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Campidoglio – un protocollo d’intesa per fare del Comune una casa di vetro

Duca Gioielli

brunetta-alemanno.jpgStop alle file per un certificato anagrafico? Sembra un sogno, ma e’ uno degli obiettivi del protocollo d’intesa firmato ieri mattina fra il Sindaco Gianni Alemanno ed il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, per l’implementazione del Piano e-government del Comune di Roma. A cosa servira’? A “combattere la carta, dematerializzare gli atti amministrativi, aumentare la trasparenza e il dialogo tra il cittadino e la Pubblica Amministrazione”, parola di Sindaco.

Che poi ha aggiunto: “vogliamo che l’amministrazione diventi una casa di vetro, dentro la quale il cittadino possa guardare per avere un accesso totale alle pratiche. Questo è possibile solo con la volonta’ politica e soprattutto con le moderne tecnologie informatiche”.

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Tra gli obiettivi che il protocollo si prefigge, spiega la nota del Campidoglio sul sito del Comune, ci sono una maggiore efficienza dei servizi, la riduzione dei tempi di attesa e degli spazi di archiviazione, l’accesso alle pratiche tramite reti telematiche, l’apertura di nuovi sportelli presso uffici postali, farmacie, banche, ecc. Nel campo della giustizia verrà consentito il rilascio telematico di certificati giudiziari presso gli sportelli del Comune e, in relazione alle sanzioni amministrative-pecuniarie, le attività dei giudici di pace si integreranno con quelle degli altri soggetti interessati. Tutti provvedimenti tesi a ridurre gli spostamenti dei cittadini nei vari uffici della Capitale.

Una rivoluzione digitale, dunque, per rendere la Pubblica Amministrazione locale più efficiente e moderna, trasparente e responsabile.
Ad onor del vero occorre ricordare che prima del ministro Brunetta, già nel 2005 l’allora ministro per l’innovazione tecnologica, Lucio Stanca, si era cimentato nel disegnare questa rivoluzione elaborando il “Codice dell’Amministrazione Digitale”. Chiamato al governo con questa missione, Lucio Stanca, che fino a qualche mese prima ricopriva il ruolo di general manager europeo della IBM, profuse tutte le sue energie per innovare la Pubblica Amministrazione con l’introduzione di soluzioni tecnologiche avanzate. Ce n’era per tutti, dai ministeri ai più piccoli enti locali. Il tutto a favore dei cittadini. Già allora, il Codice dell’Amministrazione Digitale prevedeva ad esempio un uso spinto della posta elettronica nel dialogo cittadini-amministrazione, la presentazione via web di domande, richieste e rilasci di certificati, l’obbligo di rendere noto l’indirizzo mail di ogni impiegato comunale e l’obbligo per quest’ultimo di dare risposta via mail entro 48 ore alle richieste pervenute. Un Codice rivoluzionario, un vero e proprio nuovo modello operativo che rappresentava un punto di rottura con la pubblica amministrazione del passato. Un Codice che stabiliva il principio che i cittadini e le imprese hanno il diritto ad avvalersi di un’amministrazione amica ed efficiente e che spingeva l’acceleratore sull’uso delle nuove tecnologie in un comparto dove carta penna e calamaio la facevano ancora da padrone. Un Codice rimasto sulla carta. Peccato.

 Ora ci riprova il Ministro Brunetta, con pari intenzioni di Lucio Stanca, e Roma si candida ad essere un banco di prova.
Con la firma del protocollo è stato annunciato anche il progetto “Roma digitale”, la cui delibera è stata poi approvata nel pomeriggio di ieri dalla Giunta Comunale, sulla base del quale Roma sarà la prima città europea interamente cablata in fibra ottica grazie a un modello avanzato di regolamenti per gli scavi che privilegia tecniche a basso impatto ambientale.
I più curiosi, cliccando qui, potranno leggere il testo del protocollo. (red.)

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