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Stazione Vigna Clara, è iniziato il countdown

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Galvanica Bruni

Fra una manciata di giorni, esattamente il prossimo 25 ottobre, il Tar del Lazio si pronuncerà nel merito sul ricorso che a giugno 2016 ha fatto segnare una battuta d’arresto sulla riapertura della stazione Vigna Clara e sulla riattivazione della tratta Vigna Clara – Valle Aurelia.

L’eventuale successivo ricorso al Consiglio di Stato della parte perdente, se proposto, allungherà nuovamente i tempi, ciononostante, in linea teorica, già dal 26 ottobre si potrebbe fissare il giorno dell’inaugurazione. Un giorno atteso da tanti seppur vi sia ancora chi non vede di buon’occhio l’avverarsi di questo evento.

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Il ricorso

Il 27 maggio 2016, la terza sezione del TAR presieduta dal giudice Giampiero Lo Presti ha infatti discusso il ricorso presentato oltre quattordici anni fa, a marzo 2002,  da sei residenti di Collina Fleming con il quale si chiedeva l’annullamento della delibera n. 80/AS dell’8 aprile 1989 con cui Ferrovie dello Stato aveva approvato la proposta per la prima fase funzionale della chiusura dell’anello ferroviario a Roma Nord.

Il ricorso era caduto in prescrizione ma poi era stato “ripescato” con la proposizione da parte di due dei sei iniziali ricorrenti di motivi e documenti aggiuntivi riguardanti l’inizio dei lavori nella stazione di Vigna Clara.

Nella proposizione di questi due ricorrenti si chiedeva l’annullamento “degli atti di approvazione ed autorizzazione dei progetti della linea ferroviaria Vigna Clara/Valle Aurelia ed, in particolare, degli elaborati progettuali di ripristino della tratta Vigna Clara/Valle Aurelia” nonchè “la condanna di RFI a sottoporre l’intervento alla verifica di assoggettabilità a VIA e, comunque, ad adottare ogni misura idonea a garantire, prima della messa in esercizio della galleria, la realizzazione di idonei dispositivi antivibranti che minimizzino l’impatto ambientale dell’esercizio ferroviario secondo le migliori tecnologie oggi disponibili e di idonei dispositivi di contenimento delle correnti vaganti all’esterno della galleria“.

Il giudice ha quindi considerato, pur se con “un sommario esame della fase cautelare“, che il ricorso per motivi aggiunti “risulta assistito da sufficienti profili di fondatezza” esclusivamente per quanto attiene al fatto che i ricorrenti non sono stati coinvolti prima dell’inizio dei lavori considerato che, secondo il giudice “il mancato coinvolgimento non si giustifica nemmeno in ragione delle esigenze di celerità connesse alla realizzazione dell’infrastruttura” visto che l’inizio dei lavori ha preso il via “senza alcun preavviso ai ricorrenti” dopo quattordici anni dalla presentazione del primo ricorso.

Tale coinvolgimento, a quanto si legge nel documento,  era dovuto non solo ai sensi di una norma di legge (art. 7 legge 241/1990), ma “anche dall’atto di transazione del 02/10/02 (punto 4), intervenuto tra le parti, e dal verbale di riunione del 20 maggio 2004 (punto 2)“.
Pare dunque che RFI non abbia rispettato i termini di un accordo del 2002 del quale però non vengono resi i contenuti.

Il giudice quindi, sulla base di questo mancato rispetto dell’accordo e sulla base di una perizia tecnica di parte, il 27 maggio 2016 ha deciso di accogliere l’istanza cautelare dei due ricorrenti che consiste nella “sospensione dell’efficacia degli atti di approvazione ed autorizzazione dei progetti della linea ferroviaria Vigna Clara/Valle Aurelia ed, in particolare, degli elaborati progettuali di ripristino della tratta Vigna Clara/Valle Aurelia trasmessi da RFI“.

Si è trattato quindi di una sospensiva perchè il giudice “in considerazione degli interessi coinvolti nella vicenda” quel giorno decise anche di fissare “prontamente” l’udienza per il giudizio di merito stabilendone la data: il 25 ottobre 2016.

Tutto è pronto

Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e Regione Lazio non si sono espresse pubblicamente su questa sospensione e il silenzio che ha fatto seguito nei giorni successivi l’ha detta lunga, ambedue hanno voluto attendere il giudizio di merito.

Silenzio rotto però improvvisamente verso fine luglio quando si viene a sapere che il Compatimento Lazio di RFI ha emesso una circolare con la quale si sancisce la formale riattivazione dal 15 luglio della linea ferroviaria Valle Aurelia – Vigna Clara.

Realizzato l’armamento dei binari, elettrificata la tratta, ripulita, riqualificata e ristrutturata la stazione, rialzati i marciapiedi, installati gli ascensori, effettuate le prove statiche sui viadotti con alcune locomotive.

Insomma tutto è pronto per la riapertura, ma a deciderlo sarà il TAR.

Mancano i parcheggi

La linea, lunga circa 7 chilometri dei quali 4,4 interrati nella galleria Pineto, consentirà agli utenti di Roma Nord e ai pendolari provenienti dall’hinterland di lasciare l’auto a Vigna Clara e andare a Valle Aurelia in circa dieci minuti, dove passa sia la Metro A che la linea ferroviaria regionale FL3 Cesano-Viterbo, quest’ultima  utile per raggiungere le stazioni di Roma San Pietro in 15 minuti e Roma Ostiense in circa 20.

Un percorso di grande aiuto per gli studenti di Roma 3 e per tutti coloro che lavorano nella zona ovest e sud-ovest della città.

Da non dimenticare poi che in zona Valle Aurelia insistono tre strutture di grande affluenza quotidiana: l’ospedale dermatologico IDI, la sede Equitalia per Roma Nord e la Telecom di Val Cannuta dove ogni giorno si riversano complessivamente migliaia di persone.

Se è dunque presumibile attendersi una significativa affluenza di viaggiatori alla stazione di Vigna Clara c’è da dire  che accedervi  non è facile e parcheggiare sarà ancora più difficile.
Comune e XV Municipio avrebbero potuto approfittare dello stop del Tar per metter mano alla viabilità locale e soprattutto al problema parcheggi, non l’hanno fatto, il tempo ormai stringe e, se e quando la stazione verrà riaperta, il rischio caos è probabile.

L’unica area dove parcheggiare, a parte cercare posto nelle viuzze circostanti, è Piazza Diodati, che confina con la stazione e dove c’è un piccolo mercato rionale che però e giustamente non verrà rimosso.
Solo metà piazza sarà adibita ad area parking ed è quindi scontato che i posti auto non saranno assolutamente sufficienti se si vuole considerare quella piazza un parcheggio di scambio.

Comune e Municipio avrebbero dovuto, e avrebbero avuto il tempo di farlo, mettere mano alla viabilità locale creando nuovi posti auto sfruttando tutti gli spazi possibili come, ad esempio, la striscia di terra che si frappone fra via Monterosi e il tracciato ferroviario o il terreno inutilizzato di proprietà del Comune ubicato alla fine della stessa via e che oggi ospita fisse quattro-cinque auto non si sa di chi.

Si chiuderà l’anello, 8 anni per farlo

Intanto si torna a parlare della chiusura dell’anello ferroviario congiungendo la stazione Vigna Clara con quella di Nomentana passando per quella di Tor di Quinto e scavalcando il Tevere.

15 chilometri di tratta, 470 milioni il costo stimato, già previsto dal Governo ma non stanziato. E l’elemento facilitatore, che pare essere stato oggetto di una riunione in Campidoglio con RFI a fine luglio, sembra essere uno studio di fattibilità redatto da Ferrovie secondo il quale i binari potrebbero passare non sopra ma accanto all’area industriale di via Camposampiero, dove circa ottanta artigiani lavorano da decenni, azzerando il problema di doverli trasferire.

Lo ha annunciato giorni fa a La Repubblica l’ingegnere Daniele Moretti, direttore Investimenti Centro di Rfi, spiegando che “Per costruire i 15 chilometri fino a Nomentana ci vogliono 470 milioni, previsti dal governo, ma non stanziati, mentre ne sono stati assegnati 12 per il progetto, che cominciamo a realizzare anche sull’ipotesi del cambiamento di tragitto e che dovremo sottoporre prima, come piano preliminare, a Comune, Regione e Ministero dei Beni Culturali per le autorizzazioni e, dopo, come definitivo, alla conferenza dei servizi.
Quindi, se approvato, si potranno bandire le gare d’appalto con i fondi che, nel frattempo, il governo avrà sbloccato.”

E i tempi? “Tre anni per l’iter autorizzativo e il progetto esecutivo, e poi cinque di lavori.”
Un sogno lungo ad avverarsi.

Claudio Cafasso

© RIPRODUZIONE RISERVATA

38 COMMENTI

  1. Molto probabilmente il contenzioso continuerà fino al Consiglio di Stato, lasciamo fare il “lavoro sporco” agli avvocati delle parti.

    Se al TAR vinceranno le Ferrovie si deve procedere immediatamente alla riapertura: infatti i ricorrenti ci metteranno di nuovo lo zampino, sicuramente in appello chiederanno un’ulteriore sospensiva davanti al Consiglio di Stato. In particolare la sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza del TAR che ha dato il “semaforo verde” per la riapertura.

    Se invece vinceranno i ricorrenti (un’ipotesi secondo me del tutto lunare) devono essere le Ferrovie a chiedere al Consiglio di Stato una sospensione della sentenza che ha dato “semaforo rosso” per la riapertura: non ci dovrebbero essere problemi a tal fine perché l’infrastruttura ha tutti i collaudi e i permessi di legge. A quel punto dovremmo aspettare qualche mese per la riapertura, anche se le Ferrovie per assurdo perdessero al TAR.

  2. basta fare a spina i parcheggi a via monterosi , se ne ricaverebbero tantissimi. Il mercato a molti residenti non piace, me compresa. Porta solo sporcizia, poco controllo ed è anti estetico, non hanno mai cambiato i banchi. La stazione è bellissima l’unica cosa che non mi piace è la pensilina frontale, stile vecchio e che probabilmente si rovinerà presto, troppo stretta non fa neanche vedere la scritta VIGNA CLARA. Speriamo aprino la stazione ma servono i parcheggi a via Monterosi!

    • mi sembra di aver letto che uno dei ricorrenti sia stata l’ars medica (forse il tunnel passa sotto la clinica) e volevo averne conferma

  3. Qualcuno mi aiuta a capire?
    Qui ho trovato che l’Ars Medica, oltre ad un condominio attiguo, ha fatto istanza contro l’apertura della stazione! E’ vero?
    Non sono un legale e trovo strano che una struttura così integrata con il territorio stia facendo tutto questo contro gli abitanti del quartiere. Nel caso speriamo che i suoi avvocati non siano più bravi di quelle del comune…

    https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=2ZJ54GPU5SQTPVSYPFQZS54HYM&q=stazione%20or%20vigna%20or%20clara

    • Fabio, questo è uno dei tanti che sono stati presentati e comunque basta leggere l’ultima riga: ricorso respinto ( e meno male ! ).

      • Martina, … l’avevo letta l’ultima riga! Sicuramente non avevo letto nè conosco la storia precedente dei ricorsi sulla stazione.
        Volevo solo trovare qualcuno che mi aiutasse a capire la situazione per non andarmi a ricercare da solo tutta la documentazione -…e questo l’ho scritto nella mia PRIMA riga ;).
        Trovo solo strano che l’Ars medica, che sicuramente potrebbe avvantaggiarsi della presenza di una stazione di “metropolitana”, sia contro: non penso che sia solo “uno dei tanti” perché una struttura così ha capacità legali e risorse da contrapporre superiori ad un normale cittadino (e questo anche grazie a tutti gli abitanti di zona che si servono dell’Ars Medica!!!)

  4. Intanto in attesa della apertura della stazione la situazione igienica del mercato ortofrutticolo sembra essere diventata insostenibile . I commercianti lamentano la mancanza dei cassonetti ancora non ripristinati e la impossibilità per i mezzi Ama di effettuare il lavaggio strada alla chiusura pomeridiana in quanto le macchine parcheggiano immediatamente davanti alle bancarelle chiuse. Non è stato infatti riaperto il parcheggio nella parte restante della piazza anche se ormai i lavori dovrebbero essere completati.

  5. il problema della mancanza del parcheggio mi sembra che renda inutile l’utilità della trasformazione della stazione in metro solo chi abita in zona e ha un posto auto potrà utilizzarla chi vorrebbe utilizzarla come stazione di scambio come farà?se già ora non ci si può mai parcheggiare se non come vediamo tutti i giorni?

  6. Sig. Cafasso,
    Io ci andrei cauto nel dire di parcheggiare nelle VIUZZE CIRCOSTANTI, dove già le migliaia di persone residenti, che pagano come tutti gli altri cittadini tutte le tasse, con tutte le loro centinaia e centinaia di automobili hanno tutto il diritto di parcheggiarvi e già trovano grandi difficoltà (vedi per esempio vicenda di via Castelfranco Veneto).
    Io proporrei di mettere le strisce blu in tutta la zona e riservare i parcheggi solo ai residenti.
    Attenzione nell’alimentare facili aspettative con l’arrivo di miglia e migliaia di automobili dall’hinterland: il grandissimo rischio è che tutta l’Area Nord si blocchi tutti i giorni completamente, come fu anni fa per l’apertura di Trony a Ponte Milvio, con ripercussioni fino al GRA e quindi coinvolgimento di molta parte della città.

  7. Attenzione! Il vero problema di questa stazione non è il parcheggio, ma la riapertura in sé, che è stata messa in discussione..
    Intanto aspettiamo un via libera da parte del TAR o del Consiglio di Stato, poi a fare le migliorie saremo sempre in tempo.

    Per ritornare al punto sul parcheggio, dalle tavole progettuali del ripristino risultano 144 posti auto in piazza Diodati, più che sufficienti secondo me per una stazione a bassa capacità con partenze ogni 30 minuti (non stiamo parlando di Rebibbia o Anagnina).
    Poi si vedrà quanta utenza ci sarà: se la stazione sarà un successo (come auspico) si potrebbe già realizzare il secondo binario anche prima del 2020 per aumentare la frequenza dei treni (i fondi sono già stati stanziati) e procedere all’ampliamento dei parcheggi.

  8. Scusi S.A. può indicare in quale punto della costituzione viene riportato il diritto a parcheggiare ?
    Io non l’ho trovato.

  9. Ormai il count-down segna -1…
    È possibile sapere quanto tempo ci vorrà per sapere l’esito del ricorso? Spero almeno entro una settimana.

  10. Gentili lettori, purtroppo no news dal Tar. Siamo in attesa che venga resa pubblica la sentenza (di solito avviene nelle 48 ore successive all’udienza) dopo di che ne daremo immediatamente notizia.
    Cordialmente,
    La Redazione

  11. Corre voce che per sapere il responso del TAR occorrerà aspettare due mesi. Non so quanto sia attendibile questa indiscrezione.
    Spero di essere smentito dalla Redazione.

  12. Ho letto dal sito muoversiaroma.it che il TAR, una decina di giorni fa, ha acquisito ulteriore documentazione. Ora la causa è matura per la decisione. Attendiamo la sentenza.

  13. Signori,
    buone notizie!
    Da fonti certe e ben accreditate il Tar ha rigettato il ricorso dei due signori (SIC!) per difetto di giurisdizione, e li ha rimandati alla Magistratura Ordinaria, che si guarderà bene dal prendere in esame un simile aborto giuridico.
    Quindi RFI farà il nuovo parcheggio e realizzerà delle finiture sul tetto della stazione nuova (profili estetici) ed aprirà all’esercizio con il nuovo orario del 12 dicembre 2016, probabilmente senza cerimonie di alcun genere e tipo.
    Finalmente qualcosa si muove e sono stati sconfitti i nemici della popolazione e dei cittadini!

    • se questa notizia e davvero autentica come sembra, e se davvero la Magistratira Ordinaria si guarderà dal prendere decisioni afavore di questi quattro…allora davvero sarà la fine di un incubo! e già da ora la mia gioia ,solo alla lettura di questa notizia appena pubblicata dia Stefano,non trova posto nemmeno nella via lattea per quanto è grande! e di sicuro so che NON SONO IL SOLO in questo!

      GRAZIE TAR! GRAZIE RFI! (ma chi l’avrebbe detto che avrei dovuto ringraziare questi “figuri” x3)
      perchè si,caro utente Stefano, loro erano DAVVERO nemici dei cittadini ,a loro modo…ma di più erano la conferma dell’Odio che questa città prova verso se stessa…del quale bel mattone grosso così forse stavolta è stato scalzato via

  14. E’ una bellissima notizia! Finalmente qualche giudice ha capito che si trattava di un ricorso mezzo farlocco..
    Speriamo che il Tribunale Civile non faccia brutti scherzi dopo! Con uno sguardo anche verso la causa dell’ARS Medica..

  15. Se la sentenza tarda ad essere pubblicata è un bel guaio: infatti dopo la pubblicazione passa un periodo vacante di 30 gg in cui la vecchia misura cautelare di sospensione continuerà ad essere efficace…
    Non credo affatto che si potrà aprire il 12 dicembre, secondo me la riapertura slitterà a fine gennaio (salvo un’ulteriore proroga della misura cautelare dal Tribunale Civile).

  16. Mi chiedo perché occorrono 3 anni per l’iter autorizzativo del collegamento con la stazione Nomentana: il compleamento della linea circolare, collegando Valle Aurelia a Nomentana, migliorerebbe la qualità della vita di centinaia di migliaia di persone, che eviterebbero ore di coda ogni giorno su Flaminia, Salaria, Tangenziale, etc., con conseguente diminuzione dell’inquinamento, aumento della produttività, risparmio sui costi degli incidenti stradali, e chissà quanti altri benefici. È davvero triste che in Italia per realizzare un’opera così fondamentale si debba aspettare decenni…

  17. Per domani è previsto un sopralluogo dell’Assessore alla Città in movimento Linda Meleo e del Presidente della Commissione Mobilità Enrico Stefàno.

  18. Verso la fine di ottobre qualcuno mi disse che ci volevano un paio di mesi per conoscere il responso del TAR… Ormai l’abbiamo superato, quindi la pubblicazione della sentenza potrebbe slittare anche in primavera (marzo/aprile).

  19. Stefano
    possiamo anche fare il contatore dei giorni che sono passati dalla udienza : con oggi 3/1/2017 sono 70 giorni di silenzio.
    Eppure in pochi giorni hanno sospeso la decisione del Sindaco sul divieto dei “botti di Capodanno”….
    Da parte mia, come singolo cittadino, inverò una mail al Sindaco, al Presidente della Regione, giusto per portare continuamente alla loro attenzione che un’opera finita è “tenuta chiusa” solo dai tempi da lumaca (o dalla volontà) del TAR.

    • se le va signor Fabio le do l’autorizzazione ad aggiungere la mia firma sulla sua lettera . non se ne può più di questa attesa ! che sia o no uno o due binari o un binario e mezzo,ci serve questa stazione! a tutti!

  20. Si questa stazione serve a tutti, ed anche io autorizzo a firmare una lettera o una petizione per l’apertura immediata di un’opera vitale per la mobilità nel nostro quadrante. Bisognerebbe anche organizzare un raduno davanti ai cancelli della stazione (pronta già da troppi mesi) per protestare contro l’immobilismo

  21. Se persino quei ricorrenti del TAR, nonostante siano stati le parti più tutelate sul piano giuridico, hanno avuto lo scorso 9 dicembre un collegamento TV a Buongiorno Regione totalmente irrispettoso di un giudizio in corso (era di fatto un monologo delle loro presunte problematiche senza contraddittorio), è altrettanto giusto che i cittadini e pendolari facciano sentire la loro voce!

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