Home CRONACA Fleming, fu davvero suicidio nella caserma dei Lancieri di Montebello?

Fleming, fu davvero suicidio nella caserma dei Lancieri di Montebello?

Un suicidio o un giallo ancora tutto da svelare? dalle nuove indagini si attende la risposta

caserma lancieri
Galvanica Bruni

E’ stato accolto l’appello della famiglia. I parenti di Antonino Drago, caporale dell’esercito morto in circostanze non chiare la notte tra il 5 e il 6 luglio 2014 nella caserma dei Lancieri di Montebello di via Flaminia Vecchia, al Fleming, avevano chiesto che fosse fatta verità e giustizia su quella tragica notte lanciando mesi fa un appello affinchè l’inchiesta, scaduti i termini, non fosse archiviata.

E nella giornata di ieri, il GIP Angela Gerardi ha respinto la richiesta di archiviazione accogliendo l’appello dei familiari. Il giudice ha rinviato gli atti al PM affinchè proceda allo svolgimento di ulteriori indagini entro i prossimi sei mesi.

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La macabra scoperta all’interno della caserma avvenne poco prima delle 7 di domenica 6 luglio 2014 quando il corpo del militare fu trovato senza vita poco distante dalla palazzina degli alloggi. Scattato l’allarme, il personale del 118, immediatamente intervenuto, non poté che constatarne la morte.

Nessuno aveva visto, nessuno aveva sentito qualcosa. Il corpo fu trovato al passaggio della prima ispezione del mattino quando una pattuglia di militari effettua la perlustrazione dell’area della caserma per verificare che tutto sia a posto. E subito si parlò di suicidio, stando alle dichiarazioni ai carabinieri di alcuni commilitoni una possibile storia d’amore travagliata che tormentava il giovane sarebbe stata la causa del gesto.

Le conclusioni a cui è giunto il PM è quindi quella del suicidio, il militare si è lanciato da una finestra della caserma. Stando però alle affermazioni della famiglia i risultati dell’autopsia avrebbero fatto emergere ferite non compatibili con la caduta come, ad esempio, alcuni segni sulla schiena di Tony o quelli sul collo, non obbligatoriamente dovuti al precipitare da una finestra.
Il corpo sarebbe stato poi ritrovato fuori asse rispetto alla finestra da cui si sarebbe lanciato.

Tutte considerazioni che hanno portato il GIP a ritenere che “le conclusioni cui è pervenuto il pubblico ministero non possano essere condivise” e quindi a richiedere che venga effettuata una nuova consulenza medico-legale per chiarire gli aspetti rimasti oscuri della vicenda e la compatibilità delle ferite sul corpo del giovane soldato con un volo di dieci metri.

Ma non solo. Il GIP ha chiesto l’acquisizione dei video dei sistemi di sorveglianza esistenti all’interno della caserma, i tabulati telefonici sulle telefonate effettuate e le email partite dalla caserma nei giorni precedenti la morte di Tony Drago.

Un suicidio o un giallo ancora tutto da svelare: dalle nuove indagini si attende la risposta.

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