Home PONTE MILVIO Crollo a Ponte Milvio e caos traffico: a rischio il commercio locale

Crollo a Ponte Milvio e caos traffico: a rischio il commercio locale

piazza Ponte Milvio
Galvanica Bruni

L’allarme arriva dalla Confesercenti: le attività commerciali nell’area di Ponte Milvio rischiano di perdere oltre un milione di euro al mese finché resterà in vigore il blocco alla circolazione di auto e pedoni nel punto in cui si congiungono via della Farnesina e via Orti della Farnesina, là dove è crollata parzialmente la palazzina e dove la parte rimasta in piedi è ora in attesa di essere demolita.

Si tratta del nodo più nevralgico di tutta la zona, nodo nel quale transitano migliaia di auto al giorno, e il blocco sta causando forti ripercussioni alla viabilità e alla circolazione avendo di fatto isolato l’area di Ponte Milvio.

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Purtroppo – dichiara il Presidente della Confesercenti di Roma, Valter Giammariail crollo della palazzina e la conseguente perimetrazione della zona rossa, interdetta al passaggio e al traffico, ha riflessi molto negativi sull’importante tessuto economico dell’area: commercio e pubblici esercizi diffusi in un’area così importante, rischiano di registrare perdite di volume d’affari superiori ad 1 milione di euro al mese”.

Ma le stime potrebbero lievitare ulteriormente. Secondo Confesercenti, su un insieme imprenditoriale di circa 150 attività presenti nell’area di cui il 50% circa sono della somministrazione e ristorazione, ve ne sono almeno 30 che rischiano la chiusura definitiva, altre 50 che potrebbero registrare perdite di fatturato molto rilevanti – oltre il 50% – e le restanti 70 circa un effetto negativo tra il 10 ed il 20% del fatturato.

“Ci troviamo in un’area molto importante della città, piazza della movida romana, che in questi anni ha intercettato molti investimenti imprenditoriali” aggiunge Giammaria ricordando che Confesercenti, unitamente ad altre associazioni partner di un progetto targato Unioncamere Lazio, ha proposto l’area di Ponte Milvio “come zona da riqualificare e restaurare ulteriormente, rendendola la prima, reale, area smart della città di Roma.”

Un progetto di restyling e di innovazione – sottolinea – che dovrà passare per la partecipazione e la volontà degli operatori della zona riuniti in rete e che ora rischia, seriamente, di non vedere la luce”.

Non possiamo assistere anche questa volta ai tempi lunghi di intervento della pubblica amministrazione che si sono verificati al Flaminio: sarebbe una vera e propria sciagura per gli operatori della zona” conclude Giammaria lanciando un appello al Sindaco ed al Presidente del Municipio XV: “si affrontino le questioni, senza il solito rimpallarsi delle responsabilità e delle competenze, come accade in queste situazioni e si assuma l’obiettivo di ripristinare nel più breve tempo possibile la vivibilità e la transitabilità dell’area”.

 

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8 COMMENTI

  1. Percarità con tutto il rispetto per le perdite economiche delle attività imprenditoriali della zona…….! C’è sopratutto l’inferno della mobilità dei cittadini poche centinaia di euro forse, ma tempo stres fatica e tanti equilibi saltati nell’organizzaione della vita quotidiana.

  2. Indubbiamente eventuali perdite economiche per le attività commerciali di piazzale Ponte Milvio rappresentano una ulteriore preoccupante negatività che va ad aggiungersi alle conseguenze derivanti dal crollo della palazzina di via della Farnesina e, come Comitato Abitare Ponte Milvio, siamo molto sensibili anche a questi aspetti.

    Ma le cifre agitate con toni francamente un po’ catastrofistici – dal Presidente di Confesercenti Valter Giammaria ci appaiono forse esagerate, così come le nefaste previsioni di una crescita fuori controllo di tali perdite.
    Anche perchè, ad oggi, nessuno (neanche il Presidente Simonelli) sa, o può prevedere con geometrica certezza, quanto durerà la chiusura dell’area interessata.
    Dunque manca il riferimento del parametro tempo, che sarebbe il necessario moltiplicatore di una qualsiasi stima economica.

    Probabilmente – il dubbio ci aveva colto già nella famosa conferenza stampa del 18 marzo scorso per la presentazione del progetto di “prima area smart….di Roma” (sic!) di UNIONCAMERE per questa “area molto importante della città, piazza della movida romana, che in questi anni ha intercettato molti investimenti imprenditoriali” – abbiamo una idea di città abbastanza diversa da quella del Presidente Valter Giammaria laddove ci sembra dimenticare di rappresentare solamente uno dei tanti soggetti colpiti dal disastroso evento.

    Vorremmo ricordare che primi tra tutti ci sono gli abitanti dello stabile crollato e di quelli adiacenti, poi tutti i cittadini residenti che ogni giorno devono districarsi tra l’accompagnare i figli alle diverse attività e il raggiungimento delle proprie sedi di lavoro, quegli stessi cittadini che tutte le notti, con sollievo immenso ma pur tuttavia ingrati, beneficiano dell’affaccio sulla “piazza della movida romana”.

    Questo per dire che, anche in questo caso, le problematiche dovrebbero essere affrontate con la ricerca di sinergie e di condivisione tra i diversi attori della realtà urbana e non sono tanto opportune le corse per gridare più forte degli altri, tra l’altro alludendo al rischio che il progetto di “restyling e di innovazione….rischia, seriamente, di non vedere la luce”.

    Se le premesse sono queste, se la premessa è l’importante “piazza romana della movida”, se la premessa è quella ascoltata il 18 marzo quando sostanzialmente si è affermato che è il commercio la base fondante della città, verrebbe quasi da commentare “ex malo bonus”.

    Se il presidente Valter Giammaria lo permette, le lentezze amministrative, le incertezze per le soluzioni alternative della viabilità (lo abbiamo apertamente denunciato, https://www.vignaclarablog.it/2016092864517/primi-due-mesi-di-simonelli-alla-guida-del-xv/) vanno prontamente superate per definire tempestivamente quelle soluzioni necessarie con “l’obiettivo di ripristinare nel più breve tempo possibile la vivibilità e la transitabilità dell’area”, nell’interesse prioritario di tutti i cittadini romani, residenti e commercianti.

    Piuttosto di lanciare accorate grida, se possibile adoperiamoci, insieme e ciascuno per la propria parte nel rispetto delle esigenze altrui, per fornire contributi costruttivi all’operato delle diverse Autorità preposte al governo di questa ennesima emergenza.
    Magari anche dopo, ad emergenza superata.

    Paolo Salonia
    Portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio

  3. Con tutto il rispetto x le attivita’ commerciali e le loro perdite economiche, ma noi residenti di roma nord siamo praticamente isolati dal fondovalle……
    Abbiamo anche via Edmondo de Amicis (k2) completamente chiusa dal mese di marzo come valvola di sfogo del traffico.
    Infatti nelle ore di punta via della camilluccia diventa un inferno ………………..

  4. Rispettando i residenti, come me di Roma Nord, da ristoratore non posso che manifestare il mio sconcerto nei confronti di una chiusura paralizzante e devastante e del solito allarmismo dei mass-media verso una situazione che riguarda in realtà solo 3 stabili. Sono il proprietario del Ristorante Il Quinto Quarto, praticamente limitrofo alla serie di palazzine messe in causa! Per noi sono giorni duri e spero sinceramente in un intervento tempestivo del municipio. La prima soluzione è prendersi carico della demolizione: sprechiamo talmente tanti soldi che trovare 200mila euro per risolvere tempestivamente una situazione in stallo mi sembra DOVEROSO!
    Spero sinceramente in interventi celeri, onde evitare la dipartita di molte attività storiche!

  5. Unica soluzione possibile:
    – modifica della viabilità su Via della Farnesina facendola diventare senso unico verso sud (ora è senso unico verso nord fino al cavalcavia)
    – modifica della viabilità su Via degli Orti della Farnesina facendola diventare a senso unico verso nord fino a Via dei Giuochi Istmici (necessario per evitare di avere due flussi verso sud con ingorghi alla confluenza)
    – modifica della viabilità in Via dei Duchi di Castro o in via Ranuccio Farnese che ora sono tutte e due a senso unico da via della Farnesina a Via degli Orti della Farnesina: uno dei due sensi di marcia deve venire invertito in modo da creare una specie di cerchio
    – modifica della viabilità in Via dei Prati della Farnesina facendola diventare senso unico verso sud (attualmente è in senso contrario) e contemporanea istituzione di un divieto di sosta su tutta la via (divieto che c’è già, ma che da sempre nessuno fa rispettare: macchine parcheggiate ovunque a destra come a sinistra e sul marciapiede dove c’è)

    In questo modo:
    – chi deve andare verso nord può passare da Via degli Orti della Farnesina, via dei Giuochi Istmici, Via Cassia, Piazza dei Giuochi Delfici e così via
    – chi deve andare verso sud può passare da Via della Farnesina, Via dei Prati della Farnesina e arrivare a Piazzare di Ponte Milvio passando dietro alla zona interessata dal crollo arrivando così sul Lungotevere senza dover fare il giro da Piazza dei Giuochi Delfici/Via della Camilluccia/Via dei Colli della Farnesina oppure Piazza dei Giuochi Delfici/Via di Vigna Stelluti/Corso Francia/Viale Tor di Quinto.

    • Basta fare la cassia da g i da francavilla a scendere verso la piazza. Senza stravolgere tutte le altre strade.
      Abito ad orti della Farnesina sopra ex posta ne conosco il traffico locale.
      Molto semplice

      • E quelli che dovrebbero andare verso nord dalla piazza dove passerebbero? Senza contare il fatto che in questo modo si avrebbe un incrocio tra coloro che vanno verso nord e coloro che vanno verso sud (che arriverebbero da sinistra): lo spazio di fronte alla chiesa è chiuso, l’unico passaggio sarebbe dalla rotatoria di fronte alla pasticceria. Impossibile.
        Se invece le auto scendono da via dei Prati della Farnesina i due flussi sono divisi: a nord dalla Cassia e a sud da Farnesina/Prati della Farnesina.
        Ma devono togliere di mezzo tutti i veicoli parcheggiati in divieto di sosta in via dei Prati della Farnesina, altrimenti non si passa.

  6. IL NULLA ASSOLUTO
    Sono passati ben DIECI GIORNI dal crollo della palazzina a Ponte Milvio e nulla è stato fatto in termini di viabilità alternativa.
    L’inerzia assoluta delle istituzioni XV municipio in testa mi fa addirittura ad arrivare a pensare, parafrasando scherzosamente un detto, che si stava meglio quando c’era LUI. E per LUI intendo l’ex presidente del municipio Giacomini.

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