’associazione Roma Tiberina presenta ufficialmente il progetto “Sentiero del Possibile” (conferenza FIDAPA, Dir. Gen. Croce Rossa Italiana) che prevede la creazione di una passeggiata ecologica didattica lungo tutto il terreno golenale del Tevere compreso nei Municipi II e XX, estendibile a parte del IV.

18 settembre 2007 – L’associazione Roma Tiberina ribadisce i suoi programmi legati alla realizzazione del Progetto “Sentiero del Possibile” e presenta il “Progetto Ponte Nuovo” (Ponte Bailey) a tutti i competenti assessori municipali e comunali. Tali progetti vengono trasmessi anche all’Autorità di Bacino Fiume Tevere per conoscenza e all’ARDiS Lazio per il parere di fattibilità.

21 dicembre 2007 – L’ARDiS trasmette per competenza alla Regione Lazio (Dipartimento Territorio, Direzione Regionale Ambiente ecc., Ufficio Concessioni Demaniali ecc.) la richiesta dell’Associazione Roma Tiberina di concessione del terreno per la realizzazione degli impianti di valorizzazione previsti dai progetti citati, da Lungotevere Maresciallo Diaz a Lungotevere Tor di Quinto.

Gennaio 2008 – L’associazione Roma Tiberina presenta a tutti gli organi Istituzionali del Comune e dei Municipi competenti il nuovo “Progetto Tevere Roma Nord”, a completamento ed integrazione dei precedenti, riguardante la riqualificazione di Ponte Milvio e del piazzale antistante, la creazione del Ponte Nuovo (ex Bailey), l’istituzione dell’Oasi di Tor di Quinto (Oasi naturalistica didattica da attuarsi sul terreno golenale da Ponte Milvio fino al Ponte Ferroviario Roma Nord). Il progetto viene tra l’altro ripreso da blog e televisioni locali. Su Romavideo ne è possibile tuttora la visione ampia e dettagliata.

22 settembre 2008 – Non ricevendo dalla Regione risposte alle ripetute richieste, il Presidente e il Vicepresidente dell’Associazione Roma Tiberina si recano all’Ufficio Concessioni Demaniali: ricevuti dal Dirigente dr. Piermarini, questi afferma di essere all’oscuro della richiesta di concessione e che nella zona golenale Roma Nord tutte le concessioni già richieste sono state appena assegnate dopo l’esame da parte della Commissione competente. A richiesta, il Piermarini afferma di non poter comunicare i nomi degli assegnatari, né quali attività svolgeranno nelle zone in questione, né in base a quali criteri siano state assegnate le concessioni. I rappresentanti dell’associazione Roma Tiberina non riescono ad ottenere ulteriori notizie dal Municipio Roma XX, che non ha competenza sulla zona golenale. Si vocifera però che la zona più significativa dell’Oasi, da Ponte Milvio a Ponte Flaminio, sia stata assegnata a privati per farne un canile.

Normativa essenziale

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha fatto proprio l’obbiettivo di “fermare il declino della biodiversità” entro il 2010, come richiesto dalle Direttive della Comunità Europea basate sulla Direttiva Habitat del 1992 e la Direttiva Uccelli del 1979 e definito dalle linee guida del Comitato Habitat nel 2005 per monitorare lo stato di conservazione delle specie e degli habitat. Ha avviato a tal fine la Rete Natura 2000 che ha lo scopo di individuare, monitorare e proteggere gli habitat naturali più significativi e le specie esistenti, minacciate o meno.

Le politiche CEE e nazionali per la conservazione della biodiversità, per la protezione degli habitat e delle specie minacciate, politiche ribadite nel convegno “Ali sull’acqua” dell’8 e 9 maggio 2009 all’Oasi di Nazzano e documentate anche sulla pubblicazione “Uccelli da proteggere – Primo rapporto sullo stato di conservazione dell’avifauna in Italia”, promossa dal Ministero dell’Ambiente, Direzione per la protezione della natura, e dalla LIPU, vedono come diretto esecutore nel Lazio la Regione che con la sua Rete Natura 2000 e l’Osservatorio Regionale per l’Ambiente e gestione siti Natura 2000 deve individuare, monitorare e gestire i “siti natura” e le aree protette.

A tal fine la Regione Lazio – Rete Natura 2000 nella sua programmazione finanziaria 2007-2013 del 27 marzo 2008, accanto ai 21 milioni di euro per gli interventi di valorizzazione delle strutture di fruizione delle aree protette, nell’Accordo di Programma APQ7 dal titolo “Conservazione della biodiversità e attuazione della rete ecologica regionale” a pag.12 prevede un impegno finanziario complessivo di € 5.500.000 per l’annualità 2008-2009 per “Interventi finalizzati alla tutela e salvaguardia di ambienti naturali e seminaturali anche esterni a SIC (siti d’importanza comunitaria) e ZPS (zone protezione speciale) e aree naturali protette, importanti per la tutela di aree ad alta naturalità”.

Nel Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, suppl. ord. N.28 al B.U. n.7 del 21 febbraio 2009, Parte I, Atti della Regione, la Giunta Regionale delibera di adottare per l’anno 2009 e per le annualità successive gli allegati seguenti:

Allegato A – “Elenco dei criteri di gestione obbligatori di cui all’art.4 e all’alleg.III del Regolamento (CE) n. 1782/03 e successive modifiche ed integrazioni” – Campo di condizionalità: Ambiente.
Atto A1 – Direttiva 79/409/CEE del Consiglio concernente la conservazione degli uccelli selvatici (Art.3, 4,5,7,8) Segue elenco delle normative CEE e delle leggi dal 1992 al 2008 in materia di tutela degli habitat e dell’avifauna con speciale riferimento alle Zone a protezione speciale ed alle aree naturali protette. Seguono gli obblighi e le norme per le aziende agricole, la conservazione degli ambienti forestali e le misure di conservazione specifiche per le singole tipologie di ZPS.
Atto A5 – Direttiva 92/43/CEE del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (Art.6,13,15 e 22 lettera b). Seguono leggi e direttive CEE, nazionali e regionali dal 1992 al 2007.
Allegato B “Elenco delle norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali di cui all’articolo 5 e all’allegato IV del Regolamento (CE) n. 1782/03 e successive modifiche ed integrazioni”. Campo di condizionalità: Buone condizioni agronomiche e ambientali.
Norma 4,4: Mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio e obblighi conseguenti, tra i quali il divieto di livellamento del terreno.

Avvenimenti correlati

Maggio 2007 – L’Autorità di Bacino del Fiume Tevere adotta il “Documento di indirizzo per l’attività di navigazione ed il rilascio di concessioni di specchi acquei ed aree golenali demaniali nel tratto del Tevere da Castel Giubileo alla foce”, dove nella Parte I vengono considerate le “Norme tecniche inerenti”e nell’Allegato 3 le “Linee guida per l’assetto delle aree golenali del Tevere da Castel Giubileo alla Foce. In particolare, dallo schema di assetto della Tavola 5/D si evidenziano due “Aree naturalistiche a valenza specifica” nominate come “Oasi naturalistiche” corrispondenti al tratto di sponda destra del Tevere da ponte Milvio oltre villa Lazzaroni, fino al Parco di Tor di Quinto, chiamata “Oasi di Ponte Milvio” e e l’altra in riva sinistra chiamata Oasi dell’Acqua Acetosa. Inoltre è ben evidenziata alla confluenza con l’Aniene la zona di connessione tra l’oasi dell’Acqua Acetosa e il Parco dell’Aniene, zona protetta.

5 marzo 2009 – Con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (disposizioni attuative dell’art.8, commi 5 e 6 dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 gennaio 2009, n. 3734), il Capo del Dipartimento della Protezione Civile dispone tra gli interventi urgenti di prima fase (come da Allegato 1 “tabella degli interventi di prime fase”):
che il Comune di Roma si occupi della “Manutenzione di tratti ad alta valenza ecologica, tra quelli previsti dal PS5, da eseguire con le tecniche della silvicoltura naturalistica” (punto A3); della “Pulizia dai rifiuti e rimozione della vegetazione infestante dalle sponde, dalle banchine e dai muraglioni del tratto urbano” (punto A1); “Altri interventi eventuali di sistemazione, anche tesi ad assicurare il decoro urbano” (punto A10);
che la Regione Lazio invece si dovrà occupare della “Manutenzione straordinaria e selettiva della vegetazione ripariale intervenendo in alveo nel tratto urbano” (punto A2); della “Rimozione del trasporto solido flottante in alveo (…)” (punto A4); “Sistemazione degli spondali” ecc. (punto A5).

13 febbraio 2009 – Il Dipartimento di Protezione Civile invita le principali Associazioni ambientaliste ad un “Tavolo di consultazione” “nell’ambito delle attività disposte nell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3734 del 16 gennaio 2009, mirate alla pulizia, alla bonifica, alla funzionalità idraulica dell’alveo del Tevere e delle aree di competenza fluviale nel tratto metropolitano compreso tra Castel Giubileo e la foce, d’intesa con il Commissario delegato per la Regione Lazio”.

17 febbraio 2009 – Presso il Dipartimento della Protezione Civile in via Vitorchiano ha luogo il primo Tavolo di Consultazione al quale partecipa anche Roma Tiberina sodale del Comitato per il Tevere. Il presidente del Comitato per il Tevere con nota in pari data al prof. Giovanni Menduni, Direttore dell’Ufficio Previsione Valutazione Previsione e Mitigazione dei Rischi Naturali del Dipartimento della Protezione Civile, chiede ufficialmente l’inserimento del Comitato nel “Tavolo di consultazione”

14 aprile 2009  – Si riunisce nuovamente il Tavolo di Consultazione, nel quale viene proposto alle Associazioni ambientaliste l’affidamento delle Oasi previste nel PS5 del 2007 al fine di “Manutenzione di tratti ad alta valenza ecologica da eseguire con le tecniche della selvicoltura naturalistica”. Roma Tiberina, sodale del Comitato per il Tevere, insieme ad Italia Nostra si offrono per avere in affidamento l’Oasi di Ponte Milvio.

24 aprile 2009  – Nel corso del nuovo incontro con la Protezione Civile extradipartimentale del Comune di Roma (d.ssa Cologgi e ing. Cavallaro) e con l’Assessore all’Ambiente del Comune di Roma (De Lillo), l’Oasi di Ponte Milvio viene affidata per le operazioni di ripulitura al Comitato per il Tevere (ass. Roma Tiberina) e a Italia Nostra, che richiedono – insieme alle altre associazioni – garanzie per il futuro, al fine di non dover effettuare operazioni di pulizia di aree già destinate a privati per altri scopi diversi dall’Oasi.

29 aprile 2009  – I rappresentanti del Comitato per il Tevere effettuano un sopralluogo nell’area golenale interessata, da Ponte Milvio al Circolo della RAI, durante il quale accertano e documentano l’intervento già eseguito e in via di conclusione dell’ARDiS che ha letteralmente sbancato l’area demaniale compresa tra Ponte Milvio e Ponte Ferroviario Roma Nord, senza tenere in alcun conto la destinazione ad Oasi dell’area. Gli operatori delle MMT incaricati dall’ARDiS affermano che il loro intervento è stato avallato dal Servizio Giardini del Comune di Roma. Presidente e vicepresidente di Roma Tiberina hanno un incontro con l’ing. Cavallaro, che è però in via di trasferimento ad altro ufficio e non è in grado di fornire spiegazioni sulle operazioni dell’ARDiS.

30 aprile 2009 – Nel nuovo incontro disposto con le associazioni ambientaliste assegnatarie, l’ing. Tocca, subentrato all’ing. Cavallaro, riferisce di essersi recato all’ufficio Concessioni della Regione e dopo due ore di attesa di essere riuscito ad avere solo due risposte in merito alle concessioni già rilasciate, quelle relative ad un’area di mq.111.123 in località Grottarossa, sponda destra, e quella relativa a mq 14.800 in località “sponda destra fiume Tevere – banchine e scarpata arginale tra ponte Flaminio e ponte Milvio” (esattamente corrispondente alla prevista Oasi del PS5), assegnata a Villa Bau Village onlus, per farne “SPIAGGIA ARTIFICIALE PER LO SVAGO DEI CANI E DEI LORO PADRONI” con un canone annuo di 5.000 euro e la durata di anni 9. Dalla documentazione ottenuta emerge che la Commissione Regionale ha assegnato l’area in data 25 novembre 2008. Risulta evidente che all’atto del colloquio con il Piermarini (22 settembre 2008), tali concessioni non erano ancora avvenute, contrariamente a quanto da lui asserito. Pertanto, anche la richiesta di Roma Tiberina avrebbe dovuto essere presa in esame e l’esito avrebbe dovuto comunque essere notificato.

7 maggio 2009 – Nuovo incontro tra le Associazioni e l’Ufficio extradipartimentale comunale: nonostante le insistenze e la pazienza del dott. Tocca, la Regione non ha rilasciato altra documentazione, anzi pretende la richiesta di accesso agli atti da parte del Comune, concedendo un appuntamento al dott. Tocca non prima del 15 maggio. Si richiede un incontro urgente di tutti gli Enti per far chiarezza e una proroga dei termini. Da notare che la data di scadenza dell’affidamento delle Oasi alle Associazioni ambientali per lo svolgimento delle operazioni previste e per la conseguente corresponsione dell’importo preventivato, è del 31 maggio 2009.

21 maggio 2009 – Viene attuato un tavolo tra i vari enti istituzionali, convocato dall’ABTevere senza la presenza delle Associazioni assegnatarie, nonostante il presidente Sandro Bari abbia chiesto di essere interpellato come persona informata dei fatti. Le notizie avute in merito sono informali, ma risulta che la Regione Lazio, intervenuta all’incontro, non abbia mostrato la documentazione richiesta dall’ABTevere e abbia rifiutato di fornire notizie precise riguardo le concessioni.

28 maggio 2009 – La nuova riunione indetta per tale data non ha però avuto luogo. Nei giorni successivi si viene a sapere che alla data del 2 giugno la Regione Lazio non ha ancora comunicato agli altri organi lo stato di fatto delle concessioni richieste, concesse o in istruttoria nell’area golenale. Il Dipartimento di Protezione civile attende risposta in merito alla richiesta di slittamento dei termini per l’attuazione dell’A3 del PS5 (scaduti il 31 maggio) e per la variazione dell’intervento da “pulizia” a “recupero” e “ripiantumazione”. Il 3 giugno sembra abbia avuto luogo un nuovo incontro tra la Regione e l’ABTevere che chiedeva di conoscere lo stato definitivo e aggiornato delle concessioni. La Regione avrebbe nello spazio di pochi giorni provveduto all’aggiornamento della situazione e alla compilazione di una nuova cartografia aggiornata da trasmettere all’ABTevere.
Le associazioni ambientali non vengono convocate né informate dello svolgimento della situazione.

2 luglio 2009 – Il presidente e la consulente ambientale del Comitato per il Tevere si recano a colloquio con l’arch. Olimpia De Angelis, che ha preso il posto del dr. Piermarini alla direzione dell’Ufficio Concessioni aree demaniali fluviali della Regione Lazio. Non vengono fornite notizie aggiornate, se non quelle già conosciute per i colloqui informali occorsi con funzionari dell’Ufficio Extradipartimentale della Protezione Civile del Comune di Roma e dell’Autorità di Bacino Fiume Tevere.

Nella zona dell’Oasi di Ponte Milvio, nonostante la destinazione ad Oasi, sono state concesse:
* l’area tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio all’associazione Villa Bau onlus al prezzo annuale (ridotto al 10%) di Euro 5000 circa;
* in itinere, l’area tra Ponte Flaminio e Torre Lazzaroni al Club privato Bailey, peraltro già esistente ed attivo da più di due anni avendo edificato in muratura nonostante le segnalazioni ai VV.UU. del Municipio Roma XX;
* altre due piccole tratte a monte fino al Circolo della RAI, delle quali una scade nel 2011.

Tali concessioni, comunque, sono soggette all’avallo e alla ratifica dell’ABTevere, che ne deve valutare l’impatto ambientale e la funzionalità nonché la non pericolosità in caso di esondazione. L’ABTevere non ha ancora rilasciato alcun parere in merito, in quanto non ha ancora ricevuto i progetti relativi.

Conclusioni

La Regione Lazio da una parte persegue le Direttive CEE in materia di tutela dell’habitat, del paesaggio, degli uccelli, garantendo la propria adesione al programma di salvaguardia della biodiversità, promosso a livello mondiale, e dall’altra non tiene in alcun conto l’esistenza di un piano come il PS5 che prevede con chiarezza Oasi naturali come quella di ponte Milvio e zone protette come quella alla confluenza con l’Aniene, permettendo alle ruspe di distruggere la vegetazione naturale esistente, oltretutto in piena epoca riproduttiva per gli animali, e livellare il suolo.

La Regione Lazio dispone concessioni dell’area golenale pubblica permettendo di fatto che un “arenile artificiale per lo svago dei cani e dei loro padroni” stravolga un’Oasi che fino a ieri ospitava una flora spontanea tipica dell’ambiente umido fluviale e una ricca avifauna, tra cui è da notare la presenza documentata di aironi cinerini e garzette, per le quali le indicazioni per la conservazione – come evidenziato nel “Primo rapporto sullo stato di conservazione dell’avifauna in Italia” dell’aprile 2009 promosso dal Ministero dell’Ambiente e dalla LIPU- sono una priorità per cui “occorre mantenere la popolazione almeno sui livelli attuali, nonché tutelare e gestire adeguatamente gli ambienti che ospitano garzaie.

La Regione Lazio dispone concessioni di un bene pubblico per un uso privato con introiti risibili, e rifiuta di rendere noti i parametri di valutazione con i quali la Commissione stabilisce l’assegnazione, la durata e il costo della concessione al privato.

Oltre al caso dell’Oasi diPonte Milvio, si prendano ad esempio le concessioni:
* area golenale Saxa Rubra, mq. 111.123 (specchio acqueo mq. 2.965) data in concessione alla Saxasport per €12.925 annui per la durata di 19 anni;
* area golenale in riva dx a monte del ponte di Tor di Quinto, mq. 18.000, data in concessione alla ASD Dipendenti Corte dei Conti per €15.886 l’anno per 19 anni (la stessa Corte dei Conti possiede un vasto circolo privato di fronte, in riva sx);
* area golenale in riva sx, lungotevere Flaminio 57, mq. 504, data in concessione alla ASG s.r.l. per uso “bar-ristorante” per €2.276 l’anno per 19 anni.

Per quanto sopra esposto, si ritiene necessario che, prima del parere di fattibilità relativo ai progetti da realizzare sulle tratte golenali concesse o in itinere nella zona denominata “Oasi di Ponte Milvio” nel Piano PS5, che deve essere espresso dall’Autorità di Bacino Fiume Tevere, intervengano sulla questione:
*  la Sovrintendenza per i Beni Ambientali per la competenza sulle questioni di impatto ambientale;
*  la Commissione Ambiente del Comune di Roma;
* il Consigliere Comunale Delegato al Tevere;
* la Soprintendenza Archeologica per i reperti storico-archeologici limitrofi a Ponte Milvio compresi nella tratta concessa all’associazione Villa Bau (come da Carta storica archeologica dell’Agro, Foglio 15 nn. 127, 128).

(Per salvare le Oasi del Tevere, di Francesca di Castro e Sandro Bari)

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27 COMMENTI

  1. Di questa storia non capisco una cosa: come hanno fatto il Municipio XX, il Comune, La Regione a dare il loro patrocinio giocandosi la faccia? Ma non vengono fatti accurati controlli prima di rilasciarli o è vero che un patrocinio non si nega a nessuno ?
    Buona giornata. Martina

  2. Qualcosa non quadra neanche a me. Prima di cominciare questi lavori, svolti sotto gli occhi di tutti e quindi molto appariscenti, gli esecutori dovrebbero aver presentato una Dichiarazione di Inizio Attività (DIA) all’Ufficio Tecnico del Municipio Roma XX e dovrebbero aver ottenuto il preventivo nulla-osta formale. Dico dovrebbero, perchè poi si applica il slenzio-assenso, nel senso che dopo 30 giorni se non è avvenuta alcuna contestazione, la DIA si intende tacitamente approvata.
    Ma possibile che in un caso di lavori come questo, sulla sponda del Tevere, in un’area archeologica, non siano stati fatti dei sopralluoghi dai tecnici municipali e siano stati fatti trascorrere i 30 giorni senza intervenire ?
    Peraltro, sulla DIA occorre chiaramente specificare se i lavori impattano aree di interesse storico-monumentale-naturalistico e se esistono vincoli preesistenti di tipo archeologico o paesistico.
    Tutto questo è sfuggito al controllo ? Oppure i controlli sono stati fatti ed il municipio ha ritenuto che i lavori fossero del tutto regolari ? Ma per ritenerli regolari, non avrebbe dovuto sentire a priori la sovrintendenza archeologica ?
    Concludo dicendo che di cani ne ho ben due, sono quindi un “canaro” sfegatato ma non posso non essere d’accordo con il sig. Bari ed il suo Comitato, questa piscina va fatta in un altro posto. Perchè no nel Parco di Tor di Quinto dove c’è pure un laghetto abbandonato?
    Federico

  3. sono perfettamente d’accordo con Federico..nel commento…anche io ho tre cani ma non mi salterebbe mai in mente di portarli là quando esistono degli spazi come per l’appunto il laghetto di Tor di Quinto che sicuramente è più idoneo….

  4. mi spiegate perchè alla festa dell unita’ dove si cammina su opere antiche non menzionate nulla perchè ???????poi sono stato a vedere l area in questione e sinceramente ho trovato un area ordinata pulita e tra l altro i cippi sono stati puliti e sono a vista di tutti ,pensate che fino a poco tempo fa erano usati come mirino per le bottiglie da tutti tra l altro le strutture sono a piu di 100 metri dalle opere mentre una manifestazione alla destra del ponte si trova a meno di 20 metri ma per caso l attacco non e mirato??????????forse italia nostra mira a colpire il comune l amministrazione ????????giacomini ????????ma percè invece non si fanno avanti per una collaborazione per rivalutare il sito magari portando le scuole a imparare la storia ed il rapporto con gli animali .calcolando che io non ho cani e non mi interessa difendere nessuno non vedo proprio il percè di questo acanimento e sinceramente l area e esteticamente bellissima e non deve tornare un accampamento una latrina per nessuna ragione al mondo forza ragazzi non mollate !!!!!!!!!!!!!

  5. Non ci speculate sopra con la politica: semmai si colpisce la regione e non il comune. Pare che sia molto interessato a villa bau il vicepresidente della regione lazio, che comanda più del presidente. Pare che dobbiamo al suo potere l’assegnazione dell’area a un canile.
    Sono anni che si progettava di fare una bella oasi, in mezzo al verde, con percorsi didattici, ordinata, pulita, sorvegliata e gratuita, e non un canile a pagamento con giochi per padroni.
    E dove la porteresti la scuola a imparare la storia? sulla sabbia finta sulla riva spianata del Tevere sotto al sole?

  6. Andrea, il tuo attaco a Italia Nostra credo proprio sia fuori luogo. Se vai a leggerti gli altri articoli e relativi commenti, capirai che la questione archeologica non è l’unica (e forse neanche la più importante). Lì è stata rasa al suolo un’area di pregio naturalistico! E di questo i nostri amministratori si dovrebbero vergognare, dalla Regione, al Comune e al Municipio, con i loro permessi (di dubbia correttezza amministrativa), i patrocini e le interviste tronfie. Massa di ignoranti e incompetenti!! Il punto è che troppo spesso deleghiamo il governo dei nostri territori a gente che non sa nulla e a cui non darei da gestire neanche il mio condominio (con tutto il rispetto per gli amministratori di condominio).
    A mio parere questo blog, che fortunatamente ospita spesso i nostri rappresentanti istituzionali locali, lo dimostra molto chiaramente. Chi frequenta spesso queste pagine avrà avuto modo di percepire chi lavora con passione e serietà e chi invece è solo in grado di fare propaganda scadente e opportunista, ma messo di fronte a un ragionamento e a domande puntuali non sa rispondere… scappa, evapora.

  7. Andrea, quale festa dell’unità ? fuori i nomi, i luoghi, le date e le foto, poi giudichiamo e se c’è da condannare condanniamo. grazie

  8. Leggendo questo articolo e il comunicato di Italia Nostra si comprende e si ribadisce che è alla Regione Lazio che si deve guardare più che al Comune o al XX Municipio. Sia per tutta la storia del degrado, dell’abbandono dell’oasi sia per le concessioni per un suo uso improprio.

    Infatti, ricorda Italia Nostra, “appare incomprensibile come l’Ufficio concessioni della Regione Lazio abbia rilasciato una concessione per questo tipo di utilizzo all’Associazione Villa Bau” lungo il fiume nel Comune di Roma.
    Tanto più che pare non ci siano pareri favorevoli da parte delle autorità preposte alla tutela del luogo. Anzi, è netta l’opposizione Sovrintendenza archeologica, unico Ente preposto a rilasciare un nulla-osta per attività da svolgersi in quel sito, sia perchè lungo il Tevere sotto Ponte Milvio ci sono importanti strutture di epoca romana sia per il mancato preventivo coivolgimento della Sovrintendenza.

    Angelo ci dice che pare sia “pare che sia molto interessato a villa bau il vicepresidente della regione lazio” e che “pare che dobbiamo al suo potere l’assegnazione dell’area”. Certo, se si pensa che il vicepresidente della regione alzio è Esterino Montino, compagno del consigliere comunale Monica Cirinnà che nelle passate legislature comunali è stata per anni delegata del sindaco per gli animali qualche dubbio viene. Ma queste sono solo supposizioni.

    Segnalo poi che ancora oggi nella agenda degli appuntamenti in città risulta alle ore 18 Roma – altezza Ponte Milvio, corso Francia. Inaugurazione del «Villa bau village» una spiaggia sul Tevere per lo svago dei cani e dei loro proprietari, con parco attrezzato e campi di agility dog. Sembrerebbe un errore ma così si legge.

    Infine per Paolo e per gli altri lettori di VCB che ho notato ancora continuano a definire Vignaclarablog.it un blog. Sono mesi che è diventato un giornale a tutti gli effetti,una vera testata giornalistica on line. So la fatica, il lavoro e la responsabilità che questa scelta ha comportato per gli ideatori-editori del giornale ma anche la soddisfazione per un’impresa crescita giorno dopo giorno grazie alla passione di pochi e all’affetto e il sostegno di molti comunciando da noi lettori. Nel leggerlo, nel commentarlo, nell’informarci attraverso VCB ricordiamoci tutti che il nostro VCB è ormai un vero giornale. Infondo anche per noi lettori, non solo per editori, direttore e redazione tutta, questa è una sfida che richiede responsabilità e serietà.

    Angela

  9. Si, d’accordo, ormai si tratta di un giornale online a tutti gli effetti. ma per noi rimane VCB e non mi sembra ciò vada interpretrato in maniera riduttiva rispetto all’importanza che ha assunto come organo di informazione locale

  10. Cara Angela, mi auguro che nel definire Montino compagno di Cirinnà e quindi suo agevolatore tu ti riferisca alla comune militanza politica, perchè se invece è da intendere nell’altro senso il tuo commento non sarebbe di buon gusto, basare le allusioni e le supposizioni su fatti di vita privata mi sembra veramente poco signorile. Ma visto che va di moda puntare sempre il dito contro qualcuno, abbiamo già assolto il nostro municipio che ha rilasciato l’autorizzazione alla DIA in modo così superficiale ?

  11. Cara Clara,
    a tirare in ballo Montino non sono stata io ma Angelo. Io ho solo seguito il suo ragionamento. In questo senso: se è vero che a spingere per villabau a Ponte Milvio è lui cioè il vicesidnaco della regione Lazio, sarà perchè la passione per gli animali è un amore di famiglia dato che Montino-Cirinnà sono una coppia storica romana e tutti conoscono l’amore di Cirinnà per gli animali. Un amore che l’ha sempre portata aimpegnarsi in prima persona in loro difesa anche all’epoca come delgata del sindaco in materia. Questo intendevo, molto semplicemente.

    Io rimango della mia idea.In tutta la vicnede della tutela dell’oasi è la regione ad avere maggiore responsabilità. Rileggiti tutto l’articolo e il docuemnto qui sopra e il comunicato di italiaNostra su VCB e noterai che anche loro concordano. Questo non vuol dire che anche altri non hann oresponsabilità ma l’autorizzaione la dà la Regione.
    Quanto alla DIA qualcuno giorni fa su VCB ricordava che se dopo tot giorni non si controlla questa dichiarazione i lavori possono partire.

    Qualcuno sa se poi comunque villa bau oggi pomeriggio sarà inaugurata come da agenda del giorno di Roma?Grazie-

    Angela

  12. Non facciamo della polemica inutile, grazie a questa idea i nostri amici a 4 zampe si divertiranno, pensate ad altro solo adesso ci si ricorda dell importanza dell area?
    prima era abitata da barboni e altro , per nn parlare della mondezza che c’era questo però nessuno lo scrive .
    O meglio nessuno se lo ricorda, io sono a favore di questa struttura questi ragazzi sono grandi e tutto quello che scrivete è dettato dalla vostra invidia.

    AMICI DI VILLA BAU SIETE GRANDI CONTINUATE COSì

  13. Mi dispiace ma le regole valgono per tutti. L’area é molto vincolata (ex legge Galasso che tutela i 150mt dalla sponda) con vincolo di inedificabilità totale. Inoltre, come indicato negli articoli, oltre a questo vincolo vi é quello imposto dall’Autorità di Bacino ed eventuali altri vincoli…
    Se hanno chiesto ed ottenuto tutti i nulla osta ed hanno presentato la DIA allegandoli é tutto apposto, altrimenti a che servono le leggi?
    La dia é una autodenuncia, cioè posso farlo perchè ho tutto, non vuol dire che se il Comune non chiede, tu puoi costruire.
    Quanto al vicepresidente della Regione Lazio…. anche i defunti sanno che é ilcompagno dell’on.le Monica Cirinnà, amante degli animali.

  14. Invidia ? e di che, di chi, di cosa ?
    Francesca, non solo adesso ci si ricorda dell’area.
    Area catalogata come Oasi Naturale circa 3 anni fa.
    Lei sa cos’è un’Oasi Naturale ?
    Conosce il significato di flora, fauna, biodiversità da salvaguardare ?
    Questa è la “mondezza” che c’era.
    Ed inoltre ha presente il termine legalità ?
    E’ al corrente che per svolgere un’attività su suolo pubblico occorre avere tutte, diconsi tutte, le autorizzazioni ?
    Senza le quali è illegale fare quel che i suoi amici fanno.
    A meno che…
    Lei conosce il termine favoritismo ?
    Le è chiaro che i signori di villa bau pagano l’immensa cifra di 5000 euro l’anno per 2 ettari di pregiatissimo terreno pubblico ?
    E’ consapevole che su questo terreno lei, io, e migliaia di cittadini non potranno più mettere piede liberamente per i prossimi 19 anni ?
    Lei sa che i suoi amici a 4 zampe per entrare pagheranno 4 euro ed il loro padrone 6 ?
    10 euro ad ingresso x 500 ingressi= canone annuo pagato alla Regione.
    Tutto il resto è business puro.
    Alle spalle dei contribuenti, le sue, le mie.
    Lei paga le tasse ?
    Ed allora dovebbe essere imbestialita, altro che essere a favore.
    Ci rifletta e poi mi dica.

  15. Gli organizzatori di Villa Bau sono stati bravissimi, sono d’accordo.
    Spero che tutto ciò sia dettato solo dall’amore per i cani e non da scopo di lucro.
    Non posso che essere felicissimo della gioia che si dà ai nostri animali: io ho sempre avuto una coppia di cani, sempre pastori tedeschi (tranne, una volta, una spinona) e amo i cani più degli uomini, almeno sono più leali.
    Fatto sta che non era quello il luogo dove mettere Villa Bau: quella era un’Oasi naturalistica, anzi, secondo la normativa vigente (peccato che pochi la conoscano) ancora lo è (vedi carta dell’Autorità di Bacino del Tevere PS5 entrata in vigore il 14 dicembre 2008, confermata peraltro dal PRG del Comune di Roma).
    Villa Bau poteva avere un’altra degna e meritoria collocazione, e tutti ne saremmo stati entusiasti plaudendo alla lodevole iniziativa. Anche se il suo scopo non è certamente solo benefico, e si rileva dai “biglietti d’ingresso” per accedere alle “prestazioni”. Ma naturalmente, anche le opere meritorie hanno i loro costi…
    In questo caso le “amicizie” sono state utilizzate proficuamente, e adesso l’Oasi di Ponte Milvio non c’è più.
    Cittadini, Romani, avete perduto un altro accesso al vostro Fiume: per entrarvi dovrete pagare il biglietto. Un altro territorio pubblico che viene ceduto a privati per un irrisorio canone annuo.
    La nuova struttura è stata appena inaugurata, anche se non proprio in regola con la normativa vigente.
    Non abbiamo visto rappresentanti delle Istituzioni, almeno “in veste ufficiale”.
    La Regione, padrona di quel territorio, non ne ha inviati, forse per una inaspettata forma di pudore (ha assegnato le concessioni su tutto il territorio demaniale, a privati, secondo graduatorie decise da una sua commissione con criteri ignoti e a costi risibili, ma è tutto legale).
    I Vigili Urbani del Municipio XX non si sono visti. Italia Nostra aveva inviato loro un esposto via email contro l’abuso in zona archeologica. Interpellati telefonicamente, non l’avevano letto. I contatti sono stati concessi solo con una segretaria: la Comandante era in ferie e con il suo vice non si è potuto parlare. Ma è stata ribadita l’efficienza del servizio.
    Anche ai Carabinieri della Sezione Archeologica era stato inviato un esposto via email, e ciò non è regolamentare. Sentiti per telefono, hanno tutte le ragioni: il torto è di chi non rispetta gli adempimenti formali. Nessuno discute l’efficienza della loro attività. Una volta “regolarizzato” l’esposto, sarà consentito conoscere l’esito del loro (eventuale) intervento.
    L’ARDiS, organo di Polizia fluviale di controllo sulle attività golenali, nonostante le segnalazioni, non ha dato alcun segno di ricevuta degli esposti. Ma già, dimenticavo, erano per email, e le email, in certi casi, non valgono. E poi, ARDiS, Agenzia Regionale, dovrebbe forse controllare l’operato della Regione?
    Invece per Villa Bau, a quanto pare, gli adempimenti formali sono discrezionali.
    Infatti, il parere ostativo della Soprintendenza Archeologica non li tocca.
    La mancanza dell’approvazione del loro progetto da parte dell’Autorità di Bacino (che non lo ha ancora ricevuto) non li sfiora neppure.
    Bravi, dunque, ragazzi di Villa Bau, forza, continuate così: avete dalla vostra la forza della legge che vale per alcuni più che per gli altri.
    D’altra parte, avete anche qualche sostenitore. Che parla di invidia (per chi? per cosa?), con scarsa conoscenza della nostra bella lingua. Ma cosa importa la cultura, di fronte all’amore… disinteressato per i cani?

  16. ecco un paio di foto fatte da me personalmente nel non lontano 2005 (abito in zona da 35 anni!) quando ho cominciato a progettare il “Sentiero del Possibile” – così si chiamava all’inizio il Progetto Tevere Roma Nord-, una sfida alla pubblica Amministrazione perché un tale patrimonio naturalistico – che noi tutti, ignari, avevamo sotto casa- fosse valorizzato e gestito per farne un percorso didattico aperto a tutti, bambini, anziani, disabili, scolaresche, perché una tale bellezza fosse protetta e salvaguardata affinché tutti potessero conoscerla e conoscendola rispettarla per lasciarla intatta –come Madre Natura l’aveva voluta- alle generazioni future.
    I nostri figli non vedranno mai più l’airone cinerino o la garzetta fermarsi sotto ponte Milvio.
    Ringraziate chi ci ha rubato anche quest’ultima oasi.
    Francesca Di Castro
    foto oasi
    foto garzetta
    foto airone

  17. la vegetazione non era di ogni genere, solo canne invadentissime! reperti sotterrati dal vetro di bottiglie rotte! segno che ci facevano il tiro a segno….escrementi umani maleodoranti, resti di abbigliamento usati come carta igienica…buio pesto…questa era l’oasi!!!! che ci hanno tolto? onestamente non mi era mai passato per la mente di andare a passeggiare in simile posto! ne da sola nè son il cane! ora vedo i reperti ,peraltro mai protetti prima, delimitati da una protezione! un’area pulita ordinata illuminata!!! andrò a prendere un thè con il mio cane, a salutare i ragazzi,a fare salotto con gli altri “canari”in questo paradiso! andrebbero aiutate queste persone che primo hanno voglia di lavorare, secondo lavorare con i cani, e questo per chi li lascia sulle strade a ridosso delle vacanze!!!!!!!!! questa cosa mi puzza di presa di posizione politica,i reperti sono un pretesto!!!! buon senso ci vuole non politica!

  18. MIO CARO SIG. ERETICO

    MA LEI SI RICORDA COSA ERA L’OASI NATURALE?

    UN RITROVO DI ZINGARI DI BARBONI CHE ALLEGRAMENTE CENAVANO SULLE SPONDE DEL TEVERE, SI LAVAVANO , CI DORMIVANO E NN AGGIUNGO ALTRO….

    PROBABILMENTE A LEI PIACEVA QUESTA VISIONE DELL’ OASI

    TANTI SALUTI

  19. @ francesca
    Gentile Francesca
    Il fatto che l’area golenale fosse lasciata a se stessa e diventata il ritrovo di zingari e barboni non giustifica che questa sia data a terzi in gestione per scopi commerciali.

    Ci sono numerose associazioni SENZA FINI DI LUCRO che hanno numerosi progetto giacenti in Regione su quell’area e che sono state scavalcate.

    Mi sembra di essere già in campagna elettorale per le regionali 2010 con l’elargizione di favori a destra e a manca. Non ultimo quello del parco di Tor di Quinto nel quale troverà posto un ristorante in cambio della pulizia del parco.

    Una visione a mia avviso miope della gestione del bene comune e del verde pubblico in particolare, dove i nostri amministratori, destra o sinistra non importa, hanno alzato bandiera bianca lasciando il tutto ai privati.

    Per ultimo un consiglio che mi sento di darle. Nei suoi commenti non scriva tutto in maiuscolo. Scrivere in maiuscolo su Internet equivale a urlare. E questo non è educato.

  20. E invece ci vorrebbe molta politica, quella vera però, non quella a cui siamo abituati ultimamente. Purtroppo non è così e siamo governati dalla ricerca del profitto, dall’ignoranza, dalla furbizia e dalla compiacenza. Ma evidentemente questo piace perché queste sono le cose che molta gente capisce e fa sue. Ecchissenefrega dell’habitat di alcune specie protette o degli studi sulle capacità fitodepurative della vegetazione riparia del Tevere (sono solo canne invadentissime!! Caspita! Non sarà solo laureata in Scienze naturali, deve avere anche un Master di secondo livello!). Tanto se poi l’inquinamento del litorale (provocato dal fiume) sale di livello, potremo sempre prendercela con qualche amministrazione fannullona guidata dai nostri avversari politici.. e intanto farci un bel bagno nella piscina dello stabilimento. Vuoi mettere però con la possibilità di prenderci un bel thè su una spianata bella “pulita”, ordinata e illuminata, mentre il nostro cane fa un bagno i piscina!
    Alla faccia del buon senso!
    … e, cortesemente, asteniamoci dal parlare di escrementi quando trattiamo questi argomenti… perché questa città è un cesso (da questo punto di vista).. e non certo per responsabilità dei cani!

  21. Francesca.
    Le ho posto educatamente 10 domande.
    Manco lei fosse il cavaliere ed io Scalfari.
    Ma come se lei fosse il cavaliere ed io Scalfari lei non ha risposto neanche ad una.
    Vada pure avanti così, forte delle sue granitiche certezze.
    Che poggiano sulla base di sabbia del canile.
    Auguri.

  22. Buongiorno,volevo dirvi che finalmente Esiste Un posto atrezzato x cani a Roma, ci sono stata e’ stupendo!!!! propio grazie al vostro articolo sono andata a vedere di persona portando con me il mio Siberin Husky …che si e’ divertito da morire…vi comunico che lei e’ tra l’altro una trovatella perche’ d’estate non essendo possibile portare i cani in spiaggia qualcuno li abbandona…perche’ non fate un bel articolo sulle spiagge mancanti per cani a Roma,Fiumicino…! sarebbe utile.GRAZIE
    Vi faccio presente che gli animali fanno parte della natura ma che Roma non ha una spiaggia per loro purtroppo l’unico Bau Beach di maccarese che c’era non hanno rinnovato la concessione non ostante la legge lo preveda.Si parla di Oasi Naturalistica ma mi domando quanti di voi hanno fatto un giro nei mesi scorsi. Prima di questa incantevole Oasi per cani in quel tratto di tevere. non ci si poteva nemmeno affacciare il degrado in cui si trovava, dormitorio, rifugio per drogati…etc.
    PER CORRETTA INFORMAZIONE nessun bene archeologico e’ stato minimamente coivolto nell’opera , nessuna limitazione alla circolazione e’ stata operata..infatti e’ stata lasciata un ampia strada dove passa comodamente una macchina per costeggiare il tevere sia a piedi che in bici che in auto con un unica differenza ora e’ pulito ed e’ piu sicuro..quindi dove’ il problema?
    tornando ai fini commerciali…pensate che €4,00 siano tante per una intera giornata di divertimento del vostro cane con tutti i confort….se doveva essere a fine di lucro la cifra sarebbe stata molto ma molto piu alta infatti perche’ non c’e’ una spiaggia a Roma destinata ai cani..perche c’e’ lucro nel voler guadagnare su sdraio ed ombrelloni negando ai 4 zampe un diritto!!! se siete davvero ambiantalisti allora amerete anche gli animali e quindi gli amici 4 zampe che a quanto pare a Roma per voi non hanno Diritti.

  23. Mi sembra di assistere ad un dialogo tra sordi.

    Il problema non è Villa Bau SI o Villa Bau NO. Chi vuole ci andrà e chi non vuole no.

    Qualcuno sta cercando di spostare il dibattito tra proprietari di cani e non proprietari.
    Personalmente sono d’accordo sull’inziativa ma con parecchie riserve.

    Prima di tutto il fatto di aver concesso un’area pubblica ad una azienda privata per una somma tutto sommato irrisoria. E gli altri imprenditori che non hanno appoggi politici? Mi sembra poco corretto.

    Secondo il posto. Sono andato a vederlo da fuori. Lo avrei preferito in un altro posto. Magari al parco di Tor di Quinto dove c’è il parcheggio.

    E per ultimo inserirei il fatto che su quell’area esistevano già altri progetti precedenti a quello attuale. E forse un poco più rispettosi dell’ambiente.

    Concordo inoltre totalmente sull’ingiustizia di non poter portare i cani in spiaggia.

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