Sono le 13.45 quando la salma di Bud Spencer esce dalla Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo. Migliaia di persone ad aspettarlo fuori, il tutto al ritmo della famosissima colonna sonora del film “Altrimenti ci arrabbiamo”.
C’è chi canta, chi grida “Ciao Bud”; italiani e stranieri, gente di ogni stato sociale, signore della Roma bene, persone qualsiasi, giovani, anziani e bambini, non manca davvero nessuno a dare l’ultimo saluto al gigante buono.
E’ alle 12 in punto di giovedì 30 giugno che il feretro di Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, deceduto lo scorso 27 giugno all’età di 86 anni, ha fatto il suo ingresso in Chiesa mentre una banda suona le colonne sonore dei suoi film.
La navata è gremita con figli e parenti in prima fila; poi i fan, gli amici, i colleghi e gente dello spettacolo. Terence Hill, l’amico di una vita, rientrato dall’estero proprio per salutare l’ultima volta il suo amico gigante. Riconosciamo poi molti altri volti noti tra cui Dario Argento, Massimo Ghini, Fulvio Lucisano, Nino Benvenuti, Giovanna Ralli, i fratelli Vanzina, Nicola Pietrangeli e l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
Inizia la Messa in un silenzio commosso e composto. Fuori, piazza del Popolo si riempie di persone che pur di dare l’ultimo saluto all’amato Bud si accalcano sotto il sole cocente.
Ci sono fotografi, giornalisti, persone di ogni età, uomini e donne venuti a dire addio al loro mito, l’uomo, l’attore che ha accompagnato con le sue scazzottate buone intere generazioni.
Dall’Austria sono arrivati quattro ragazzi, sulle loro maglie c’è il volto di Bud Spencer. Più in là, “Bud, vedrai che anche gli angeli mangiano fagioli” recita un lungo striscione.
La commozione si tocca con mano quando poi parte la musica di “Altrimenti ci arrabbiamo” che accompagna la bara fino al carro funebre che condurrà la salma nel cimitero del Verano.
A farle da scorta da quattro motociclisti della Polizia Municipale.
Ciao Bud, grazie per averci fatto compagnia con i tuoi film, sempre allegri e pieni di umanità. Noi continueremo a chiamarti Trinità.
Valentina Ciaccio
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